Non avevo realizzato che ero piombata nel sonno fino a quando non aprii gli occhi e vidi che erano le 5:30 (dato che il sole stava tramontando fuori dalla piccola finestra della stanza).
Quasi avevo dimenticato che ero legata ad una sedia fino a quando non provai a stirarmi la schiena. Era lì che quando abbassai lo sguardo realizzai che non ero più legata ad una sedia. Fui sorpresa nel vedere il mio corpo legato ad un letto.
Come diavolo era finita lì?
Muovendomi, spinsi i miei polsi per vedere che erano legati contro il letto con una corda stretta intorno.
Mugolai per il dolore quando sentii la corda graffiare la pelle. Grugnii stressata, desiderando solo di uscire da lì.
Perché cose come quella dovevano succedere a me? Dio mi odiava davvero così tanto?
Sentii il mio stomaco piombare a terra mentre la preoccupazione mi iniziò a mangiare viva.
Sarei mai uscita da quel posto? Sarei morta? Sarei riuscita a vedere la mia famiglia un’altra volta? Avrei visto Dennis, Carly o anche Justin di nuovo?
Le lacrime iniziarono ad arrivare alla superficie dell’occhio mentre tirai su con il naso, cercando di far scomparire il liquido che mi offuscava la vista. Non c’era nessun modo che mi avrebbe fatto mostrare a quei bastardi la mia debolezza.
Voltandomi, feci una smorfia per il bruciore sulla guancia e sul collo a causa dei tagli profondi. Sembrava come se stessero prendendo fuoco. Non riuscii a non mordermi il labbro ricacciando in gola un’urlo.
Spalancando gli occhi, decisi che sarebbe stato meglio per me se mi fossi riaddormentata di nuovo. Forse il tempo sarebbe passato più in fretta.
Quando riuscii finalmente a calmarmi, sussultai sul letto dall’improvviso rumore della porta spalancata dove i bastardi stettero per qualche secondo prima di entrare, lo stesso mezzo sorriso sulle loro facce.
Sei prima ero spaventata, ora ero terrorizzata.
“Guardate chi è sveglia.” Sentii la solita voce fastidiosa parlare. La stessa voce del ragazzo che mi aveva portato qui. L’unico ragazzo che aveva giurato di farmi qualunque cosa volesse.
Ingoiai.
“Sembra che la ragazza di Bieber è pronta per divertirsi. Cosa ne pensate ragazzi? Dite che è pronta?” Sorrise in modo disgustoso facendomi venir voglia di vomitare.
I ragazzi dietro ulularono come dementi.
Strattonai le corde che mi stringevano. “Lasciami andare.” Dissi ferocemente.
Ridacchiò. “Niente da fare, tesoro. Devo divertirmi un po’ con te.” Strofinò una mano contro l’altra mentre si inumidì le labbra.
“Hey Andrew, hai la videocamera?” Sorrise divertito fissando i miei occhi sgranati.
Videocamera? Per cosa?
“Sì amico, è qui.” Mi voltai per vederlo stringerla in mano con uno sguardo di piacere.
Se non fossi stata legata, gli avrei sfasciato quella faccia che si ritrovava.
Si voltò e si incammino verso di lui. “Grazie amico,” L’afferrò.
“Quando vuoi, Luke.”
Sentii la mia gola seccarsi e il mio cervello offuscarsi dalla confusione. Luke? Il ragazzo del ristorante? Il mio stomaco si attorcigliò. Ecco perché mi sembrava familiare. Era il ragazzo che Justin disprezzava. Il ragazzo che aveva pugnalato Justin.
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Danger
FanfictionUna notte. Una festa. Un errore. Quello che pensava stesse per rovinare la sua vita, stava invece per diventare il contrario. Ma quando per tutta la vita sei stato usato da persone che ti ingannano, come si fa ad imparare a fidarsi di chi ti circond...