capitolo 28

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Kelsey’s Point of View:

I ricordi di quella notte continuarono a ritornarmi in mente. Dal momento in cui mi ero svegliata legata ad una sedia, a Luke che mi picchiava, a Andrew che mi tagliava, a svegliarmi legata ad un letto fino a Luke che alzava le mani sul mio corpo. 

Le lacrime ritornarono un’altra volta anche contro la mia volontà. 

Ero più forte di tutto questo e lo sapevo. Dovevo concentrarmi e andare avanti per il bene di tutti. 

Non avevo mai lasciato che qualcuno potesse cambiarmi, neanche Justin, e di sicuro non avrei iniziato da quel giorno.

Asciugandomi la faccia, feci qualche respiro prima di ricompormi per poi ritornare a finire il mio bagno. Dopo qualche minuto uscii dalla vasca avvolgendomi un asciugamano intorno al corpo. 

Mi asciugai lentamente, trasalendo ad ogni livido che sfioravo. 

Quando finii, mi guardai i polsi e sentii il mio stomaco rimpicciolirsi. Erano neri e blu con un taglio profondo causato dalle corde. 

Scuotendo la mia testa, mi guardai allo specchio per vedere che il taglio sulla guancia e sul collo non sanguinava più; grazie a Dio. 

Passandoci le dita, mi morsi il labbro non riuscendo più a sopportare il mio riflesso nello specchio. 

Trovando un accappatoio vicino alla porta del bagno, lo afferrai e me lo misi facendo un nodo intorno alla vita. 

Proprio mentre stavo per uscire, sentii delle voci prevenire dalla camera di Justin. 

Aggrottando la fronte, mi avvicinai alla porta incuriosita.

“Non avrei dovuto lasciarla salire in macchina.” Sentii Justin mormorare.

“No,” Disse qualcuno improvvisamente. “Non avresti dovuto ma ormai è successo e non puoi cambiare le cose, Justin. Ma so cosa puoi fare.”

Mi mordicchiai il labbro durante la pausa. 

“Puoi assicurarti di farla stare bene e puoi confortarla perché è quello di cui lei ha più bisogno adesso. Non ha bisogno di te mentre ti colpi. Ha bisogno di qualcuno che stia vicino a lei e entrambi sappiamo che quel qualcuno … sei te.” Sentii dei passi camminare verso la porta prima di fermarsi. “Oh, e Justin?”

Ci fu un’atra pausa. 

“Probabilmente tu pensi di essere invincibile ma tutti cadiamo qualche volta.” Poi la porte si chiuse. 

Continuai a mordermi il labbro inferiore ripensando a quello che avevo appena sentito. Poi aprii lentamente la porta del bagno. Mi appoggiai allo stipite della porta guardando Justin che fissava davanti a lui, la tristezza era evidente sul suo volto. 

“Ha ragione, sai.” Dissi.

Justin’s Point of View:

Aggrottai la fronte voltandomi verso la porta del bagno per vedere Kelsey in un accappatoio, i suoi capelli tirati su in una crocchia distrutta. Nonostante la sua condizione, riusciva ancora ad apparire bellissima. 

Non dissi niente e restai a fissarla. “Vieni qui.” Sussurrai annuendo verso di lei. 

Si morse il labbro pensando sul da farsi prima di avvicinarsi. 

Mi spostai alla fine del letto, con i piedi saldamente appoggiati contro il pavimento di legno. Una volta che Kelsey arrivò davanti a me, allungai le mani sui suoi fianchi per poi tirarla gentilmente verso di me. “Stai bene?” Sussurrai. 

Annuì. 

“Non mentirmi.” Mormorai guardandola negli occhi. 

Distolse lo sguardo prima di sospirare. “Sto bene.”

Annuii la testa. “Ti fa male qualche parte del corpo?”

Annuì affondando i denti nel suo labbro. “Sì …”

Allungandomi in avanti, sfiorai il taglio sulla sua guancia seguendolo fino al collo. 

Trasalì. 

“Mi dispiace.” Sussurrai.

Scosse la testa. “Non devi sentirti dispiaciuto per niente.”

“Ho fatto un errore --”

“Tutte e due abbiamo fatto un errore, Justin.” Scosse la testa facendo cascare qualche ciocca di capelli dalla crocchia. 

Accarezzai la sua guancia dolcemente. “Avrei solo dovuto dirti la verità su Jen.”

“E io non sarei dovuta salire in quella macchina.” Alzò le spalle, guardandosi le mani. “Non possiamo tornare indietro e cambiare le cose.”

Annuii. “Lo so, vorrei solo averti salvato prima.” 

“Anche se l’avessi fatto, sai bene che Luke avrebbe trovato un altro modo per farmi del male.” Mormorò. 

Voltai la sua faccia così che potesse guardami negli occhi. “Non ti farà mai più del male, mi capisci?”

Annuì. 

“Ottimo perché da ora in poi, non ti lascerò un attimo da sola.” Ridacchiai cercando di tirare su il morale. 

Fece un sorriso. “E’ una promessa?” 

“Oh, sì. E’ una promessa.” 

Scosse la testa arrossendo. 

Sorrisi guardandola dal basso. Come avevo fatto ad essere così fortunato e trovare una ragazza come lei?

“Huh?” Kelsey mi guardò aggrottando la fronte.

Non mi ero accorto che avevo parlato a voce alta. 

Schiarendomi la gola, distolsi lo sguardo. “Niente.” Mi inumidii le labbra. 

“Non mentirmi,” Sussurrò, usando le mie stesse parole.

Ritornai a guardarla sentendomi il cuore accelerare. “Ho--” Mi schiarii la voce. “Ho detto come ho fatto ad essere così fortunato a trovare una ragazza …” Afferrai le sue mani. “Come te?” Mormorai spingendola più vicino a me così da farla stare in mezzo alle mie gambe. 

Si chinò premendo la sua fronte contro la mia. “Non lo so,” Mi prese in giro. “Ma onestamente, sono felice di aver trovato qualcuno come te.” Sorrise. 

“Intendi un egoista, impulsivo e ignorante?” Sorrisi accarezzando i suoi fianchi con i pollici. “Dubito fortemente, piccola.”

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