capitolo 57

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Justin’s Point of View: 

"Che cazzo vuol dire: Luke? Cosa diavolo aveva a che fare con tutto questo?"

Bruce mi guardava confuso cercando di capire quello che stavo dicendo. 

"E con Kelsey? Com'è andata la cena.."

"Non c'è nessuna Kelsey, Bruce." Sputai.

"Dimentica quella cena del cazzo e concentrati sui nostri affari. Il colpo contro Luke si farà stanotte."

Sbottonai alcuni bottoni della camicia facendo intravedere la maglia bianca. 

"Ehi, ehi, ehi…" Bruce scosse la testa cercando di capire quello che stavo dicendo. 

"Calmati fratello e dimmi cosa cazzo è successo. Pensavo stessimo aspettando il giusto momento." Piegò la testa di lato.

"E poi, che intendi dire con "Non c'è nessuna Kelsey"?" 

Scossi la testa. "Abbiamo aspettato abbastanza. Per quanto dobbiamo aspettare che paghi?" Sibilai. 

"Quel figlio di puttana morirà questa sera."

"Hai bisogno di rilassarti Justin. Non pensare con il culo ma con la testa. Posso dice che dal modo in cui ti stai comportand-"

"Come mi sto comportando Bruce?" Gli andai davanti al viso, la mia mascella serrata e i miei occhi sempre scuri.

"Eh? Come mi sto comportando?" Ripetei. La morte lampeggiava attraverso i miei occhi, avevo il bisogno improvviso di prendere a pugni il suo volto.

"Allontanati dalla mia faccia Bieber." Sputò, appoggiando le mani sulle mie spalle mentre mi spingeva indietro.

"O te ne pentirai."

"Non toccarmi, cazzo." Ringhiai allontanandomi dalla sua presa. "O ti prendo a pugni." Sogghignai con disgusto.

"Il rimpianto è quello che sto andando a rimpiangere. Sai meglio di me che posso metterti in ginocchio in pochi secondi."

Bruce non disse nulla. Invece mi fissò a lungo e duramente, il suo sguardo tagliente come coltelli. 

"E' successo qualcosa stasera, vero?" 

"Di cosa cazzo stai parlando?" Tuonai, il mio collo bruciava dalla rabbia. 

L'attesa mi stava divorando e tutto quello che volevo fare era far saltare la testa di Luke.

Il suo corpo si allentò un po', la furia dentro di me mi stava prendendo a calci. 

"Sei al limite, sei teso e sembri che vuoi uccidere qualcuno"

"No cazzo, Sherlock. Lo hai capito prima o dopo che abbia menzionato il nome di Luke?" Ghignai infastidito.

"Stai cercando di litigare con me perché vuoi far sbollire la tua rabbia e la questione qui è: Perché lo fai e perché, in nome di Dio, vuoi andare da Luke proprio stasera e non un'altra notte, cazzo." Infilò le mani nelle tasche dei Jeans.

"Non sia nemmeno pronti cazzo"

"Cosa cazzo vuoi dire?" Ringhiai. 

"Non puoi venire fuori dal nulle e aspettarti che molliamo tutto solo per colpire uno. Dobbiamo pianificare tutto prima."

"Lo abbiamo già fatto." Sibilai.

"Ma poi il caso di Parker si è messo in mezzo e non abbiamo messo una data precisa." Disse.

"Sono delle fottute stronzate." Sputai chiaramente irritato, l'unica persona che poteva calmarmi non c'era.

Questo fa schifo, cazzo.

Bruce strinse gli occhi verso me. "Perché questo improvviso cambiamento d'animo Bieber? Sembravi stare bene oggi e adesso sei completamente fuori di testa."

Alzai un sopracciglio. Bruce stava testando la mia pazienza, ma non era una buona idea cercar di mettere in risalto il mio lato cattivo perché non ci avrei pensato due volte a prenderlo a pugni. 

"Ma messo le mani sulla mia r- Kelsey e l'ha quasi violentata. Che cazzo vuol dire che ho avuto un cambiamento d'umore? Ho sempre odiato quel bastardo. Inoltre" 

Alzai le mani in aria sempre più intollerante.

"Stiamo aspettando da due settimane. Quanto tempo dobbiamo perdere prima di uccidere quel fottuto bastardo?"

"No" Bruce scosse la testa ancora una volta fissandomi.

"Questo ,sorprendentemente, non ha niente a che fare con quello che é successo stanotte con Luke. 
E' una parte ma non è quello che ti sta mandando fuori testa. Non ti sei mai incazzato tanto"

" Tu non sai di che cazzo stai parlando" Sputai "Smettila di parlare come se mi conoscessi e sapessi quello che mi passa per la testa. Non sai un cazzo" Sputai.

" Stai ,seriamente, in piedi accusandomi di non conoscerti? Ti sei drogato o cosa? Ti ho praticamente cresciuto io per diventare la persona che sei oggi. Quando le cose si facevano dure, sono stato io a tirarti dentro. Puoi dire tutte le cazzate che vuoi ma non significa che sei cresciuto così. 
Sembri davvero dimenticare chi ti ha insegnato tutte le cose che sai oggi"

Grugnii, non volendo sentire altro. Era solo una questione di tempo prima che Luke sfuggisse ai poliziotti. Dovetti farlo prima di lasciarlo. 

"La vuoi smettere con tutte queste cazzate da ragazzina e incominciamo a trattare i nostri affari?"

" Che sta succedendo qui?" 

Guardai nella stanza per vedere John camminare verso di noi seguito dai ragazzi. Dissi a denti stretti qualche parola. Gettando la testa all'indietro e pizzicando il naso, presi un respiro profondo.

L'ultima cosa di cui avessi bisogno era che anche loro mi facessero il culo come Bruce.

" Justin vuole andare da Luke stanotte" Disse Bruce vagamente, mantenendo i suoi occhi fissi su di me.

Mi passai mano sul mio viso furiosamente

"Possiamo farla finita? Stiamo a corto di tempo, cazzo!" Mi voltai verso di lui, la mia mascella era serrata a causa della frustrazione.

"Perché?" Sibilò Bruce. " Cosa cazzo è che mi stai dicendo Bieber?" Abbaiò.

"Ha le sue ragione per voler Luke morto, Bruce." John camminò verso di noi 

"Il ragazzo ha preso il sopravvento sulla persona a cui lui tiene. Sono dalla parte di Justin questa volta. Ho visto quello che ha fatto a Kelsey e non é stato per niente bello"

Grazie! Almeno qualcuno ha un cervello.

"No!" Bruce scosse la testa

" Voi non capite. So che gli succede qualcosa. Guardatelo" Disse indicandomi "E' all'orlo di una crisi di nervi e neanche un'ora fa stava con Kelsey..."

Strinsi i pugni, al solo udire il nome di Kelsey mi fece contorcere dolorosamente lo stomaco a causa dei ricordi di questa sera

"Lascia il suo nome fuori da questo, Bruce" 

Bruce strinse gli occhi verso me 

"Tutto questo ha a che fare con lei ,non é ero? Cos'é successo alla cena stasera Justin?

Scossi la testa, non dicendo una parola "Dimentica la cena-"

"Dio, dannazione Justin! Che cazzo é successo stanotte?" Urlò, la sua voce rimbombava per tutti gli angoli della stanza tintinnando nelle orecchie. 

Non riuscivo più a tenerlo dentro

"Luke c'era! Ecco cos'é successo!" Urlai, la frustrazione ebbe la meglio. Il mio petto si muoveva su e giù velocemente.

"E' arrivato al fottuto ristorante subito dopo che siamo arrivati noi" Scossi la testa.

Il volto di Bruce era sorpreso. Non si aspettava che dicessi questo. Le sue orecchie erano aperte ascoltando con attenzione cosa avevo da dire. La comprensione si faceva spazio dato che ora tutto cominciava ad avere un senso.

Muovendomi sui piedi, scossi ancora la testa 

"Dovevamo uscire appena quel figlio di puttana entrò" Sputai. Un'ondata di delusione mi attraversò.

John sospirò " Smettila di incolparti e dicci che cosa é successo"

Guardai lontano da loro, prendendo un respiro profondo lasciai uscire tutto quello che avevo da dire 

" Kelsey si era alzata per andare in bagno. Avevo una brutta sensazione ma cosa potevo fare davanti ai suoi genitori?" Scuotendo la testa mi portai una mano tra i capelli.

" Erano passati dieci minuti e a quel punto non potevo più aspettare quindi mi sono scusato e sono andato in bagno e ho trovato Luke sopra di lei" Strinsi i denti, mentre gli eventi della serata si formarono nuovamente nella mia testa.

Bruce alzò un sopracciglio " ha avuto le palle di andare da lei?" Mi guardò perplesso non essendo in grado di credere a ciò che gli stavo dicendo.

Annuii "Ma non é tutto " Risi senza umorismo.

Bruce spalancò gli occhi "C'è altro?" 

" Molto di più" Mormorai "L'ho portata via da lui prima che potesse fare qualcosa e proprio mentre stavamo tornando al tavolo dei suoi genitori, Luke la trascinò via da me, la bloccò col braccio intorno al suo collo e puntava una pistola al suo fianco. 

" Le ha puntato una pistola?" Chiese Marcus, stupito -per non dire altro.

Il mio silenzio rispose alla sua domanda.

Solo un idiota avrebbe giocato duro in un luogo pubblico. Nessuno sano di mente avrebbe mai agito cos' sapendo i rischi che correvano.

Mi morsi l'interno della guancia " Ha minacciato di uccidere lei e chiunque altro si muovesse" Mossi le mie dita tra i miei capelli con forza. Solo al ricordo di quello che era successo, il sangue cominciava a bollire.

" Ha-"

Scossi la testa.

"Kelsey li pestò il piede col tacco e la lasciò andare prima che avesse la possibilità di fare qualsiasi altra cosa" 

Un respiro di sollievo si levò tra di loro. Scossi la testa facendo segno che anche se aveva lasciato andare Kelsey, niente andava nel modo giusto. "Per migliorare la situazione" Sottolineai con sarcasmo 

"Il proprietario del fottuto ristorante ha chiamato la polizia" Lasciai fuoriuscire un profondo sospiro.

"Non dirmi che l'ufficiale Rivera...." 

"Si é presentato?" finii il suo pensiero. Bruce annuì, annuii anche io. 

" Si. Non posso biasimarlo quando mi disse che non era sorpreso di vedermi lì." Dissi 
" Comunque, ha interrogato tutti ma ,fortunatamente per me, nessuno mi ha accusato per quello che è successo. Luke doveva esserlo ma la testa di cazzo é scappata prima che arrivasse la polizia ed è per questo che dobbiamo ucciderlo noi adesso." 

"Questo è un rischio enorme Justin" Mormorò John " Stai mettendo a repentaglio molte cose in questo modo"

"Non me ne frega niente" Sputai "Deve pagare per quello che ha fatto stasera. Nessuno fa del male alle persone a cui tengo senza ricevere delle conseguenze. Ho intenzione di farlo implorare per pietà quando arriverà il momento della fine per lui. L'ha quasi uccisa stasera e lo avrebbe fatto se Kelsey non si fosse liberata" 

John si leccò le labbra, capendo quello che provavo e perché volevo fare quello che avevo intenzione di fare. Sapeva che Luke doveva pagarla.

" Gesù Cristo" Mormorò Bruce, grattandosi la nuca. Tutte le informazioni che gli avevo dato si stabilirono nella sua testa. "E' un sacco di roba"

"Non dirlo a me " Derisi.

"Beh, che altro è successo?" Chiese Bruce seriamente.

Aggrottai le mie sopracciglia "Cosa?" 

"Ci deve essere dell'altro. Posso capirlo dal modo in cui sei in piedi in questo momento" Scosse la testa.

"Sei in cerca di una preda pur di uccidere." 

"Non vorrei distruggere la persona che ha osato toccare la mia ragazza?" Inarcai un sopracciglio. Vedendo che rimaneva in silenzio. Annuii "Esattamente" 

"C'è qualcos'altro Bieber, lo sento. Sei diverso" mi squadrò dall'altro verso il basso, cercando di capire cosa ci fosse di sbagliato in me.

Scossi la testa "Non è successo niente diverso da quello che ti ho detto" Borbottai. 

"Non voglio stronzate. Dicci tutta la verità per una volta" Ringhiò Bruce,tentando di tirare fuori tutto quello che avevo, a questo punto, non me ne fregava. 

Cosa aveva ancora da perdere stanotte?

" i suoi genitori si sono incazzati, ecco cosa." Derisi, i ricordi freschi nella mia mente. 

La rabbia nel volto di suo padre, la delusione in quello della madre, la tristezza nel volto del fratello ma soprattutto in quello di Kelsey. 

"Non vogliono che abbia più niente a che fare con Kelsey e sinceramente, non posso biasimarli. É quasi morta stanotte soltanto perché il mio nemico voleva vendicarsi di me" La tristezza mi travolse "L'ho tirata fuori dal casino ma non posso proteggerla se accadrà di nuovo"

L'apprensione era visibile sul volto di John, dato che si morse le labbra. "Ti prego, non dirmi che hai fatto quello che penso che tu abbia fatto…" Sussurró chiudendo gli occhi. 

Annuii con la testa, guardando da un'altra parte "Ho messo fine a tutto."

"Cazzo merda," Sputò John visibilmente incazzato "Come hai potuto farlo dopo tutto quello che avete passato?"

" Non posso tenerla sempre con me, John!" Abbaiai

"Era già orribile sapere che è stata presa e picchiata ma stasera , invece, stava per morire cazzo!" Sospirai. 

"Non credo che io sia in grado di vivere sapendo che le successo.."

"Non pensi che lei lo sappia?" sputò John 

"Lei conosce i rischi! Ne ha passate tante con te e la molli quando le cose diventano difficili?" Scosse la testa.

"Non é da te Justin. Sapevi che la mettevi in pericolo facendola diventare la tua ragazza ma lo hai fatto comunque perché la amavi abbastanza per tenerla al sicuro..."

"Il che è esattamente quello che non ho fatto."

"Cos'altro pretendi da te stesso?" Gridò John "Ci stai provando!! La vita che facciamo è un infermo molto più di quello che pensano altri ragazzi." 

Scossi la testa "Provare non basta."

"Lei è sempre stata al tuo fianco. John sottolineò consapevolmente. 

Premetti le labbra insieme. Quadrando altrove, chiusi gli occhi e presi un paio di respiri profondi.

"Sta a voi: Mi aiuterete con Luke o no? Perché posso farlo anche da solo, se devo." Li fissai attentamente prima di voltarmi verso la zona posteriore della casa. 

Quando sentii dei passi dietro di me, capii che avevano deciso di aiutarmi e che mi avrebbero salvato il culo.

Appena passammo la porta che conduceva al piano di sotto mi sentii prendermi il braccio

" Lei é tutto per te ,amico. Non lasciarla andare soltanto perché un testa di cazzo ha deciso di giocare a fare il gradasso per una notte" Sussurrò John prima di camminare davanti a me.

Lasciai le sue parole cadermi addosso, prima che si imprimessero nella mia mente. Scossi la testa continuando a camminare.

"Dove sono le nuove armi?" chiese Marcus , cercandole

"In quel ripostiglio laggiù." Bruce entrò passandomi accanto, Marcus lo seguiva.

Sorrisi guardando come tutti i ragazzi andavano al sodo.

Luke, finalmente, sarebbe stato abbattuto.
Kelsey’s Point of View

Dopo essere caduta in mezzo alla strada, mio padre venne verso di me per tirarmi su mentre urlavo e mi obbligò ad entrare in macchina nel sedile posteriore vicino a Dennis prima di fare il giro della macchina e sedersi al posto del guidatore di fianco a mia mamma e mettere in moto.

Nessuno si azzardò a dire una parola, nella macchina si sentiva soltanto il mio singhiozzo silenzioso.

Il mio cuore doleva come se stesse prendendo fuoco, la mia faccia rossa e la gola che mi faceva male. Sembrava tutto troppo bello che il mio mondo girasse finalmente nella parte giusta davanti ai miei occhi, ma il pavimento che mi sosteneva in piedi ormai era crollato,maschiando mi piena di dolore.

Questo non doveva succedere.

Noi dovevamo essere felici, dovevamo condividere risate, i miei genitori dovevano vedere che Justin mi amava davvero, che era gentile, che ci temeva, che era fantastico. Le cose stavano finalmente prendendo una bella piega. La felicità era proprio dietro l'angolo, pronta ad accoglierci tutti e due nel suo abbraccio caldo ma come sempre, ci ha respinto, spostandoci ancora una volta verso l'inferno.

Non avrei mai pensato che avrei perso l'amore della mia vita fino a cinque minuti fa.

Quando la macchina si fermò per uno stop, non persi l'occasione e aprii la portiera, uscendo dalla macchina e sbattendola dietro di me.

" Kelsey Anne!!" Mia madre urlò dietro di me, ma in questo momento non me ne frega un cazzo di niente. Poteva bruciare all'inferno per quel che mi riguardava. Prendendo fuori la chiave che tenevo sempre in tasca in caso di emergenza, aprii la porta di casa ed entrai.

" non ti azzardare mai più a sbattere la porta dell'auto in quel modo signorina!" urló mio padre entrando in casa subito dopo di me.

Girai gli occhi, asciugando rabbiosamente le lacrime via dal mio viso " non m'importa!"

" non urlare contro tuo padre in quel modo Kelsey!" urlò mia madre con la faccia rossa dalla rabbia " non ne hai il diritto!"

" ne ho tutto il diritto" urlai rispondendo, lasciando che la frustrazione avesse la meglio su di me " É a causa vostra che ho appena perso la persona che significava tutto per me!"

" é un criminale Kelsey!" Gridò mio padre, i suoi occhi colmi di orrore " Come puoi stare ferma in piedi qui e parlare ancora di quel ragazzo? Non ha fatto altro che portare pericolo nella tua vita"

" non lo conosci come lo conosco io" abbaiai " non sai niente di lui"

" gli ho dato la possibilità di conoscerlo meglio stanotte ma tutto quello che ha fatto é stato mostrarmi come passa il suo tempo libero- muovendo una pistola attorno a te come se ne avesse avuto l'autorizzazione!"

" mi stava proteggendo!"

" ti ha quasi ucciso Kelsey!" scosse nervosamente la testa, guardandomi con occhi pieni di perplessità " ti ha fatto il lavaggio del cervello dicendoti che ti avrebbe protetto!! Persone come quelle pensano soltanto a una cosa- proteggere loro stessi! Non hai visto chi ha causato tutto questo casino stanotte? Non ti stava proteggendo! Stava solo cercando una scusa per non essere portato in cella!!"

" Quello che stai dicendo prova esattamente quello che ho detto. Non conosci un cazzo di lui" sputai disgustata.

" guardati, stai dicendo parolacce a destra e a sinistra. Magari tu non vedi quello che ti stai facendo come tua madre, ma io posso. Sei cambiata. Sei così catturata nel tuo mondo di fantasia che ti sei creata e così presa da quel tuo fantomatico fidanzato che non ti accorgi cosa sta succedendo al di fuori". Mia madre annuiva silenziosamente, come se capisse che cazzo stesse dicendo.

Scrollai gli occhi " lo amo e lui mi ama-"

" non sai che cos'é l'amore!!" urlò mio padre in modo oltraggioso.

" lo so perché Justin me lo ha mostrato" mormorai, scuotendo la testa " l'amore é quando dai il tuo tutto per far ridere l'altro. É quando fai di tutto solo per riuscire a rendere felice l'altro. É quando fai anche le cose più stupide e semplici solo per rimanere accanto al tuo partner. L'amore é quella cosa dove si mette a rischio tutto per una persona e questo Justin lo ha fatto per me. Ha rischiato la sua vita per me numerose volte. Potrebbe avermi lasciata da sola per un sacco di tempo ma non l'ha mai fatto"

" Hai appena incontrato questo ragazzo e già credi di sapere tutto di lui" Rispose mio padre in modo distante.

" parla per te" Sputai in una smorfia " lo conosco da molto più tempo di te e sai, é divertente come lui riesca a capirmi meglio di quanto possa farlo la mia famiglia"

" é un criminale" sibilò

La rabbia mi ribolliva dentro, minacciando di uscire da un momento all'altro e, senza che me ne rendessi conto, le parole mi uscirono di bocca prima che potessi pensare se dirle o no " Pensi di essere migliore di tutti quanti, ma senti la notizia papà, non lo sei affatto"

Il rumore di uno schiaffo fece eco per tutta la casa. La mia mascella sinistra bruciava dopo l'azione improvvisa di mio padre. Guardandolo, sentii le lacrime riempirmisi gli occhi, offuscandomi la vista. Misi le mani davanti al mio viso, facendo un passo indietro.

" Kelsey-"

" no" sibilai " non avvicinarti" Gli dissi, non capacitandomi che mio padre avesse alzato per la prima volta le mani su di me.

Fece un passo in avanti, tentando ancora di comunicare con me, ma non glielo permisi. Alcuni pensieri mi tornarono alla mente, e non potei fare altro che parlare, ad alta voce. Era ora che loro sapessero quello che Justin aveva fatto per me " Non vi siete mai resi conto, quando due settimane fa sono tornata a casa con dei agli sul colle e sulla mascella?"


Mio padre strinse le labbra insieme, non sapendo cosa rispondere perchè ovviamente non se ne era accorto.

" certo che no" Dissi sapendo già che non si erano accorti di niente " perché vi siete preoccupati soltanto del perché ero arrivata a casa tardi" sputai con una scossa della testa " volete sapere cosa é successo quella notte?"

Sembrava prepararsi mentalmente alla mia risposta, pronto a sentire quello che avevo da dire.

" sono stata presa da uno dei nemici di Justin, lo stesso di stanotte" incrociai le braccia davanti al mio petto " E so che cosa state pensando: ecco stai solo provando che abbiamo ragione ma non é così e sapete perché?" continuai a parlare sapendo che lui non avrebbe risposto " Perché Justin non mi avrebbe mai lasciato nelle mani di Luke, non avrebbe mai lasciato che Luke mi avesse fatto qualcosa, e giusto per la cronaca Luke aveva deciso di violentarmi quella notte" dissi con una punta di sarcasmo nella voce.

Il dolore attraversò i suoi occhi, che erano fermi su di me, mentre se ne stava zitto non salendo cosa rispondere.

" ma comunque, Justin é venuto per me a cercarmi e mi ha salvato dall'essere stuprata. Ha preso Luke per la maglietta e me lo ha tolto di dosso. Lo ha messo in guardia per un attimo, assicurandosi che non sarebbe piu riuscito a farmi niente, mentre camminava verso di me. Mi ha chiesto se stavo bene ma vedendo quanto spaventata fossi non é andato oltre. Anzi, si e tolto la giacca e me l'ha data in modo che potessi coprire il mio corpo mezzo nudo. Poi si é preoccupato di dare una lezione a Luke" asciugandomi le ultime lacrime, mi leccai il labbro. " se questo non é amore papà ti giuro non so che cosa sia"

"Kelsey.." mormorò mia madre, confusa dopo tutto quello che avevo detto.

Scossi la testa " può vivere una vita del cazzo, ma almeno conosce il modo di trattare bene le persone che ama, a differenza tua" affrontai mio padre " lui non va in giro dicendo cazzate su di me soltanto perchè non gli va a genio quello che dico" sputai. Le emozioni stavamo uscendo come se fossero in corsa." ho perso l'unica persona che abbia mai veramente amato soltanto perchè voi siete stati così stupidi da non vedere la l'arte buona in lui. Siete così fissati sui vostri canoni che non vedete l'oro dentro di lui"

" non c'é oro nella gomma" mormorò mio padre.

" siete incredibili" gracchiai.

" stiamo solo cercando di proteggerti-" mia madre fece un passo in avanti, ricevendo da me un passo indietro.

" difendermi?" sputai " state facendo esattamente il contrario ma questo a voi non interessa vero? Perché ora lui é ufficialmente fuori dalla mia vita e tutto questo grazie a voi!" scossi la testa " congratulazioni! Avete appena rotto il cuore di vostra figlia in mille pezzi mi complimento, dovreste andarne fieri" scuotendo la testa, mi morsi il labbro, la sensazione di tristezza attorno a me mi stava sovrastando " vi odio!" sospirai " mi avete sentito? Vi odio!!" urlai prima di camminare velocemente in mezzo ai miei genitori, spingerli da una parte e correre su per le scale diretta in camera mia. Quando entrai, sbattei la porta alle mie spalle e la chiusi a chiave.

Spogliandomi, corsi verso il bagno dove volevo farmi una doccia.

Entrando, lasciai che il vapore bollente mi scaldasse e che le gocce d'acqua scivolassero sulla mia pelle. A questo punto, non mi importava piu un cazzo di niente.

Prendendo una saponetta, la scaldai tra le mani e frizionai il sapone sulla mia pelle togliendo via lo sporco che mi sentivo addosso. Tutto attorno a me stava cadendo e la mia vita mi sembrava come se fosse un pezzo di carta da buttare.

Dopo tutto quello che avevamo passato, Justin mi ha lasciato, molto semplicemente. Non ha senso. Lui mi ha amato e io ho amato lui. Luke deve pagare per questo; Justin non può sopportare che quel delinquente sia ancora libero.

E ora piu che mai, capisco che deve aver perso il controllo. Lo sento. Lo avevo sentito prima. Non me ne frega niente di ciò che Justin aveva detto prima. Tra noi non era finita. Lui era parte di me e nonostante quello che lui aveva detto, gli farò capire che la nostra relazione non é un errore. 

Gli proverò che ne vale la pena.

Justin’s Point of View

" siete pronti?" girai la testa verso i ragazzi dietro di me, aspettando una loro risposta.

Annuirono tutti. I loro visi coperti da passamontagna, con le pistole nuove in mano pronti a dare il via alla sparatoria che avrebbe preso luogo tra pochi momenti.

Tutto in me era pronto e i miei muscoli si tendevano alla sensazione di uccidere quel bastardo. " riesco a vedere l'ombra del bastardo da qui. I suoi scagnozzi sono nel soggiorno da quello che posso capire" Controllando se avevo abbastanza proiettili pronti nella mia pistola, la preparai. " non esitate a sparare ragazzi. Una volta che salterete fuori dai cespugli, fate quello che vi ho detto. Non voglio ripensamenti. Quel figlio di puttana muore stanotte" mi fermai, ricordando una cosa " McCann ha preparato le bombe in tempo?"

" si, ne ha fatte tre, in caso due non fossero state abbastanza" John mi mostrò tre palle, che sembravano alquanto innocue, ma erano piu pericolose di quanto potessero sembrare.

Annuii. " allora è ora dello show ragazzi" . Aprii la portiera della macchina, lasciando che l'aria fredda della notte mi sferzasse la faccia.

Tenendo la pistola vicino a me, mi feci seguire dai ragazzi, nascondendomi per un attimo dietro ai cespugli nel giardino della casa di Luke.

Cliccando la parte posteriore della mia pistola, mi morsi il labbro " pronti?" quando annuirono, ridacchiai. " al fuoco" . Esitai prima di portare la pistola di fronte a me e senza pensarci due volte, presi a sparare ripetutamente. Gli spari arrivavano da destra e sinistra e si sparava da ogni parte assicurandoci che l'avremo veramente preso.

Il caos cominció e potei vedere Luke e i suoi uomini cercare di nascondersi dietro ai mobili per fare in modo che i proiettili non li colpissero, ma ormai era troppo tardi. Li abbiamo sorpresi quando meno se l'aspettavano, proprio come avevo previsto.

Quando nella mia pistola finirono i proiettili, gridai ai ragazzi " datemi le bombe"

John me ne rese una, mettendo giù la pistola e smettendo di sparare, annuendomi. Prendendo la bomba, me la misi in mano.

Alzandomi in piedi, segnalai ai ragazzi di fermarsi. " basta. Fatemi pensare se sono veramente sicure" grugnii con le bombe in mano, cammindando in un posto scuro, dove nessuno poteva vedermi.

Prendendo una delle bombe, aspettai un paio di secondi prima di tirare una bomba all'entrata, un'altra la tirai dietro la casa e la terza la tirai dietro così che venisse nascosta.

Tornando indietro dai ragazzi, raggiunsi John togliendogli il detonatore dalle mani, e non esitai a schiacciare il bottone rosso.

Instantaneamente, la casa saltò in aria, un'enorme orzata di fuoco si levò in aria. L'impatto con la bomba fu astronomico, e ci fece tutti volare all'indietro.

Tossendo, mi corpii gli occhi e la bocca, pochi pezzi della casa volavano su di noi. Rimanendo stesi a terra per qualche minuto, ci rialzammo solo dopo che l'impatto cessò.

Alzandomi in piedi, spazzolai via la cenere dai miei vestiti, guardando compiaciuto il posto che bruciava. Tutto ciò che rimaneva erano alcuni pezzi di vetro delle finestre. Non c'era traccia di alcun corpo.

Ridacchiai soddisfatto. Sapendo quanta fatica ci avevo messo per organizzare tutto questo e che Luke finalmente se ne era andato, sentivo un peso enorme lasciarmi le spalle.

Finalmente era finita " questo é quello che succede quando si scherza con DANGER"

Il ritorno a casa in macchina é stato un evento. Parlavamo tutti di quanto perfetto e pensato fosse stato l'assalto a Luke e ai suoi scagnozzi.

" é morto finalmente" dissi scuotendo la testa, ancora incredulo pensando che finalmente era tutto finito. " era ora che il bastardo passasse a miglior vita"

" cosa farai quando i poliziotti ti faranno delle domande su quanto é successo?"

Sibilai. " non hanno alcuna prova che noi abbiamo fatto qualcosa. Abbiamo bombardato il posto, non ho lasciato niente. Verrano per chiedere, ma non andranno molto lontano"

Annuirono tutti e prima che ce lo aspettassimo, arrivammo a casa. I fanali anteriori di una macchina illuminarono la strada e subito il mio stomaco si contorse.

John fece un suono, guardando piu da vicino " ma non é-"

Non dissi niente, spensi solo il motore della macchina. " torno subito" Mormorai prima di aprire la portiera e uscire dalla macchina. Non appena mossi qualche passo. Arrivai vicino alla macchina, mettendomi le mani nelle tasche dei pantaloni " che cosa fai qui?"

Kelsey guardò in alto, pronta a vedere me davanti a lei. " be' ciao a te" . Disse prendendomi in giro in una smorfia. Un sorrisetto prese piede nelle sue labbra perfettamente scolpite.

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