George A. Moore, uno scrittore irlandese disse; la strada sbagliata sembra sempre quella più ragionevole.
Lo lessi pochi anni fa, quando come spesso mi capitava, entravo in biblioteca, vagavo per gli scaffali, principalmente a caso, con le mie cuffiette nelle orecchie e cercavo qualcosa da leggere, non importava cosa fosse, romanzi, biografie, testi storici, resi conti giornalistici, poesie o anche interessanti documentari cartacei di qualche specie animali, non mi importava la trama, vagavo in cerca della copertina che più attirava la mia attenzione.
The Bending of The Bought, una commedia teatrale divisa in cinque atti, quando scelsi di leggere quel copione trovato per caso in quella piccola biblioteca nascosta tra le vie più segrete della mia vecchia città, non lo feci per i colori sgargianti della copertina, né per la bellezza della scrittura, lo feci perché era l'unico scritto a macchina, senza copertina, senza colori, una semplice pagina bianca con una scritta sopra in nero, semplice e immediata.
Quella lettura non fu niente di speciale o profondo ma mi colpì questa frase, la strada sbagliata sembra sempre quella più ragionevole.
In poche parole e semplificata per coloro non troppo amanti dei paroloni e le metafore; siamo destinati a mandare a puttane ogni cosa facendo le scelte più stupide."Dunque, riassumendo, e ti giuro che cercherò di avere tatto questa volta" Inizia Nick sfregandosi le mani mentre si lecca le labbra prima di guardarmi e notare sul mio volto un'espressione stanca e abbastanza esasperata dopo l'ultimo mio ricordo.
"Luke ti amava, il ragazzo più tenero e dolce del mondo ti amava, ti voleva bene e ti trattava come la cosa più preziosa del mondo, tu eri innamorata di lui quanto lui ma nonostante ciò gliela hai messo nel culo friendzonandolo per continuare a farti trapanare con violenza da Calum, giusto?" Chiede gesticolando per poi osservarmi in attesa di conferma ed io lo guardo senza espressione per poi alzare il sopracciglio."Questa è la tua versione con tatto e delicatezza?" Chiedo e lui alza le spalle.
"Potevo sempre dire farti fottere da Calum" Dice come giustificazione ed io alzo gli occhi al cielo esasperata."Non credevo all'amore di Luke, avevo paura che potesse spezzarmi il cuore, Calum mentre... mentre eravamo intimi..." Inizio ma Nick mi interrompe.
"Mentre scopavate" Mi corregge ed io lo guardo male per poi riprendere.
"Mentre facevamo sesso, mi diceva sempre che mi amava, ma erano dei ti amo senza valore, temevo che anche Luke potesse dirli in quel modo, illudendomi e ferendomi, è per questo che ho avuto paura e sono scappata lasciandolo solo" Dico spiegando a Nick il quale annuisce.
"Come poteva ferirti, insomma, era un cucciolo, di cosa potevi avere paura?" Chiede poi ed io sospiro.
"Di affezionarmi troppo a lui" Rispondo e lui rimane in silenzio come me per qualche minuto finché il rumore di un motore di una macchina mi fa alzare di scatto.
Mi avvicino alla finestra guardando nel mio vialetto che si affaccia sulla strada, noto mia sorella uscire di casa velocemente con una felpa larga ad avvolgerle il busto più prosperoso del mio, osservo confusa quella felpa rossa, perché l'ho già vista? Perché riesco a sentire l'odore di quel tessuto? Odore di tabacco e menta.
"Rebecca" Mi richiama Nick ed io mi volto verso di lui trovandolo con in mano un mio disegno, mi avvicino notando la stessa felpa rossa, colorata con delle matite colorate con tratti decisi e sinuosi, guardo meglio il disegno e riconosco gli occhi a mandorla scuri come la pece ed i capelli dello stesso colore.
Abbasso di nuovo lo sguardo verso Madeline la quale entra in macchina sedendosi al posto di guida per poi partire con velocità, mi volto verso Nick il quale guarda il disegno di Calum per poi annuire nel notare la mia espressione decisa, so dove sta andando mia sorella, lo so perfettamente.