34- I have found Wonderland.

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Guarire te stesso è strettamente connesso con guarire gli altri.

Non sono mai stata fan dei The Beatles ma mi ero incuriosita sul personaggio di Yoko Ono, la donna che ha diviso il gruppo più amato del mondo, doveva essere una donna particolare per essere stata in grado di aver fatto ciò no?

Durante le mie letture su di lei trovai questa frase, quando guarisci te stesso allora stai guarendo anche coloro attorno a te.

E ora più che mai sto capendo questa semplice frase.

Guardo mia sorella al mio fianco mentre tiene stretto tra le mani pallide e con alcuni anelli piccoli e preziosi, il volante della sua auto, la osservo mentre con i suoi occhi smeraldo guarda la strada non troppo concentrata su essa ma piuttosto pensando ad altro, e so benissimo a cosa sta pensando e soprattuto dove sta andando.
Riconosco la strada, riconosco le vie e riconosco anche l'espressione spaventata di mia sorella sul suo volto.

Se Nick fosse qui accanto a me in questo momento probabilmente commenterebbe la sua bellezza nonostante le sue occhiaie e la felpa consumata che sta indossando ed io di certo non lo contraddirei, Madeline è una ragazza bellissima, truccata struccata rimane una delle poche ragazze belle ogni istante, in ogni espressione e in ogni tipo di vestiario.
Ho sempre invidiato la sua bellezza naturale e semplice.

Sposto lo sguardo sulla strada e osservo la casa davanti a noi non appena Maddy parcheggia, osservo la villa costosa e sempre sfarzosa nel guardarla, osservo i piccoli scalini che avevo fatto per la prima volta con indosso un vestito cortissimo e con gli occhi di mia madre a giudicarmi, sorrido al pensiero di quella serata, forse tutto è iniziato da lì, ogni mio guaio, ed ogni suo guaio.

Mi volto verso mia sorella che sta stringendo con forza il volante mentre il suo labbro inferiore è intrappolato trai suoi denti, osservo i suoi occhi puntati sulla villa e leggermente indecisi, so che vorrebbe premere sull'acceleratore ed andarsene, so che non vorrebbe fare questa cosa, ma una parte di lei, una parte forse molto profonda, vuole bussare a quella porta, vuole vederlo, vuole ritornare come una volta.
E quella parte è fortemente accettata da me.

Maddy sospira chiudendo gli occhi per qualche istante prima di guardare l'orario, sono le due, la ragazza si alza il cappuccio della felpa nera sulla testa per poi scendere dalla macchina inviando un messaggio con il suo cellulare e dirigendosi alla porta della villa.
Mi affianco a lei attendendo una risposta che non tarda ad arrivare, infatti dopo qualche minuto la porta si apre lentamente rivelando Calum con uno sguardo per niente assonnato ma stanco, come se non stesse dormendo ma se lo necessitasse da almeno tre settimane, quel tipo di sguardo stanco degli insonni.

"Come mai sei qui?" Chiede Calum, non sembra felice di vedere mia sorella, forse sorpreso ma non felice, del resto è stata lei a dirgli di andarsene per sempre dalla sua vita e lui ha fatto quel che voleva.
Mia sorella lo guarda immobile per qualche istante prendendosi il suo tempo per osservare i suoi capelli scompigliati come al solito, le sue labbra carnose strette in una linea, la sua maglietta blu e i suoi pantaloni della tuta grigi ed infine i suoi occhi stanchi.

"Ti devo dare una cosa che Rebecca ha lasciato a tutti noi" Dice la ragazza prendendo dal suo tascone della felpa a lettera del ragazzo e porgendogliela.

Calum guarda confuso la lettera prendendola tra le sue mani per poi guardare mia sorella spaesato.

"Le ha scritte lei prima di suicidarsi?" Chiede il ragazzo e mia sorella si morde il labbro.

"Sembrerebbe di sì" Dice alzando le spalle la ragazza ed io incrocio le braccia al petto sbuffando, idioti, non mi sono suicidata, mi hanno uccisa che è ben diverso, non rendiamo questa cosa una brutta copia di Thirteen Reasons Why.

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