26- Latibule

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Latibule.

Dal latino "latibulum" ovvero essere nascosti.
In latino antico significa un posto nascosto, un luogo sicuro dove nessuno può trovarti, una specie di giardino segreto dove le persone da cui vuoi scappare non possono raggiungerti.
Un posto dove il male non è conosciuto.

"Michael" L'urlo di Molly mi blocca ogni muscolo e congela il mio sangue, mi volto verso Nick il quale ha gli occhi nocciola puntati sul market a pochi metri da noi, il ragazzo sposta poi lo sguardo su di me preoccupato pronto a bloccarmi ma prima che possa farlo io esco dalla macchina cominciando a correre verso le urla.

Con il sangue ancora freddo e i brividi sulla pelle corro lungo il breve parcheggio prima di oltrepassare ad occhi chiusi le porte spesse del piccolo market illuminato da alcune luci al neon malfunzionanti.
Inspiro profondamente fermandomi non appena entro nella stanza, tengo gli occhi chiusi mentre cerco di riprendermi dal muro appena oltrepassato, per quanto possa sembra facile, attraversare un muro significa unirsi e separarsi da esso, e non sempre è indolore.
"Michael" La voce di Molly mi fa aprire gli occhi notando una stanza illuminata con una forte luce giallastra e nauseante, mi guardo attorno notando gli scaffali pieni di cibo e bottiglie di liquore sistemate a caso e senza ordine logico, guardo a terra notando alcune confezioni di caramelle a terra per poi notare un paio di stivali scuri davanti a me.

Seguo le gambe snelle fasciate da delle calze a rete nere per poi arrivare ad una felpa enorme nera ed al giacchetto scuro degli Snake, osservo il volto di Molly con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa mentre guarda scioccata qualcosa davanti a sé.

Confusa faccio un paio di passi verso di lei notandola immobile e terrorizzata, sposto poi lo sguardo dietro di noi notando dietro ad il bancone un uomo sui quarant'anni armato con una pistola puntata verso qualcuno, osservo i suoi occhi spaventati quanto quelli di Molly e le mani tremolanti mentre fanno fatica a sorreggere la pistola.

Volto ancora il viso prima di vedere a terra un corpo.
Osservo le vans consumate e sporche di alcune gocce di sangue, seguo le gambe avvolte da dei jeans scuri e stretti, mi porto le mani alla bocca non appena riconosco i capelli colorati di Michael ed il suo volto immobile al suolo.

Corro verso di lui inginocchiandomi al suo fianco mentre il suo corpo rimane immobile a terra, allungo una mano verso il suo petto notando i suoi vestiti sporchi di sangue, sposto lo sguardo poi sul pavimento bianco ora sporco con una pozza di sangue che lentamente si sta espandendo attorno al busto del mio amico mentre tutto rimangono immobili a fare niente.
Disperata mi volto verso gli Snake i quali come cani impauriti rimangono distanti da Michael con gli occhi spalancati e con le mani tremolanti.

"Idioti, fate qualcosa, veloci" Urlo loro tenendo stretta la giacca di Michael cercando di scuoterlo ma finendo solo per attraversare ripetutamente il tessuto con le mie dita pallide.
Guardo il mio amico e la sua ferita, avvicino le dita ad esse cercando di fermare il sangue ma la mia pelle pallida non riesce neanche a sporcarsi di rosso, lo attraversa e basta.
Mi volto ancora una volta verso i ragazzi, i suoi amici, e guardo Molly negli occhi, osservo mentre le sue mani continuano a tremare ed i suoi occhi non riescano a distogliersi dal corpo inerme del ragazzo accanto a me.
"Molly aiutalo, ti prego, fai qualcosa" Urlo sentendo delle lacrime cadere dalle mie guance, la ragazza rimane immobile finché uno dei due ragazzi le afferra il braccio con forza facendola riprendere.

"Dobbiamo andarcene, prima che arrivi la polizia" Dice il ragazzo ed o li guardo incredula scuotendo la testa.

"Non potete lasciarlo qui, Molly non puoi" Urlo alla ragazza la quale osserva il suo amico prima di spostare lo sguardo su Michael ed annuire.
"Andiamocene" Dice la ragazza in un sussurro prima di correre verso l'uscita lasciando Michael a terra da solo.

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