32- Don't Forget Me, Green Boy

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Avete presente quella frase, che spesso capita di sentire, quella che dice "non esiste alcuna certezza se non quella della morte" ?

Mi è stata ripetuta molte volte quando ero in vita perché era una specie di avvertimento o forse una consolazione, del tipo che tutto passa, che tutto può cambiare, che tutto può darti dubbi ma non la morte, quella è una certezza.
Beh non nel mio caso a quanto pare.

Mi ero convinta di essermi suicidata, del resto tutto attorno a me dava quei segnali, una vita al limite tra droghe e sbagli, un passato in una delle peggiori compagnie criminali di Boston, una rete di bugie create da me e dalle persone che mi stavano attorno, una serie di rifiuti e no, dolori, lacrime e pochissimi momenti di felicità.
Insomma neanche Hannah Baker era messa male quanto me.

Però a quanto pare, alla fine tutto si è ribaltato, alla fine io da quella finestra non ho saltato, mentre stavo per compiere il passo decisivo mi sono tirata indietro pensando a tutte le cose che avrei potuto fare, ai possibili miei nuovi inizi, e proprio mentre stavo andando via il Karma in persona, concretizzato in una ragazza furiosa con me dai capelli rossi, ha deciso di mettere fine alla mia vita.

Sono arrabbiata?
No.

"Perché ridi?" Chiede Dio guardandomi confusa mentre io guardando la piscina ormai vuota comincio a ridere di gusto.

"Perché questa è la morte più ridicola e stupida di sempre" Dico io divertita e Dio mi guarda con un piccolo sorriso forzato, uno di quello che si rivolgono ai pazzi.
"Non sempre è possibile avere una morte leggendaria come sacrificarsi per qualcuno o venire investiti o altri modi, sai una volta mi è capitato un tipo che era morto facendo il bagno con gli squali, quella sì che era una morte degna di essere raccontata" Dice la donna sorridendo ed io scuoto la testa prima di alzare la testa verso l'alto e puntare il dito verso un ipotetico paradiso.

"Pezzo di merda, Nick tu lo hai sempre saputo, ecco perché ridi sempre, tu sapevi come ero morta e posso solo immaginare quante risate ti sia fatto vedendomi annegare in quel modo" Dico rivolgendomi al moro che sicuramente è in ascolto.
"In realtà Rebecca stavamo guardando tutti e non era molto divertente, era triste e molto sfortunato" Dice Dio spostandosi i suoi lunghi capelli neri dietro le spalle guardandomi dispiaciuta.

"Sfortunato?" Chiedo e lei annuisce.

"Ti ricordi chi c'era quando ti hanno trovata in piscina?" Chiede la donna ed io ci penso.

"Beh Calum, Ashton, Michael e...Luke" Dico ripensandoci, ma Luke non era alla festa.
"Il biondo è arrivato sentendo i tuoi messaggi lasciati al telefono, aveva deciso di ignorarli perché era arrabbiato con te per quello che avevi fatto ma alla fine è arrivato, ti aveva perdonato ed era pronto per iniziare di nuovo con te" Dice ed io rimango qualche istante in silenzio per poi urlare.

"Fanculo, fanculo fanculo,  mai una volta che me ne va una dritta" Dico io passandomi una mano trai capelli e Dio mi appoggia una mano sulla spalla sorridendomi.
"La vita a volte prende in giro le persone, non affliggerti, ora tesoro, vieni, è ora di andare" Dice la donna ed io la guardo confusa.

"Andare? Ma come? Ho già finito tutto?" Chiedo non capendo e la donna mi sorride.
"Sì, le lettere le hanno trovate, la morte l'hai vissuta, sei totalmente pronta per andare" Dice Dio aprendo una specie di portale bianco ed io indietreggio scuotendo la testa.
"No, non posso venire con lei signora Dio, io devo rimanere ancora un po' con loro, finire quello che ho iniziato in vita, ho bisogno di ancora un po' di tempo" Dico guardando la signora nei suoi occhi verdi chiaro e lei scuote la testa.

"No tesoro senti, tra un paio di ore devo presenziare al convegno degli arcangeli per decidere se necessitiamo unicorni messaggeri e più tartine al formaggio durante gli incontri, non ho temp..." Inizia lei ma io la interrompo.

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