6- Funeral Blues

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Ho sempre immaginato il giorno del mio funerale come un giorno lontano, un funerale pieno di persone anziane, amici di infanzia, compagni di lavoro, pochi parenti sopravvissuti negli anni e alcuni miei giovani nipoti.
Ma il destino non aveva la mia stessa idea.

Mai avrei immaginato di ritrovarmi a presenziare al mio funerale, mai avrei pensato di morire a soli diciannove anni e mai e poi mai avrei pensato di vedere così tanta gente ad assistere alla cerimonia.
Non ricordo i miei amici, non ricordo quanti cugini avessi o quante zie incontravo a Natale ma sono abbastanza certa che no fossero tanti, sono quasi totalmente convinta che non fossi una ragazza popolare, che non fossi piena di amici e che in poche persone riuscissero a sopportare la mia presenza.
Mi guardo attorno osservando gli sconosciuti volti delle persone che una ad una entrano a testa bassa nella piccola chiesetta vicino a casa, li guardo mentre cercano un posto e si siedono rimanendo a testa bassa e spiando come di nascosto attorno a loro, curiosi e affamati di dettagli.
Noto molti ragazzi della mia età, ragazze probabilmente della mia scuola che in gruppo si siedono nelle lunghe panche infondo alla chiesa nei loro abiti neri e rispettosi, le osservo cercando di ricordare un nome, un singolo momento passato con loro ma il bianco più totale appare nella mia mente.

"Non sforzarti a cercare di ricordare quelle persone" Dice poi Nick interrompendomi dal mio tentativo di ricordare i presenti, volto la testa verso il moro il quale con le mani infilate nei suoi skinny jeans neri guarda i ragazzi con uno strano sorriso sulle labbra.
Osservo in silenzio le sue labbra rosee strette in un piccolo ghigno, gli occhi nocciola puntati davanti a lui e i capelli castani spostati dal vento leggero proveniente dalla porta d'ingresso lasciata aperta, immagino per qualche secondo Nick da vivo, probabilmente non era così pallido né così apatico con il mondo, forse era un comune giocatore di basket, oppure uno studente modello o ancora più probabilmente un ragazzo come tutti gli altri al quale non è stata data la possibilità di continuare a vivere, ma più lo guardo più sono convinta che nel suo passato non ci sia niente di comune.

"Ho notato una cosa dei funerali, specialmente di quelli delle persone più giovani, diventano una specie di raduno per gente curiosa, quelle ragazze lì probabilmente neanche ti conoscevano, e scommetto quel che ti pare che quel branco di rinoceronti non sapesse neanche il tuo nome prima della tua morte, funziona sempre così, un ragazzo muore giovane, magari con una morte teatrale come la tua e le persone che per tutta la vita ti hanno considerato meno di zero sentono il bisogno di presenziare al tuo funerale e farsi i cavoli tuoi, buffo no?" Chiede voltandosi poi verso di me e puntando i suoi occhi scuri nei miei lasciando sospese le sue parole piene di ironia e amarezza.
"Beh, io avevo come passatempo quello di farmi tatuaggi e loro quello di presenziare ai funerali, non possiamo discriminarli per questo no?" Chiedo facendo del sarcasmo e Nick mi guarda per qualche istante prima di ridacchiare.
"Hai per caso fatto del sarcasmo durante il tuo funerale dolcezza?" Chiede divertito ed io alzo le spalle non riuscendo a trattenere un piccolo sorriso.
"Tanto non ci può sentire nessuno" 

Continuo a guardarmi attorno cercando qualche volto familiare come quello dei miei genitori i quali nelle file davanti parlano con il prete vestito di nero anche lui spiegandogli forse qualche dettaglio sulla cerimonia, osservo l'altare pieno di fiori bianchi candidi, proprio come il mio vestito, guardo le candele accese alte e solenni che illuminano insieme ai raggi solari mattutini provenienti dalle vetrate colorate sul soffitto della chiesa, poso poi i miei occhi sulla bara chiusa e coperta di fiori anche essi bianchi, rimango immobile mentre osservo il legno lucido e candido che nasconde il mio corpo senza vita, rimango ferma a guardare il bianco che hanno scelto per me, un colore senza emozioni, senza carattere, senza vita, proprio come me.

"C'è tua sorella e il suo amico" Dice poi Nick facendomi cenno verso l'ingresso, mi volto velocemente individuando immediatamente i riccioli biondo scuro di Ashton il quale con il braccio appoggiato dolcemente sulle spalle di Maddy la accompagna lungo la navata mentre tutti posano il loro sguardo famelico su di lei, come se fosse la triste protagonista di una tragedia o la star di un deprimente film.
"Dici che stanno insieme?" Chiedo poi mentre i due ci oltrepassano continuando a camminare e Nick alza le spalle.
"Voglio essere sincero con te dolcezza, tua sorella è molto bella, non me la farei sfuggire di certo, dunque, molto probabilmente sì, stanno insieme" Dice poi Nick continuando a fissare i due i quali si siedono tra le prime file uno vicino all'altro.

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