4-Troubled Kids

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C'è una piccola playlist su spotify per questa ff, chiamata Shadow, sul mio profilo; rebeccaneedfood

Capita a tutti prima o poi nella vita di rimanere seduti ad aspettare.

Tutti noi prima o poi nella vita saremo costretti ad affrontare quel fatidico momento in cui ci dovremmo sedere su una scomoda sedia in mezzo ad un corridoio, con uno sguardo perso nel vuoto, le mani strette e le labbra consumate dai nostri continui morsi.
Tutti noi prima o poi dovremmo aspettare con ansia qualcosa, un esame, un risultato, un amico in ospedale, l'amore della propria vita in sala operatoria, un colloquio con la preside o semplicemente una visita dal dottore.

Non ricordo tutta la mia vita, a malapena ricordo la mia età, ma so che ho passato molto tempo in queste condizioni, so di essere stata per ore e notti intere seduta su una scomoda sedia in mezzo ad un corridoio ad aspettare, non ricordo cosa stessi aspettando, ricordo solo la sensazione di ansia che fremeva sotto la mia pelle, i miei occhi nocciola che vagavano senza sosta lungo un bianco corridoio, le mie dita che si intrecciavano e si torturavano, i miei capelli spettinati e quella sensazione di angoscia che mi torturava dentro durante l'attesa.
Attesa di qualcosa che non riesco a ricordare.

"Quando ero ancora vivo, ogni giorno passavo almeno trenta minuti seduto sulle sedie accanto all'ufficio del preside, ogni giorno, finché poi mi hanno espulso, rimpiango quei tempi, era divertente attendere su delle sedie di merda finché il preside con la sua faccia incazzata appariva dal suo ufficio e mi indicava l'ingresso" Dice Nick al mio fianco sorridendo e guardandosi attorno come se tutta la situazione fosse divertente per lui.
"Siamo in una stazione di polizia non in attesa per il preside" Dico con acidità e lui alza gli occhi al cielo per poi rimanere in silenzio e puntare per la millesima volta lo sguardo sulla porta chiusa e nera davanti a noi.

"Perché non possiamo entrare? Sicuramente staranno parlando di come sono morta, di quello che è successo ieri notte, del perché mi sono lanciata dalla finestra, non possiamo semplicemente oltrepassare quella porta?" Chiedo non capendo il motivo per cui siamo ancora seduti su queste scomode sedie mentre alcuni agenti di polizia si aggirano attorno a noi indaffarati nelle loro commissioni.
"Non è così semplice, dolcezza, non puoi oltrepassare la porta e ascoltare quella conversazione" Dice poi il ragazzo sorridendo ed io lo guardo confusa.
"Perché no?" Chiedo e lui alza le spalle continuando a guardare la porta.
"Perché prima di tutto, lì dentro stanno solo dicendo stronzate nel tentativo di far parlare quattro ragazzi probabilmente ancora troppo ubriachi o fatti per capire la situazione, e secondo, perché a volte per le ombre più fragili e confuse, come te, sapere tutto troppo in fretta diventa più doloroso della morte stessa, fidati" Dice rimanendo vago sull'ultima parte, come se l'avesse vissuta, come se avesse sentito quel dolore bruciare sulla sua pelle.

Vorrei tanto chiedergli come è arrivato qui, come è diventato un ombra come me, come sapeva che sarei morta in quella piscina, come poteva già conoscermi, da quanto tempo è uno spirito?
Domande che vorrei fargli ma che so non avrebbero una risposta.

"Quelli sono decisamente i tuoi genitori, dolcezza" Il ragazzo alza la testa di scatto con un sorrisetto divertito sulle labbra mentre con i suoi occhi scuri guarda oltre me, lo guardo confusa prima di voltarmi lentamente e notare tre sagome camminare velocemente lungo il corridoio con uno sguardo perso e confuso.
Osservo l'uomo con addosso un completo blu scuro e una camicia azzurra chiara sotto la giacca costosa, mi soffermo a guardare la sua carnagione scura mentre il mio sguardo passa poi alla donna accanto a lui con una carnagione pallida ed i capelli mori legati in una coda alta mentre i suoi occhi verdi vagano attorno a lei in cerca di qualcosa o qualcuno, continuo ad osservarla notando il suo tailleur probabilmente di marca finché una sagoma più minuta e sottile appare, una ragazza, una ragazza molto bella dai lunghi capelli scuri e ondulati sulle punte, con una carnagione olivastra e gli occhi verdi smeraldo, occhi arrossati, come le sue guance.

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