L'uomo ama, non perché sia suo interesse amar questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua; perché non può non amare. Lev Tolstoj.
Leandra rimase scioccata quando sentì il contatto fra le proprie labbra con quelle di Manuel. Le venne in mente con un ricordo vivido il loro primo bacio. Fu durante la finale di Bundesliga dell'ormai lontanissimo 2011. Il primo anno in cui Manuel era al Bayern. Le labbra del tedesco erano perfettamente come le ricordava: morbide, costantemente calde e soprattutto estremamente abili nel baciare. Si sentì elevare per davvero, per la prima volta riuscì a non pensare a Paulo, stava pensando esclusivamente a Manuel, alle sue labbra, ai suoi capelli biondi che stava toccando delicatamente, alle sue mani, che le tenevano stretti i fianchi e alla faccia delle persone che molto probabilmente li stavano fissando, ma nonostante Leandra fosse molto timida in quelle cose, non si preoccupò per niente di chiunque altro ci fosse al mondo.
- andiamocene, ci sono troppe persone che ci fissano qui- disse Manuel all'orecchio della tedesca. Che subito arrossì e poi insieme uscirono dal ristorante.
Leandra non riusciva più a ragionare, percepiva le guance calde, segno che molto probabilmente era rossa in viso. Era davvero rimasta scioccata da quel gesto. Mentre stavano pagando il conto, ovviamente offerto dal tedesco, Lea stava cercando di non cadere sui suoi piedi, era talmente agitata che stava quasi per cadere, così si aggrappò al braccio del tedesco che appena sentì il contatto si girò e le scoccò un bacio sulla fronte.
- non fare la rigida, lo sei sempre stata- disse Manuel al suo orecchio.
Lei lo fissò male appena usciti.
- io non sono rigida, sono tedesca-
- i tedeschi non sono rigidi pure a letto, prendi esempio da me- disse lui sussurrando la frase all'orecchio della tedesca per poi baciarla. Quelle parole la fecero rabbrividire, lui d'altronde era stato per davvero il suo primo amore, il suo primo tutto.
Sentirono un colpo di tosse.
Quando Leandra si girò le si gelò il sangue nelle vene. Le ultime persone che voleva vedere oggi mentre era in giro con Manuel e soprattutto non nello stato in cui i due tedeschi erano in quel momento. Avvinti mentre si stavano baciando.
- hey ragazzi, come mai qui?- chiese Leandra imbarazzata mentre tentava di staccarsi da Manuel, che la stava guardando confuso.
- siamo venuti qui a mangiare dopo l'allenamento, piuttosto cosa ci fai te con Manuel?- chiese Alvaro marcando il nome del portiere.
- oh beh, sai, ci siamo incontrati e, poi abbiamo, deciso di venire qui a mangiare ecco, è successo proprio così- disse Leandra sorridendo a Manuel.
Lui non sapeva molto d'italiano, qualche parola, ma non abbastanza da fare una discussione di questo calibro così continuò ad annuire e ad accarezzare il braccio dell'amata, cosa che al momento non doveva proprio fare.
- il vostro incontro implicava pure baci e sguardi da fidanzatini?- chiese Paulo incrociando le braccia.
Leandra si chiese cosa ci facesse l'argentino lì. Cosa poteva importare a Paulo della sua vita, d'altronde gliel'aveva per un pezzo rovinata. Poi si rese conto della domanda che oggi l'attaccante le aveva posto, da lì capì tutto.
- va beh, ora dobbiamo andare, devo accompagnare Manuel in hotel, ci vediamo alla partita ragazzi- disse Lea liquidandoli.
Salì velocemente sulla macchina, seguita da Manuel che le teneva una mano sulla schiena.
Entrò e prese un gran respiro e iniziò a fare marcia indietro.
- sono alcuni tuoi calciatori? Forse a loro non sto simpaticissimo- disse ridendo Manuel.
- è che loro pensano che tu, come te lo posso dire senza offenderti- disse ridendo Leandra.
- pensano che io ti ferisca di nuovo? Stai tranquilla non accadrà, glielo posso dimostrare- disse ridendo Manuel.
- lo spero per te- disse Lea guardandolo dolcemente accarezzandogli lo zigomo con l'indice.
***
- hai visto com'erano? La sua faccia quando c'ha visto? Poi la faccia di Neuer, sembrava un marpione di mare- esclamò oramai schizzato Paulo.
Era su tutto le furie, la sua Ekaterina aveva baciato un altro. Qualcun altro che non fosse lui, l'aveva toccata, le aveva tenuto la mano, le aveva accarezzato l'orecchio con dolci parole. Una cosa insopportabile per l'argentino.
- Paulo, hai qualcosa da dirci? Mi sembri totalmente matto. Leandra può fare della sua vita quel che vuole, ovviamente non sono contento che lei pomici con Manuel, però se lui la fa sentire amata, sono contento. Se accadrà qualcosa, la mia spalla sarà sempre pronta per lei- disse silenziosamente Alvaro.
- senti, parcheggia ora, devo dirvi una cosa-
- circa 3 anni fa, Leandra, venne a Laguna Larga, dove sono nato, lo stesso dov'è nata Antonella. Lì ci incontrammo. Posso dire solamente che ci innamorammo l'uno dell'altra. Ci fidanzammo, la cosa sembrava alquanto perfetta, mancava solamente una cosa, dovevo lasciare Antonella, io a quel tempo ero fidanzato con lei. Peccato che lo stesso giorno, Lea scoprì il fatto e rimase scioccata. Tornò in Germania la sera stessa, andò a piangere da Manuel, a piangere per colpa di quel cretino che l'amava, ma per una stupida promessa fatta a Julia, non poteva lasciare Antonella. Ecco perché io mi comporto così con Leandra. L'amo tutt'ora come o più di prima, lei è il mio primo pensiero sempre. Quando mi alzo, quando faccio qualcosa con Antonella, sempre, anche un semplice bacio mi fa pensare a lei. Credo di avere il cervello altamente fottuto da lei.- disse Paulo non guardando in faccia gli amici.
- non ci posso credere, Leandra non ci aveva mai detto niente- sentenziò Paul.
- ho sempre cercato di farmi perdonare, ma lei non voleva sapere, ha detto che per lei ero solamente il fidanzato di sua sorella, per lei non valevo niente, che non voleva neanche parlarmi, che per lei, quello non era successo. E doveva essere così pure per me. Peccato che io l'amo e non so cosa fare, non posso lasciare Antonella, ma odio vedere la persona che amo accanto a qualunque maschio che non sia io- disse l'argentino sospirando.
- vi chiedo solamente di far ragionare Leandra e di dirle di pensarci bene prima di dare tutto a uno che l'ha fatta stare male più volte-
- ti capiamo amico, ti capiamo perfettamente- disse Alvaro.
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skyfall;; P.D
FanficLeandra non riusciva a non pensare a lui. Era perennemente nella sua testa, anche nelle più piccole cose della vita. Lei pensava a lui sempre nonostante tutto, anche se non dovesse farlo, per rispetto per qualcuno a cui voleva molto bene. Paulo no...