Kapitel vierzehn.

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Nessuno è contento del suo patrimonio, e ognuno è contento della sua intelligenza. Lev Tolstoj.

Lea si girò un paio di volte nel grande letto della sua stanza, poi alzò la testa e controllò l'orario dallo schermo del suo telefono che come sfondo aveva " Il Bacio" di Hayez, uno dei suoi quadri preferiti. Leandra aveva sempre avuto uno smisurato amore per l'arte, dai quadri alle architetture. Ogni volta che andava in qualche città straniera era obbligo visitare i musei e tutto quello che centrava con l'arte che la città potesse offrire. Prediligeva l'architettura gotica, ma non le dispiaceva neanche l'architettura barocca e quella del romanticismo. Infatti ogni volta che andava in Francia restava ore e ore ad ammirare le facciate dei palazzi e gli interni delle chiese. Come quadri amava l'Ottocento, ma gradiva pure pittori più antichi come Caravaggio e Leonardo.

Si alzò dal letto, prese la prima maglia che trovò fra quelle stese per terra e uscì sul balcone per ammirare il panorama di Torino alle sei del mattino. Intanto si accese una sigaretta e iniziò ad inspirare fortemente. Sapeva perfettamente che non era cosa da fare, ma era oramai un rito, svegliarsi alla mattina presto, fumarsi una sigaretta e, se qualche volta aveva il tempo, sedersi al pianoforte e fare qualche studio di Chopin, giusto per tenersi le mani in allenamento.

Ad un tratto qualcuno da dietro l'abbraccio e appoggiò la testa sulla sua. Lea sorrise istintivamente.

- certo che le tue solite abitudini non te le toglie nessuno, neanche il tuo ragazzo che viene qui per due giorni eh?- disse ridendo Manuel.

- il lupo perde il pelo ma non il vizio, si dice in ogni stato e ha lo stesso significato ovunque- disse la ragazza gettando dal balcone il mozzicone, non curandosi delle persone o delle cose che potevano essere sotto di lei.

- volevo prepararti la colazione, però non riesco a trovare niente in cucina, non sono abituato ai tuoi spazi sappilo- disse Manuel rientrando in camera e solo allora Leandra notò che lui era in boxer e arrossì pesantemente.

- perché fai così? Ieri credo che tu mi abbia visto anche nudo, se ti ricordi, oppure eri talmente stordita da come sono bravo a letto che non notavi niente se non la mia bravura- domandò ridendo il tedesco infilandosi i pantaloni della tuta.

- sei così scemo Manuel- esclamò la ragazza andando verso la cucina. - oggi devi già partire?-

- beh, tu potresti venire con me, tanto fra circa un mesetto ci rivediamo per il girone di ritorno, passi un mesetto a casa, tutti sarebbero strafelici- disse il tedesco abbracciando la ragazza e baciandole l'orecchio.

- Manuel io lavoro, non posso andare a Monaco a gingillarmi, mi conosci che il lavoro va prima di tutto- disse la ragazza quasi ammonendo il tedesco, che sembrò rilassarsi alla sua risposta.

- comunque oggi ti accompagno fino all'aeroporto e poi me ne torno a Torino, ringrazia Guardiola per questo giorno abbonato, è stato bello stare insieme- raccomandò Lea mentre preparava il caffè.

- quando racconterò cos'è successo ieri, mi darà più giorni- disse Manuel ridendo dalla camera da letto mentre prendeva il borsone e si vestiva.
                          
***
Paulo si svegliò bruscamente per colpa di un urlo improvviso da parte di qualcuno.

- Anto, è successo qualcosa?- chiese in spagnolo l'attaccante.

- Paulo, non puoi capire, ho messo in lavatrice la bellissima Louis Vitton che mi hai regalato e si è tutta rovinata, dobbiamo comprarne una nuova- esclamò quasi alle lacrime l'argentina che uscì dal bagno in accappatoio con in mano una cosa simile a uno straccio da lavare, fatto pure male.

- ma è quella con sopra il dipinto di Rubens oppure quella classica?- chiese Paulo appoggiando la testa al cuscino sbuffando.

Altri soldi che sarebbero stati buttati nel cesso, Leandra questo disastro non l'avrebbe mai fatto.

- si, proprio quello di Rubinos- esclamò Antonella sempre con le lacrime agl'occhi.

- Rubens, Xenia Rubinos è una cantante, Pieter Paul Rubens era un pittore-

- perché è morto? Ma quando? Ne avevano parlato ieri in tv- chiese Antonella.

- è morto nel seicento, ne avranno parlato perché c'è la mostra a Milano dei suoi dipinti, me ne aveva parlato tua sorella- disse esasperato Paulo.

Leandra non avrebbe mai fatto la confusione fra la Rubison e Rubens, lei avrebbe parlato della biografia del pittore e poi avrebbe parlato musicalmente delle canzoni della cantante. Cosa totalmente diversa rispetto all'argentina, che non aveva molta dimestichezza né con la storia dell'arte né che con la musica.

- vorrà dire che oggi andremo a Milano, compreremo la mia borsa nuova e poi andremo alla mostra di quel pittore lì, non voglio fare la figura della scema con Leandra, quando poi me ne parlerà- esclamò la mora uscendo dal bagno già truccata.

- perché non vuoi fare la figura della scema con Leandra scusa?- chiese ridendo Paulo mentre si alzava e andava in cucina seguito dalla sua ragazza.

- lei è sempre stata colta, brava in tutto. ogni persona con cui parlasse, lei aveva un argomento pronto che conosceva alla perfezione. Mi da fastidio la sua bravura e la sua intelligenza. Parlava di moda con me, trenta minuti dopo discuteva di calcio con suo fratello e poi parlava di musica col padre. Mi chiedo come faccia ad essere così curata e sapere tutte quelle cose. Io devo sempre scegliere se andare dal parrucchiere o leggere le riviste. Non posso certamente fare entrambe- esclamò l'argentina come se la cosa fosse ovvia.

- hai perfettamente ragione Anto, quella donna è incredibile- disse Paulo sorridendo.

Pere.

I miei omaggi popolo adorato che legge questa mia amata creatura. Come vi è sembrato il capitolo? Forse un po' statico, ma è più un capitolo di passaggio per il prossimo, che sarà un bel po' lunghetto, spero non vi stanchi troppo, c'è non sto parlando di 2000 parole, dico solamente una centina di parole di più rispetto al mio solito. Ogni volta mi è molto complicato tagliare la storia in capitoli, perché vorrei farli lunghissimi dove non ci sia suspance, perché io sclero quando il capitolo finisce con una cosa in sospeso. Ogni volta che devo scegliere una frase del mio adorato Lev mi scervello, sono tutte splendide e molto significative, anche se le devo scegliere in base alla frase o al concetto più importante del capitolo, rimane che Tolstoj è uno dei miei scrittori preferiti. Comunque, bando alle ciance ( youtuber' mood:ON) spero che vi sia piaciuto e al prossimo capitolo!

Cecilia.

skyfall;; P.DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora