Kapitel neunundzwanzig.

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La vita ci insegna ad essere meno duri con noi stessi e con gli altri. Johann Wolfgang von Goethe.

Quando la segretaria la chiamò, Leandra si chiese chi potesse essere. Non c'era qualcuno che dovesse vederla, almeno quel giorno.

Scambiò un'occhiata col mister, che le acconsentì di uscire con un cenno di capo.

Mentre entrava dentro la struttura fissò per un attimo i ragazzi, per sbagliò il suo sguardo cadde su Paulo, che la stava fissando imperterrito.

Entrò nel corridoio e la prima cosa che vide furono i cento, magari centocinquanta fiordalisi che una persona teneva in mano.

Lea non ci mise molto a capire chi poteva essere quell'uomo. La persona che stava portando tutti quei fiori li appoggiò a terra rivelando con esattezza la persona che Lea aveva in mente.

- che ci fai qui? Devi andartene subito da qui, io sto lavorando- disse Leandra stringendo i denti.

- lasciami spiegare-

- hai avuto il tempo per spiegare circa un paio di mesi fa, lasciami lavorare- continuò il medico.

- scusi signorina, potrebbe portare questi fiori nel suo ufficio?- chiese il portiere in un incerto italiano ad una ragazza che stava passando per quel corridoio. La ragazza appena si rese conto di chi gliel'aveva chiesto corse immediatamente verso l'ufficio di Leandra con in mano i fiori.

- te ne ho presi 121, come piacciono a te- disse il tedesco avvicinandosi a lei.

- per me puoi pure prenderne 221, la cosa non mi cambierebbe minimamente, non li accetterei comunque- rispose atona la tedesca.

Lui imprecò silenziosamente in tedesco, ma non così silenziosamente per Lea, che fece una faccia di scherno.

- muoviti, vieni a sederti. Mi dirai quello che vuoi dopo l'allenamento dei ragazzi, spero tu abbia un biglietto aereo capace di riportarti a Monaco prima che la mia pazienza finisca- disse Leandra uscendo dal corridoio seguita fedelmente da lui, che sperava più che mai di riuscir a riconquistare la ragazza.
***

Paulo sbattè più volte le palpebre per rendersi davvero conto dalla presenza di Manuel Neuer sul suolo di Vinovo. Non avrebbe mai pensato ad un perdono così rapido da parte di Lea e anche ad un suo arrivo così immediato.

Nonostante tutto questo, l'argentino sapeva che oggi avrebbe dovuto parlare con Lea e qualsiasi scusa non sarebbe stata accettata.

Vide il portiere stringere la mano al mister per poi sedersi vicino a Leandra, che freddamente lo squadrò per poi ritornare a parlare con il mister.

Paulo vide che Neuer lo stava fissando, era uno sguardo freddo è deciso, che forse contraddistingueva tutti i tedeschi. Certamente Manuel era un uomo affascinante, pensò Paulo, i capelli chiari tagliati perfettamente corti, il fisico muscoloso e asciutto. Sicuramente per fisico poteva piacere a qualunque donna, probabilmente anche Antonella ci avrebbe fatto un pensiero.

Dopo l'allenamento, Lea si alzò seguita sempre da Manuel, anche se lei con un gesto deciso lo fece fermare e aspettare sul manto erboso.

****

Manuel stava attentamente studiando il campo dove la Juventus si allenava in attesa di Leandra. Che cosa le faceva fare quella donna? Di tutto. Soprattutto le cose peggiori. Come ad esempio saltare uno partita di Bundesliga per venire a Torino. D'altronde anche lui non era stato l'esempio del perfetto uomo, l'aveva tradita più di una volta, per giunta pure con una sua famigliare, Manuel si sentiva totalmente in colpa per quello e gli era servito molto tempo per elaborare un modo per parlarne pacificamente con la tedesca. Non c'era modo migliore, almeno per lui, se non presentarsi da lei alla ben che meglio.

skyfall;; P.DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora