Capitolo 68

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LUKAS
Apro gli occhi. L'infermiera mi ha appena portato la colazione, servita su un vassoio rosso.
Latte e biscotti. Aspetta, solo tre biscotti?
Provo ad alzarmi, ma un gemito di dolore mi convince a tornare giù.
«Devi restare sdraiato e fermo per almeno una settimana» dice la dottoressa, alzando lo schienale del letto in modo che io possa essere più 'dritto'.
Questa donna è giovane, sui trent'anni: ha i capelli biondi, lisci e gli occhi verde scuro. Porta un paio di occhiali neri.
Prende la tazza di latte e me l'avvicina alla bocca: mi fa bere lentamente.
Mi sento un bambino piccolo, come quando venivo imboccato dal biberon dalla mamma. Quanti ricordi, che anni belli.
Guardo l'orologio appeso sulla parete: sono le otto e mezzo del mattino.
Improvvisamente mi ricordo di tutto: ieri sera Jessy era venuta a salutarmi, ma ero troppo assonnato per risponderle o per ascoltare ciò che mi diceva. Penso che i farmaci che mi hanno dato stiano già facendo effetto.
Mia madre entra nella stanza: mi sorride e corre ad abbracciarmi. L'infermiera si scosta, ci saluta e si allontana.
«Tesoro mio, sono stata tutta la notte in pensiero! Come stai?» chiede.
«Diciamo che mi è sparito il mal di testa» dico, a bassa voce per non sforzarmi troppo.
Lei sorride. Prende una sedia e si posiziona vicino a me.
«Ieri sera io e tuo padre abbiamo parlato molto con la signora Sonia. Diciamo che... è una donna intelligente. Ah, Jessica ha avvisato i fan della tua situazione.»
«Dov'è lei adesso?» chiedo.
«Sta ancora dormendo. Tra qualche ora arriverà a trovarti» dice mia madre, sempre sorridendomi calorosamente.
«Ti prego, dimmi che Sonia vuole restare qui ancora per un po'.»
«Non credo. Forse oggi tornerà in Italia con Jessica.»

Another Time - Lukas RiegerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora