Capitolo 7

158 19 3
                                    

«CHE COSA?!»
L'urlo di Giulia si diffonde per tutto il parco e la intimo ad abbassare la voce.
«Non sto scherzando, te lo assicuro.»
«No no signorina te non vai da nessuna parte e io di certo non ti seguo fino a Berlino»
«Va bene, vorrà dire che ci andrò da sola.»
Giulia mi da un leggero schiaffo sulla mano (non è manesca tranquilli ;-P).
Si rigira nelle mani il mio biglietto acquistato su internet del meet&greet per vedere Lukas.
Fa un sospiro e dice: «Con Riki come vanno le cose?».
«Cosa cavolo c'entra Riccardo? Non ci parliamo più da un sacco di tempo. Ora ridammi il biglietto, e se non vuoi venire con me ti saluto.»
Glielo strappo dalle mani, mi rimetto la borsa in spalla e faccio per allontanarmi. Ma appena mi giro, assisto ad una scena orribile.

C'è Riccardo a terra e sopra di lui due ragazzi che lo stanno picchiando. E si divertono, a quanto pare.
«Jess, non fare niente. Ti prego»
Giulia mi sta implorando con gli occhi di restare ferma e di non aiutare Riki.
«Ti prego, Jess! Verrò a Berlino con te, ma ti prego andiamocene! Ti spiegherò tutto più tardi!»
Giulia ha la voce che trema e potrebbe scoppiare a piangere da un momento all'altro.
Non posso lasciare un mio amico in balìa di due tizi che lo stanno picchiando. Però Giulia dice che verrebbe con me.
Forse sì, sono una stronza e non merito niente.
E mi dispiace tanto per Riccardo.
«Muoviti Giulia».
Si alza e ci allontiamo in direzione dell'aereoporto. Faremo i biglietti e partiremo il prima possibile.

«Grazie mille, arrivederci.»
Inserisco nella borsa i nostri biglietti.
Per partire su dei mezzi da soli non c'è bisogno di essere maggiorenni.
«Ora mi vuoi spiegare perché volevi che ce ne andassimo?»
«Quei ragazzi li conosco. Sono i figli del fidanzato di mia mamma e sono molto violenti.»
Prende il respiro e continua.
«Non mi sopportano e a volte alzano le mani anche con me... ma mia madre non ci vuole credere.
Qualche giorno fa ero fuori con Riki, quando si sono avvicinati e hanno fatto gli aggressivi. Poi Marco, il più grande, mi ha detto che mi avrebbero lasciata stare solo se starò a distanza da loro.»
Si copre il viso con le mani e la abbraccio.
«Mi stanno rovinando la vita...»
«Tesoro perchè non me l'hai detto prima? Sai che ti puoi fidare.»
I suoi ricci capelli castani mi sfiorano il viso.
«Ti amo migliore amica, ti aspetto domani pomeriggio qua. Andiamocene da tutto e da tutti»
Con queste parole ci salutiamo e ci incamminiamo verso casa.
Durante il tragitto, nelle cuffiette risuona 'Poison'.
Devo preparare uno zainetto con tutto l'essenziale per questa fuga. Se domani non avrò problemi, posso affermare che dopodomani vedrò la ragione del mio sorriso.

Whatsapp, 21:58
Bff: Jess ti ricordi di Marco, quello che oggi stava picchiando Riki?
Jessica: Sì...
Bff: Ecco
Bff: Ha scoperto che voglio partire
Jessica: COSA??
Bff: Sì, ma non sa dove siamo dirette
Bff: Lo vuole dire a mia madre cosa faccio @4##0?!
Jessica: Pagalo
Jessica: Giulia pagalo
Bff: Ok, gli ho dato cinquanta euro e lui starà zitto per due giorni
Bff: Se non saremo tornate prima di questi due giorni lui dirà tutto
Jessica: Aspetta ma sa che ci sono anche io?
Bff: No
Jessica: E allora perché anche io devo tornare entro due giorni?
Bff: A Berlino non abbiamo nessuno che conosciamo
Bff: Dove dormiremo?
Bff: Non abbiamo chissà quanti soldi
Bff: Comunque sogni d'oro.

Nota: Ciao! Volevo ringraziarvi per le 270 visualizzazioni, spero che la storia vi stia piacendo. Lasciate una stellina e commentate se vorreste i capitoli tre volte a settimana e non più solo due💞😊

Another Time - Lukas RiegerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora