Chapter two

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" You know it all

You're my best friend

The morning will come again

Because no darkness,

No season

Can last forever " 

















Uscì di casa e si avviò verso il parco per incontrarsi con Max un'ultima volta prima che partisse.

Faceva freddo, troppo freddo per essere solo il 26 di Settembre. Si mise le sue mani, congelate 24h su 24, nelle grandi tasche per ripararsi appunto dallo strano freddo che aleggiava nella sua amata città.

Mentre camminava per le strade ventate con le cuffie ben inserite nelle sue orecchie e la musica della sua Avril Lavigne rimbombarle i timpani qualcosa, o meglio qualcuno, si catapultò sul suo povero corpo.

Beh, quel qualcuno era proprio lei, Max.

  «Aaah, il mio prezioso cuore, vuoi per caso farmi morire d'infarto?! IDIOTA.» Urlò esasperata Sharon, dandole un pugno leggero sul braccio mentre la sua amica, nonchè coetanea, crepava tra qualche istante dalle forti risa.

«S-scusa, aiuto, sei troppo divertente, aish! Farai morire me per le troppe risate.»

Già, Max con tutto il tempo che aveva passato in compagnia di Sharon era stata come dire... "contagiata" dalla sua """coreanaggine""". Aveva imparato solo qualche esclamazione qua e la, o un saluto dalla ragazza, dalla sua migliore amica.

Passeggiarono per un bel po fino ad arrivare al parco e riunirsi con il resto del suo gruppo di amici, almeno per un'ultima volta, siccome avrebbe dovuto trascorrere moolto, molto, tantissimo tempo in Corea prima di tornare finalmente in Italia.

«Ehi, Sharon, quindi è tutto pronto? Voglio dire... per il viaggio...» Disse Yuri, grattandosi la nuca, imbarazzato.

Quel ragazzo era cotto e stracotto di lei.

Una settimana prima le aveva parlato in privato dei suoi sentimenti e, come se non bastasse, l'aveva implorata di rimanere in Italia. Per lui. Egoista. Però lei non si era smossa di una virgola, quelle parole come le erano arrivate alle orecchie, con la stessa velocità erano volate via nel vento.

Non le importava nulla di quel che le dicesse. Era irremovibile. Anzi, ad un certo punto, appena le aveva sfiorato il braccio per trattenerla al suo fianco, un senso di repulsione inondò il suo povero corpo, facendole venire quasi la pelle d'oca. Può anche essere da bastardi pensarlo, ma purtroppo era la verità. Tutti i suoi organi interni si erano contratti, facendole quasi perdere i sensi per il dolore che provò in quel momento.

«E-ehi? Ci sei?» La riportò con i piedi per terra lo stesso ragazzo. Annuì semplicemente, muovendo di poco la sua chioma bianca ed accennando un sorriso tirato.

«Si, tutto pronto, alle 19:00 in punto devo trovarmi in aeroporto.» Disse.

Annuirono tutti all'unisono mentre Max, a passo leggero, si avvicinò cauta alla sua migliore amica afferrandole la mano.

«Beh, noi dovremmo andare, a questo punto.» Annunciò, salutandoli poi con la mano libera.

«A presto ragazzi, mi mancherete banda di smidollati.» Sorrise dolcemente, con gli occhi lucidi.

Si avviarono verso casa abbracciate come se l'una avesse paura di perdere l'altra.

«Aish, ragazza, come farò senza di te?! Mi mancherai terribilmente, scema!»

𝐕𝐀𝐌𝐏𝐈𝐑𝐄'𝐒 𝐁𝐀𝐂𝐊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora