Chapter thirty-two

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" A wave that swirls deeper into my heart

that's what you are

scratch deeper at my heart

like it's moving deeper, riding on me "












Il ritorno verso casa fu molto deprimente e penoso; si era ritrovata sola e per giunta senza alcun passaggio, perdendo infine anche l'ultimo bus disponibile.

Approfittando della situazione, si lasciò quindi pervadere dalla magnifica sensazione donata dai caldi ed insoliti raggi di sole; di lì a poco sarebbe entrato novembre tuttavia il tempo sembrava essere uno dei migliori.

Con un andamento piuttosto lento passeggiava fra i piccoli vicoli di Seoul, aggiustandosi ogni due per tre la borsa di scuola che reggeva su una sola spalla, smanettando al tempo stesso col cellulare.

«Maledizione a voi, ragazzi! Potevate dirmelo prima che non sareste venuti a prendermi, aish!» Uno sbuffo uscì dalle sue labbra, scompigliandosi nervosamente i capelli.

Un messaggio da parte di Ki-Bum fece arrestare la sua camminata «Siamo tutti in sala prove, in agenzia. Se ti va raggiungici qui, a tra poco mia bellissima Sherry!»

«Ah, brutti stronzoidi, raggiungervi per?! Se avete intenzione di farmi reggere le vostre stramaledette bottigliette d'acqua o asciugare il vostro stupido sudore sappiate che ne sono pienamente contraria!» Aggrottò la fronte, pestando i piedi per terra, incrociando le braccia all'altezza del petto.

La quiete che era riuscita a riacquistare in un batter d'occhio si frantumò in mille pezzi, e cosa li raccolse e li buttò in malo modo dentro un bidone dell'immondizia? L'ennesimo messaggio arrivatole. Questa volta il messaggio in questione non partiva dal ragazzo dai capelli fucsia, bensì da "Lee FottutoPelatoTroglodita Tae-Min" e sì, così era stato memorizzato il suo contatto.

Il messaggio era appunto il seguente «No, razza di imbecille. Semplicemente non volevamo lasciarti da sola, tutto qui.» e fin lì tutto nella norma, se non fosse stato per il fatto che il messaggio del moro era una chiara e distinta risposta ai suoi frenetici pensieri; di questo se ne accrose solo dopo aver trascinato il dito sul display del suo cellulare ed aver consatato che non vi era alcuna risposta al messaggio di Ki-Bum.

Ovviamente sapeva di non aver digitato nulla sulla sua tastiera tuttavia controllò ugualmente.

«Lee Tae-Min, smettila immediatamente! Fai le tue fottutissime valigie ed esci immediatamente dalla mia fottutissima testa!» Scrisse velocemente, bloccando poi il cellulare ed infilarselo nella tasca posteriore dei jeans, conducendo i suoi piedi nella direzione opposta a quella del dormitorio, avviandosi verso la SM Town.

Sollevò il mento in aria, sospirando affranta nel momento in cui le arrivò un nuovo messaggio dallo stesso mittente «Rinunciaci, è mio di diritto piccola.» 

Era maledettamente disturbante quella perenne sensazione che sentiva all'altezza del suo stomaco; era come se al suo interno vi fossero dei grovigli i quali mano a mano andavano sempre più a stringersi fra di loro, molto probabilmente reputava ciò insopportabile solo perché era qualcosa di ignoto per lei.

𝐕𝐀𝐌𝐏𝐈𝐑𝐄'𝐒 𝐁𝐀𝐂𝐊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora