" No one stays the same
You know what goes up must come down
Change is a thing you can count on
I feel so much younger now "
Seoul, Corea del Sud, 27 Settembre 2016
«Mi serviva un po di riposo, aah.» Si stiracchiò facendo entrare la fresca aria che arrivava dal condizionatore dell'aeroporto nei polmoni.
Si ricompose prendendo in mano le sue tre valigie lilla avvicinandosi, quasi a rallentatore, a delle persone con alcuni cartelli in mano.
"Jung Yong-Hwa, per di qui."
«Penso non sia lui, a meno che non mi abbia ribattezzata...» Ipotizzò la ragazza a bassa voce.
"Se siete Kwon Ji-Yong e Dong Young-Bae, seguitemi."
"Nemmeno lui..."
"3.000 won, perfavore."
«...»
"Choi Sharon, muovi il culo e non farmi aspettare!" Emh...
"Benissimo, appena arrivata e già mi ritrovo a fare figure di merda, di bene in meglio direi..."
La ragazza si avvicinò cautamente al ragazzo che reggeva il cartello con incise quelle parole imbarazzanti, osservandolo.
«Sei tu un certo Baek-coso, Rul... Suk, aah, basta ci rinuncio!»
Il ragazzo in questione afferrò Sharon per un polso, staccandole con molta velocità una delle tre valigie che portava con se.
«Yah, aspetta!» Gli urlò contro Sharon.
Nel frattempo il ragazzo sembrava apparentemente sordo, non prestando la minima attenzione alla ragazza inferocita dietro le sue spalle, la quale continuava a ribadirgli di aspettare.
«Cazzo! Ma le hai le orecchie?! Ho detto chiaramente di aspettare, tu di conseguenza dovresti aspettarmi, idiota!» Gridò la piccola, tirando con forza il suo polso fuori dalla stretta ferrea del ragazzo.
«Yah, ragazzina, porta rispetto per i più grandi. Qui non siamo più in Italia dove tutto ti è concesso!» Detto ciò riprese nuovamente il polso della ragazza, entrando successivamente dentro un taxi.
«Potrei anche essere più grande di t-...» Era sul punto di ricominciare la litigata quando fu interrotta alla vista del Baek-coso tutto intento nel togliersi mascherina ed occhiali da sole dal viso mentre con le sue lunghe dita scostava alcune ciocche di capelli ribelli scuri come la notte.
«Hai capito che gnocco.» Sussurrò involontariamente la ragazza, fortunatamente in italiano. Il ragazzo quindi, nell'udire quelle parole sussurrate, si voltò verso la ragazzina dai capelli bianchi mentre su quel viso disegnato alla perfezione compariva pian piano un'espressione più che scocciata.
«Ti sarei grato, gentile signorina, se la prossima volta che deve offendere lo faccia in lingua coreana, altrimenti...» Disse avvicinandosi all'orecchio della ragazza e sussurrarle «rischi di essere una perfetta maleducata.»
"Tze, alla faccia della maleducazione. Gli ho fatto un complimento e non gli è andato bene, figuriamoci se lo mandavo al diavolo."
«O-ok Baek-...cos, scusa ma si può sapere esattamente come ti chiami?! Per colpa della mia memoria a breve termine ora, tu povera stella, ti ritrovi trentacinque nomi.» Ammise disperata.
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𝐕𝐀𝐌𝐏𝐈𝐑𝐄'𝐒 𝐁𝐀𝐂𝐊
Fanfiction❝ Nella vegetazione fitta di quel preciso parco incontrò quella bambina e, nell'esatto istante in cui gli occhi del ragazzino dalla buffa chioma a fungo incontrarono le profonde e gioiose iridi blu della biondina, qualcosa scosse il suo cuore. Altro...