Chapter thirty

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" I fell in love with the devil

and now i'm in trouble

i fell in love with the devil

i'm underneath his spell "











«Non ti azzardare» Si sforzò di controllare la voce «non azzardarti ad avvicinare ho detto!» esclamò poi, osservando il ragazzo pulirsi le labbra con la manica del suo maglione nero.

«L'hai scoperto ora» Il suo sguardo, con ancora qualche pagliuzza d'orata che macchiava le sue iridi nere, scese possessivo sul suo viso contratto in una smorfia; osservava quei tratti così belli da illuminare la notte buia, quegli occhi come zaffiri riuscirono a bloccarlo sul posto, facendolo sorridere «andiamo piccolo leoncino, dovresti ringraziarmi.» 

Ed in un attimo le fu vicino; il respiro le morì in gola mentre la testa scura del ragazzo si chinava al suo livello. 

Il volto era quello di un angelo o di un diavolo? Si ritrovò a pensare la ragazza.

Sapeva di avere davanti a se una delle "persone" più pericolose al mondo tuttavia non mostrava il minimo interesse nell'allontanarsi da quella creatura così oscura ed al tempo stesso così bella da togliere il fiato.

«Non era questo quello che volevi?» Chiese poi; il respiro, a quella vicinanza, si infranse contro la pelle della ragazza provocandole dei piccoli brividi lungo la sua schiena.

Non rispose, sapeva esattamente cosa stesse intendendo con quelle parole. 

Sorrise ancora, mostrandole quella dentatura così bianca dalla quale spuntavano dei piccoli ed appuntiti canini e ciò fece mettere sull'attenti Ron.

«S-sei un vam...vamp...vampiro?» Balbettò, insicura su ciò che avrebbe dovuto dire; premette le mani sul suo petto, come per allontanarlo ma queste rimasero lì, intrappolate dal calore della sua pelle. 

Non le rispose, si limitò a tacere, in attesa.

 «E' così?» Chiese nuovamente, credendo quasi di vivere in un sogno; era impaurita e lui lo lesse con facilità estrema eppure la ragazza non si mosse, rimase lì con trepidante voglia di sapere.

«Hai paura?» Pronunciò, gli occhi -divenuti del loro colore originale- si posarono nuovamente sul suo viso attendendo che rispondesse.

«Dovrei averne?» Gli occhi di Tae-Min la facevano sentire, fin dal primo istante, come se fosse di suo possesso; il legame fra i due era sempre più evidente.

«Ron...» La sua voce era arrochita, bassa, carezzevole «devi riposare, no riparleremo domani, quando sarai più lucida.» disse poggiandole una mano sul collo; muoveva il suo pollice sulla sua pelle bianca, in modo sensuale, sfiorando la sua mandibola fino ad arrivare a tastare la pienezza del labbro inferiore. 

Ron chiuse gli occhi, beandosi del suo tocco estremamente possessivo e leggero, come se avesse paura di farle del male, come se una minima pressione in più potesse romperla in mille pezzi.

«Voglio sapere Tae-Min, ora.» Il ragazzo quindi espirò, stupefatto dall'ostinatezza di quella piccola creatura dai capelli bianchi al contempo la ragazza credeva di non aver mai iniziato a conoscere il moro, sopratutto ora che aveva scoperto un tassello importante della sua vita, eppure non aveva mai pensato seriamente che Tae-Min nei suoi confronti poteva essere definito uno sconosciuto, e quelle poche volte in cui si era ritrovata a pensarlo non ci aveva mai realmente creduto; lo avvertiva come una parte di sè, un pezzo mancante nella sua vita, e forse la parte più importante del suo essere.

𝐕𝐀𝐌𝐏𝐈𝐑𝐄'𝐒 𝐁𝐀𝐂𝐊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora