" You make me lose control
your fingers on my bones
i'm slipping through the floor
so baby, don't crush me "
«Non appartengo a nessuno Tae-Min, non sono un fottuto oggetto da poggiare su una mensola» Rabbiosa, lo allontanò bruscamente. Certo, quelle attenzioni - specialmente se venute dal moro- le piacevano molto, ma quali diritti possedeva su di lei? Amava sentirsi distinta, indipendente ed era abbastanza consapevole che in ogni relazione -se così poteva esser definita quella che vi era fra di loro- ci sono sempre due persone e nessuno appartiene a nessuno «magari un trofeo? Una bella vincita da poter mostrare a tutti, mh?» ironizzò, percorrendo tutta l'area della stanza, gesticolando nervosamente.
«Sinceramente ti poggerei molto volentieri altrove, magari sul mio letto, fra le lenzuola già sfatte» Ammise ed al contempo sul suo viso andò a formarsi un ghigno; ciò che disse la fece arrestare sul posto e quasi impercettibilmente riuscì a notare la ragazza deglutire a fatica «magari piazzandoti al centro del letto» si avvicinò notevolmente alla minore, lasciando l'asciugamano libero di cadere sul pavimento color sabbia «nuda» ed anche la leggerissima canotta del moro venne lasciata cadere mentre la ragazza seguiva al contempo tutti i movimenti, tutte le parole, ed ogni tessuto che Tae-Min mollava dalla sua presa «magari con le tue splendide labbra incastonate fra le mie» la raggiunse in brevissimo tempo, le passò poi un braccio intorno alla sottile vita, stringendola contro il proprio corpo statuario ed imponente «amandoti tutta la notte.»
Una mano arrivò a tastare la guancia rosea della ragazza e con il pollice toccò il labbro inferiore; Ron riuscì semplicemente a socchiudere gli occhi, preparandosi a cosa sarebbe successo di lì a poco «Mi faccio paura da sola» poi parlò, flebilmente «non riesco a trovare la forza necessaria per resisterti, vorrei solo che tu la smettessi di rendermi così vulnerabile ma al tempo stesso desidero così tanto toccarti e saperti mio» si allontanò leggermente da quella fonte spropositata di calore, per trovare forse un po' di lucidità mentale andata persa «è tutto un fottuto controsenso, non voglio tutto questo ma tu, tu fai crollare tutte le mie intenzioni migliori e ti odio per questo!» cercò di controllare la voce, per renderla impassibile e pacata ma ciò che ne ricavò fuori fu un suono rauco, liberato dalle sue corde vocali «Ho bisogno di essere fuori da questa situazione del tutto fuori dal normale, sinceramente non credo che i normali esseri viventi provino queste dannate emozioni.» incrociò poi le braccia al petto ma ancora una volta il moro l'afferrò, stringendo la presa attorno al polso esile.
«Non puoi esserne fuori, piccola» Tirò verso il suo viso il polso della ragazza, poggiando le labbra sul dorso della sua piccola mano «vorrei poterti mentire dicendoti che si potrebbe trovare una soluzione ma ti direi un enorme cazzata, non ti tratterrò contro la tua volontà tuttavia vorrei che tu capissi che siamo compagni per la vita» precisò nuovamente, avvicinandola a se.
Nonostante ciò, la ragazza continuava a dimenarsi fra le braccia del maggiore, cercando palesemente -e ancora una volta- una via di fuga «È tutto troppo per me, Tae-Min. Riesci a leggere nella mia mente e sai che non ti sto mentendo; ho paura per me stessa perché so che questa storia mi coinvolgerà nel profondo.» ammise sospirando, arrendendosi nel cercare di svignarsela, al contempo Tae-Min non faceva altro che osservare il viso bellissimo della ragazza abbozzando un sorriso; era davvero bella mentre cercava di dare voce ai suoi pensieri, provando anche a selezionare parole più accurate possibili. Sapeva, e ne aveva la piena certezza, che la ragazza stava raccontando la pura verità e come biasimarla? Era un'umana! Ed era destinata a lui. «Sei libera di andartene ma sappi che in un modo o nell'altro o ci rincontreremo o andrò incontro all'alba.» un lampo scuro come la notte guizzò fra le iridi dei suoi occhi, facendoli apparire seri e cupi; la presa attorno al polso di Ron si fece sempre più persistente fino a quando la ragazza non aprì bocca «Lo stai facendo ancora, stai manipolando la mia fottutissima mente!» con la mano libera riuscì a puntare l'indice contro il petto solido del maggiore il quale abbozzò ancora una volta un sorriso «Se devo essere sincero ora non ho fatto nulla, piccolo leoncino.» con l'altra mano afferrò il polso sinistro di Ron, portandoli entrambi dietro la sua ampia schiena; si chinò fino ad allineare il suo viso con quello della ragazza per poi appropriarsi della sua bocca.
STAI LEGGENDO
𝐕𝐀𝐌𝐏𝐈𝐑𝐄'𝐒 𝐁𝐀𝐂𝐊
Fanfic❝ Nella vegetazione fitta di quel preciso parco incontrò quella bambina e, nell'esatto istante in cui gli occhi del ragazzino dalla buffa chioma a fungo incontrarono le profonde e gioiose iridi blu della biondina, qualcosa scosse il suo cuore. Altro...