Chapter twenty-one

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" You're dazzling, different from other girls

hold my hand, let's go to our own world

but right now, in front of me

you act as if nothing's happening, so stoically, now stop it

you do whatever you want, opposite of what I want

but when you give me a smile

like a clown, like a fool, I follow you, I'm stupid

i hope you know how I feel "





















«Nemmeno questo, fuori dai coglioni!» Esclamò ancora, scartando anche il terzo abito appena indossato, constatando che anche quest'ultimo fosse troppo corto per i suoi difficili gusti.

«Basta, jeans e felpa ed il problema è risolto.» Annuì energicamente tirando fuori dall'armadio un jeans attillato nero ed una felpa grigio chiaro insieme all'intimo.

Beh, Ron e la puntualità erano due cose completamente separate , come due rette parallele che pur vedendosi non si incontrano mai.

Infatti erano quasi le 16:30 del pomeriggio e la ragazza si trovava ancora in bagno, cercando di rendere le due punte di eyeliner possibilmente uguali. Per quanto riguarda i capelli ci aveva perso ormai le speranze non riuscendo a renderli più voluminosi quindi li aveva semplicemente lasciati lì, lisci e sciolti i quali le ricadevano morti sulle spalle e dietro la schiena.

«Dai, non è poi così tardi, devono solo adattarsi loro al mio tempo.» Disse ammirandosi allo specchio, assumendo pose alquanto strane.

Mano poggiata sul collo, testa inclinata verso l'alto tutto ciò insieme ad un bacio volante.

Un'altra.

Busto leggermente drizzato in avanti, ginocchio destro piegato mentre i capelli erano stati scostati tutti verso il lato sinistro del viso.

"Non male questa posa, però."

«Altro che Ki-Bum...» Sussurrò alzando ed abbassando le sopracciglia.

"Oddio, voglio provare quella più famosa!"

Cercò di sedersi sul ripiano del lavabo, prendendo in mano il suo cellulare.

Girò la testa verso lo specchio attaccato alla parete dove vi era fissato il lavabo e si scostò i capelli con un gesto veloce della testa... perdendo l'equilibrio.

Il suo sedere era finito ad occupare l'interno del lavandino con le gambe in aria e la testa completamente spiaccicata contro il vetro. Il rubinetto era diventato un tutt'uno con la sua povera schiena mentre i gomiti cercavano invano di sorreggerla.

«Senti ragazzina, non abbiamo tutta la giorn- » Non azzardò a continuare la frase, anche perché era del tutto impossibile se ti ritrovavi una ragazza quasi distesa dentro il lavandino del tuo bagno.

Si scambiarono occhiate, occhiate minacciose da parte della ragazza, sbalordite invece da parte del maggiore.

Nel momento in cui sul viso del ragazzo si stava facendo spazio un ghigno e l'inizio di una risata beffarda, Ron alzò il braccio destro per portare l'indice verso la sua direzione preparandosi per una lunghissima serie di insulti.

Peccato che il suo gomito andò a sbattere contro il rubinetto, sollevando successivamente la manopola.

Nello stesso istante che si sentì scorrere l'acqua, la risata del maggiore riempì la stanza, accasciandosi a terra.

𝐕𝐀𝐌𝐏𝐈𝐑𝐄'𝐒 𝐁𝐀𝐂𝐊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora