Chapter nine

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" The sunlight shines on you, thank you 

i whisper to you, I love you more

what others think is not important at all

we're perfect just the way we are "  




















Ormai era arrivata la mezzanotte quando il telefono le iniziò a vibrare sopra al suo nuovo comodino bianco.

Afferrò il piccolo apparecchio leggendo con grande stupore e felicità chi la stava chiamando: sua madre.

In fretta e furia rispose.

Dio, quanto le era mancata!

Finalmente poteva risentire, dopo tanto tempo passato in sua mancanza, la calda voce di sua madre riscaldarle le orecchie.

I giorni susseguiti alla sua partenza erano stati stressanti ed impegnativi, non concedendole così del tempo da dedicare alla madre, almeno per inviarle un semplicissimo messaggio... nulla.

  «Mascalzona che non sei altra! Almeno un messaggio, sono stata in ansia per tutti questi giorni!»  

"Come non detto."

E così, trascinando la cornetta verde per sbloccare la chiamata, venne assalita dalle molteplici grida di una Ginevra alquanto preoccupata.

  «Scusami mamma, ho avuto però una "buona" ragione, se non ti ho fatto sapere nulla. Il problema è che sono accaduti un po di imprevisti da quando sono qui...» Si difese la ragazza, mantenendo un tono di voce calmo e pacato, cercando di non lasciar trasparire nessun'altra emozione.

  «Cos'è successo, Sharon?» Chiese, quindi, Ginevra dall'altro capo del telefono, decisamente in pensiero per la sua bambina.

"Tipico di mamma, l'ansia è sua migliore amica."  

Ci fu poi qualche secondo di silenzio il quale servì a Ron, così da riassumere l'accaduto, tralasciando i minimi dettagli.

  «Jin-Ri ha trovato un lavoro per me, mamma... ma a quanto pare i pasticcioni sono di famiglia. Jin-Ri mi disse che sarei stata assunta come dipendente in un importante e famosa casa discografica dove, appunto, cercavano una donna delle pulizie...» Si alzò dal letto, venendo assalita da un'immensa ondata di agitazione.

Si diresse verso la porta finestra per poi oltrepassare l'ampia veranda, continuando il suo monologo.

  «Ma, presentandomi all'agenzia per avere maggiori informazioni ed ottenere finalmente un lavoro, venni a sapere che non era esattamente come mi era stato riferito da unnie. Di conseguenza scoprì la mia vera mansione, ovvero quella di fare da governante in un dormitorio enorme, abitato da una delle boy band più famose qui in Corea.»  

Non ci fu risposta dall'altra parte del telefono, così -per curiosità- Ron controllò se fosse caduta la linea.

No.

Era tutto nella norma.

...Forse era svenuta per la sorpresa?

O paralizzata?...

Cazzo.

  «Eomma...?» Provò a richiamarla la giovane.

«Sono carini?» Rispose velocemente la madre, entusiasta.   

  "Ma cosa cazzo...-"

«M-MAMMA!» Urlò indignata la ragazza scoppiando poi in una risata, coinvolgendo pochi secondi dopo anche la donna.   

𝐕𝐀𝐌𝐏𝐈𝐑𝐄'𝐒 𝐁𝐀𝐂𝐊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora