- Cosa sta succedendo? - Chiese Haisha per l'ennesima volta, arrancando a fatica dietro ad Akuma.
Era da quasi venti minuti che i due correvano e il moro, a quanto pareva al contrario dell'altro, era ormai a dir poco stremato. Quasi da non sentirsi più le gambe.
L'albino però non rispose e, anzi, affrettò ulteriormente il passo, stringendo leggermente la presa sulla sua mano.
Ma quando ormai il ragazzo era sul punto di stremare a terra dalla fatica, ecco che vide in lontananza il vecchio magazzino abbandonato.
Le labbra gli si piegarono leggermente all'insù al pensiero di potersi finalmente buttare sul divano a riprendere fiato, ma a quanto dovette constatare già solo pochi istanti dopo, Akuma non aveva affatto intenzione di mettere fine così presto a quella specie di fuga.
L'albino aprì la porta del magazzino in fretta e furia, facendola andare a sbattere violentemente contro il muro. Ma non fece alcun caso al fragore provocato dal suo gesto e semplicemente si diresse verso il divano, dal quale Tenshi lo stava osservando con uno sguardo a dir poco incredulo.
- Stavo per raggiungervi, lo giuro! - Esclamò il corvino balbettando leggermente mentre si alzava in piedi di scatto. - Non ho mica detto che avevo da fare come scusa per non venire, eh! Giuro che stavo per usci... -
Ma le parole gli morirono in gola quando finalmente si rese conto dell'espressione allarmata dipinta sul volto del fratello. E di sicuro non era dovuta al fatto che lui avesse avuto palesemente l'intenzione di dar loro buca, questo era poco ma sicuro.
- Cosa sta succedendo? - Mormorò allora. La voce fino a poco prima alta e pimpante come al solito, ora ridotta a poco più di un sussurro.
Akuma sospirò leggermente, limitandosi a rivolgere al minore uno sguardo che definire addolorato sarebbe stato dire poco. E Tenshi parve capire all'istante, dato che subito sussultò, sgranando gli occhi incredulo.
Nel vederli Haisha fu certo che questa volta la loro "telepatia tra fratelli" non c'entrasse nulla, perché dallo sguardo terrorizzato che aveva ora il bambino in volto, avrebbe potuto affermare quasi con assoluta certezza che ciò che stava succedendo in quel momento, di qualunque cosa si trattasse, non doveva affatto essere stata una sorpresa. Né per lui, né tantomeno per il fratello.
- Torniamo lì? - Chiese allora Tenshi.
L'altro annuì leggermente con il capo, quindi Haisha, che fino a quel momento aveva osservato la scena in disparte, bellamente ignorato da entrambi, si ritrovò tutto d'un tratto al centro della loro attenzione.
- Lui viene con noi? - Chiese il bambino.
Akuma però non rispose in alcun modo, limitandosi ad osservare l'altro con lo sguardo leggermente assottigliato, come se fino a quel momento non avesse mai neanche considerato quel problema e ora non avesse la più vaga idea di quale decisione fosse la migliore da prendere.
Haisha invece dal canto suo si ritrovò a sussultare nell'udire quella domanda e ancora di più si sorprese nel vedere lo sguardo indeciso con il quale l'albino aveva iniziato a soqquadrarlo un istante dopo, quasi stesse realmente considerando l'idea di andare via senza di lui.
Ma la cosa che lo sorprese davvero fu il rendersi conto che la sua, più che sorpresa, fosse paura vera e propria. Di cosa avesse paura per la precisione, però, non lo sapeva neanche lui.
Infondo era venuto a vivere lì con loro solo per nascondersi dalla polizia e il fatto che ora loro stessero per andare via non significava certo che non avrebbe più potuto vivere lì.
Quindi no, si trattava di un tipo diverso di paura, una paura che ormai non provava più da tanti anni e che, addirittura, negli ultimi tempi aveva temuto di non essere più capace di provare: la paura di perdere qualcuno.
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Loser //Yaoi//
RomanceEsiste il destino? Il corso della vita di una persona viene segnato già dalla sua nascita o è qualcosa che si forma con lo scorrere del tempo? Possono poche semplici lettere segnare a vita il destino di una persona? Perché sto facendo a voi tutte q...