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- Wow, è quasi da non crederci che ti abbia sconvolto di più scoprire che è stata tutta una messinscena che scoprire che sei morto. - Commentò il ragazzo ridendo leggermente. - Oh bè, immagino che ben preso questo "teatrino" verrà demolito. Dalla tua faccia direi proprio che ormai ti abbiano sconvolto abbastanza, eh? -

Ma Haisha continuava a rimanere in silenzio, quasi che ormai avesse completamente perso interesse verso ciò che gli stava venendo detto.

- Che fai, ora non parli più? - Sospirò l'altro alzando gli occhi al cielo. - Sai, secondo i piano di Koharu a questo punto tu avresti dovuto dare di matto. "La prova finale", è così che l'ha chiamata... Ma a quanto pare quella tipa non è davvero portata per fare la psicologa e men che meno la regista. -

- È tutto così... Assurdo. - Mormorò il moro con un filo di voce.

- Eh? Hai detto qualcosa? - Ribattè l'altro aggrottando la fronte.

- È tutto così assurdo. - Ripetè allora il ragazzo scuotendo leggermente il capo. - Chi mi assicura che questo non sia solo un sogno? -

- Nessuno. -

- Lo immaginavo. - Rise leggermente il moro. - Per quanto ne so ora potrei addirittura essere ancora lì in orfanotrofio. Magari questa è ancora la notte nella quale, sempre secondo questo sogno, io vi avrei uccisi tutti... -

- Come non detto. - Ghignò l'altro all'udire quelle parole. - Ecco che inizia la farneticazione. -

- Quindi... Nulla di ciò che mi è stato detto fin'ora era vero? - Continuò Haisha.

- Già, è quello che ti ho appena spiegato. - Annuì l'altro, prima di sorridere leggermente. - Bè, sempre ammesso che tutto ciò stia succedendo davvero e che tu non stia semplicemente sognando, no? -

- È tutto così dannatamente assurdo. - Ripetè ancora una volta. - Ma tu... Perché sei qui? Anche tu devi essere giudicato? -

- Affatto. - Ribattè lui con un'alzata di spalle. - A detta di Koharu il mio è stato uno dei giudizi più rapidi ai quali lei abbia mai assistito. -

- E allora cosa ci fai qui? -

- Sono stato scelto come giudice, no? Altrimenti non avrei potuto sapere tutte queste cose. -

- Tu giudice? -

- Sì, perché? -

- Ma poco fa non hai detto che il tuo è stato uno dei giudizi più rapidi mai avvenuti? Non dirmi che era stato deciso di farti reincarnare... -

- No, proprio per niente. Era stato deciso che la mia anima dovesse scomparire. -

- E allora perché ti hanno scelto come giudice? -

- Bè, più che giudice vero e proprio, hanno detto che sarei perfetto come "attore". Dicono che portare la gente al limite è un mio talento naturale. -

- Ah, ecco... - Commentò il moro alzando lo sguardo al cielo.

Quel breve momento di quasi "tranquillità", però, scomparve tanto rapidamente quanto era comparso e così ben presto il ragazzo ritornò a chinare lo sguardo verso terra, ripensando a tutte le cose che gli erano appena state rivelate.

- Quindi... Questo è solo il mio giudizio? -

- Esatto, tutti gli altri sono solo "attori". -

- Ma come possono sprecare tutto questo tempo per giudicare ogni singola persona? -

- Come ti ho già spiegato... - Sbuffò l'altro roteando gli occhi. - ...Viene chiesto a uno dei giudici di diventare "regista" solo ed esclusivamente quando, un istante prima della morte, una persona fa qualcosa di assurdo e completamente inaspettato rispetto a quello che era stato il suo comportamento fino a quel momento. Forse ti sorprenderà, ma non sono poi così tante le persone alle quali accade una cosa del genere. Ma ad ogni modo, se anche fossero molte, ciò non sarebbe affatto un problema. Innanzitutto perché i giudici sono tantissimi, almeno cinque o sei miliardi mi pare di aver capito... E poi perché qui il tempo non scorre allo stesso modo in cui scorre nel mondo reale. Sai quanto tempo è passato dalla tua morte? -

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