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- Sapete, siete stati davvero fortunati. - Disse Mitsu quella sera, quando tutti e otto erano seduti a tavola, intenti a cenare.

- Perché? - Ribattè Haisha alzando lo sguardo dal suo piatto di yakisoba.

- Bè, perché avendo dormito tutto il giorno vi è stata risparmiata la cucina di nostra madre. - Rispose Futa.

All'udire quelle parole, peró, la diretta interessata lasció cadere le bacchette nel piatto dalla sorpresa e, strabuzzando gli occhi, osservó le figlie con sguardo a dir poco allibito.
Il padre invece scoppiò in una fragorosa risata, mentre dava alla moglie alcune carezze di consolazione sulla spalla.

- Dai, non te la prendere. - Le disse l'uomo cercando invano di trannenere le risate. - Almeno le tue crostate sono buone. -

- Non è vero, lo dici tanto per dire... - Borbottó la moglie impugnando nuovamente le bacchette, con ancora quell'espressione sconsolata in viso.

Non ottenendo alcuna risposta da parte del marito, però, la donna si voltó nuovamente verso di lui, osservandolo a dir poco sconvolta.

- Che c'è adesso? - Chiese l'uomo, aggrottando la fronte perplesso nel ritrovarsi quello sguardo puntato contro.

- Avresti dovuto dirmi che non era vero! - Rispose lei, osservandolo con aria di rimprovero.

- Ma quando lo faccio dici che non devo mentire... - Contestó lui.

- E allora? Dovresti essere in grado di capire da solo quando devi dirmi la verità e quando invece è necessaria una piccola bugia. - Ribattè la donna assottigliando leggermente lo sguardo.

- E ora cos'è necessario? - Chiese il marito con un filo di voce.

- Ora è necessario che tu stia zitto! - Esclamò la moglie a dir poco esasperata.

- Io ci rinuncio... - Mormorò invece lui alzando gli occhi al cielo.

Quindi nella sala scese il silenzio e, mentre i due ripresero a mangiare, i sei ragazzi continuarono ancora per alcuni istanti ad osservarli strabuzzando gli occhi, domandandosi come diamine fosse stato possibile che si fossero messi a litigare partendo semplicemente dal commento fatto da Mitsu e Futa.
Ma soprattutto, domandandosi come avesse fatto quel semplice litigio a creare tanta tensione.
Pareva quasi che al minimo rumore o movimento brusco sarebbe potuta scoppiare una bomba.
Ma ad ogni modo, quel silenzio non duró che una ventina di secondi dato che Tenshi a quanto pareva non aveva proprio la più pallida idea di cosa fosse una situazione carica di tensione e, soprattutto, di come ci si dovesse comportare.

- Com'è possibile che vi siate messi a litigare per una crostata? -

Non appena ebbe posto quella domanda, sette paia d'occhi si voltarono simultaneamente verso di lui.
Cinque con sguardo disperato, quasi temessero davvero che quella sua semplice frase avesse il potere di peggiorare ulteriormente la situazione.
Due invece con sguardo a dir poco indecifrabile, come se dovessero ancora decidere se prendere bene o male quella domanda.

Alla fine, però, quando pareva che la tensione avesse ormai raggiunto livelli a dir poco spropositati, si udí una risata, o meglio, un risolino appena accennato. Serví infatti almeno un intero minuto prima che quel risolino si trasformasse in una risata in piena regola.

- Oh santo cielo, qualcuno avrebbe dovuto filmarci. - Disse la donna portando entrambe le mani davanti al viso, nel vano tentativo di fermare quel suo repentino scoppio d'ilarità.

- Meglio di no, o dalla vergogna saremmo stati costretti a darci alla macchia. - Ribattè però il marito ridendo a sua volta.

E presto scoppiarono a ridere anche gli altri, Haisha in particolar modo. Felice come non mai dell'atmosfera confortevole e familiare che tutti loro erano riusciti a creare nel giro di a malapena un paio di giorni.

Loser //Yaoi//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora