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- Lo sapevo che non avremmo dovuto lasciare che fosse quell'idiota a spiegarti tutto. - Sbuffò il corvino entrando nella mensa.

- Tenshi! - Esclamò Haisha nel riconoscere la sua voce.
Infatti, avendo in quel momento la schiena rivolta verso la porta ed essendo ancora stretto nella presa di Akuma, non riuscì nonostante i suoi sforzi a voltarsi verso il bambino.

- Ehi, guarda che se lo molli per qualche minuto non scappa mica. - Rise il minore alla vista degli sforzi del moro di districarsi dalla stretta dell'albino.

E così alla fine, seppur di malavoglia, il ragazzo allentò la presa sull'altro, permettendogli di voltarsi verso Tenshi.

- Cosa intendi dire? - Chiese allora Haisha riferendosi alle parole con le quali il bambino aveva fatto il suo ingresso nella sala.

- Bè, insomma... - Mormorò lui alzando le spalle. - Non ti ha mentito, però non ti ha neanche raccontato tutta la verità... L'avevo detto a Koharu che era un'esagerazione farlo venire e chiedere proprio a lui di spiegarti la situazione... -

- Quindi... Cos'è che non mi ha detto? -

- Bè, innanzitutto che, seppure siamo tutti "attori", solo io e Koharu abbiamo avuto i nostri ricordi fin dal principio. -

Quindi, nel vedere lo sguardo sempre più confuso e spaesato del maggiore, il bambino scoppiò a ridere, continuando poi con la spiegazione.

- Il motto di Koharu è... - Disse per poi prorompere in due forti colpi di tosse, come per schiarirsi la voce. - "Perché una recita sia fatta per bene, c'è bisogno che anche gli attori credano che sia tutto vero". - Recitò in tono enfatico e leggermente in falsetto.

Akuma quasi scoppiò a ridere nel sentirlo parlare in quel modo e probabilmente anche Haisha avrebbe fatto lo stesso se solo in quel momento non avesse avuto molti altri pensieri che gli passavano per la mente.

- In pratica, per fare in modo che nessuno si tradisca o ti faccia capire tutto troppo presto, di solito all'inizio è solo il regista stesso e un'altra persona a scelta a sapere cosa stia succedendo sul serio.
Gli altri riacquistano la memoria strada facendo.
Ad esempio questa volta Futa e Mitsu se ne sono accorte piuttosto presto, ancora prima che noi arrivassimo alla pasticceria. Per Kafu invece c'è stato bisogno del mio intervento... Come sempre del resto... - Aggiunse ridendo leggermente. - Questo qui invece. - Disse poi indicando il fratello. - Finché voi eravate ancora in pasticceria non sapeva nulla, ma visto che ora lo sa immagino che abbia recuperato la memoria da poco, probabilmente mentre eravate qui. Giusto? -

- Q...Questa notte... - Rispose Akuma a bassa voce.

- Solo da questa notte!? - Ripetè Haisha voltandosi di scatto verso di lui.
Dire che all'udire quelle parole si fosse sentito come se qualcuno gli avesse appena tolto un peso dal petto sarebbe stato a dir poco un eufemismo per descrivere quanto in quel momento si fosse sentito sollevato.

- Wow! Da quanto tempo che non ti sentivo parlare! - Esclamò invece il corvino strabuzzando gli occhi. - Lo vedi che non fa così male come pensavi? Chissà quante volte che te l'avrò detto, ma mai una volta che tu mi ascoltassi, eh? -

- Ma quindi voi siete davvero fratelli? -

- Certo. - Rispose il corvino. - Ma tutto il resto che ti abbiamo raccontato riguardo il nostro passato è opera solo ed esclusivamente di Koharu.  -

- Perché mettere tanto impegno nel creare uno scenario che servirà per giudicare una sola persona? - Ribattè quindi il moro acciglinandosi leggermente.

- "Bè, sono i particolari a rendere bella una storia, non credi?" - Rispose prontamente Tenshi, sempre con quel tono enfatico e leggermente canzonatorio con il quale stava imitando la ragazza.

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