- Trentanove gradi. - Annunciò Mitsu dopo aver sfilato il termometro da sotto l'ascella del moro.
- Trentotto e mezzo. - Disse invece Futa posando per un attimo il palmo della mano sulla fronte dell'albino. - Sinceramente pensavo peggio... -
- Ah, i giovani d'oggi. - Sospirò l'altra scuotendo leggermente il capo. - Solo perché ultimamente vanno di moda le dichiarazioni strappalacrime sotto la pioggia, hanno pensato bene di provarci anche loro, eh? -
- Che rincogl... -
- FUTA! - La ammonì subito la sorella, gli occhi sbarrati dallo sconcerto.
- Che c'è? -
- Ricorda quello che avevamo detto riguardo le parolacce! -
- Ma Tenshi non è qui adesso e poi sinceramente non capisco che senso abbia censurarle se tanto alla fine il loro significato è sempre lo stesso... - Ribatté la sorella in tono a dir poco esasperato, come se quella non fosse affatto la prima volta che ne discutevano.
- Questione di principi. - Ribatté peró Mitsu storcendo leggermente il naso.
- Ma i principi sono inutili. -
- Non parlo di quelli delle favole! -
- Ah... In effetti mi stavo chiedendo che c'entrassero adesso... -
A quel punto, però, le due sentirono tossire rumorosamente alle loro spalle e sorprese si voltarono verso Haisha. Non avendolo sentito neanche fiatare fino a quel momento, quasi si erano dimenticate della sua presenza.
Sia lui che Akuma, infatti, nonostante ormai fossero quasi le nove del mattino, stavano ancora dormendo profondamente e, viste le loro condizioni, probabilmente avrebbero continuato ancora per molto.
- Forse è meglio se andiamo. - Suggerì Futa. - Se rimaniamo qui rischiamo di ammalarci anche noi. -
- Chi si occuperà di loro? -
- Mamma credo. - Rispose con un'alzata di spalle.
- Ma mamma è negata quando si parla di accudire la gente... -
- Oh bhe, peggio per loro. -
- Che cattiva... - Borbottò Mitsu assottigliando leggermente lo sguardo. - Sai, credo che forse sarebbe meglio se restasse con loro anche una di noi o magari entrambe. In fondo non é che in pasticceria ci sia poi chissá quanto lavoro da fa... -
- Tenshi e Kafu sono giá lí, sicura di volerti perdere lo spettacolo? -
A quel punto l'altra sgranó gli occhi, iniziando poi a guardarsi intorno leggermente in agitazione, presa alla sprovvista.
Per un attimo si voltó verso Akuma e Haisha, mordendosi leggermente il labbro inferiore, come combattuta.
Quindi chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e afferró la mano della sorrella, dirigendosi senza piú alcuna esitazione verso la pasticceria.~
- Che faccio? Che faccio? - Chiese il bambino a dir poco su di giri.
- Intanto ti calmi. - Sbuffó l'altro alzando gli occhi al cielo.
- Poi? - Ribatté Tenshi mettendosi all'istante sull'attenti, come un soldatino.
- Poi prendi questo. - Rispose Kafu porgendogli uno straccio. - Pulisci le vetrine. -
Nel ritrovarsi l'oggetto tra le mani, il corvino si voltó subito alle sue spalle, verso i vetri.
Nel vederli, peró, aggrottó leggermente le sopracciglia, volgendo poi ancora una volta i suoi occhietti cerulei in quelli verde sporco dell'altro.
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Loser //Yaoi//
عاطفيةEsiste il destino? Il corso della vita di una persona viene segnato già dalla sua nascita o è qualcosa che si forma con lo scorrere del tempo? Possono poche semplici lettere segnare a vita il destino di una persona? Perché sto facendo a voi tutte q...