Un anno dopo
SerbiaMycroft Holmes arricciò il naso, disgustato, mentre un odore di marcio lo assaliva: quel carcere di certo non avrebbe mai passato un'ispezione dell'ufficio di igiene... Ma fosse stato solo quello il problema...
Aveva sempre odiato il lavoro sul campo, e quella situazione non fece altro che confermare il suo astio.
Ma non aveva potuto proprio evitarlo. Non questa volta.
Calcandosi il sajkaca sulla testa, percorse il più rapidamente possibile il corridoio stretto e umido, passando davanti a numerose stanze del complesso che fungevano da rudimentali celle: da alcune provenivano gemiti, grida e altri rumori decisamente poco rassicuranti, insieme ad un odore ferroso poco fraintendibile.
Suo malgrado, si ritrovò a dover reprimere un brivido di paura: e se fosse arrivato troppo tardi?
Era da almeno una settimana che Sherlock non si metteva più in contatto con lui tramite i loro messaggi segreti e non tracciabili.E se fosse...?
Strinse le mani a pugno, gli occhi ridotti a due fessure, mentre l'apprensione e la paura lasciavano il posto alla rabbia: se davvero avesse trovato suo fratello morto in una di quelle celle, giurò a sé stesso che di quella prigione non sarebbero rimaste nemmeno le fondamenta.
Avanzò ancora, arrivando finalmente di fronte a quella che gli era stata indicata da una delle guardie che, tra l'altro, si trovava in quel momento bellamente addormentata in uno sgabuzzino. La stanza in questione era però piantonata da una guardia: quest'ultima stava appoggiata al muro, fumando una sigaretta con aria annoiata, non curandosi minimamente delle urla di dolore e agonia che provenivano oltre la porta alla sua destra.
Con il sangue che gli ribolliva nelle vene, Mycroft si avvicinò con passo rapido e sicuro.
-Devo vedere il prigioniero-gli intimò imperioso in lingua serba.
La guardia lo squadrò con sufficienza ed una punta di sospetto, tirando l'ennesima boccata.
-Nessuno mi ha avvertito di questa visita. E il prigioniero, al momento, è sotto interrogatorio...-replicò, sollevando poi le labbra in un ghigno crudele, mentre un ennesimo grido si levava.
Mycroft sentì i suoi nervi tendersi all'inverosimile e il sangue ribollirgli ancor di più, mentre una mano andava a stringere l'impugnatura della bacchetta nella tasca del cappotto.
-Devo vedere il prigioniero adesso. Ordini superiori-ripetè, in un tono duro come la pietra, quasi digrignando i denti.-Si faccia da parte. Ho fretta.
Il carceriere, tuttavia, non parve minimamente intimorito dal suo tono minaccioso: buttò a terra la cicca della sigaretta ormai terminata, schiacciandola con la punta del piede, facendolo di nuovo attendere per alcuni lunghi secondi. Finalmente, fece poi per estrarre un dispositivo di comunicazione dalla cintura che portava legata in vita.
-Devo prima chiedere conferma a...
Un grido più forte dei precedenti coprì all'improvviso le sue parole: un grido di pura sofferenza. Insopportabile.
Fu a quel quel punto che Mycroft decise di averne avuto più che abbastanza: estrasse la bacchetta con un movimento rapidissimo e la puntò contro la guardia, che non ebbe neppure il tempo di reagire.
-Imperio.
Gli occhi dell'uomo si fecero immediatamente vacui; fortunatamente tutte le guardie di quell'ala del carcere erano già state neutralizzate dai suoi uomini e messe sotto chiave. Nessuno sarebbe arrivato. Mancavano solo lui e l'uomo all'interno della stanza, da fronteggiare. Aveva inizialmente contemplato l'ipotesi di non aggredire nessuno, almeno lui personalmente, ma quella guardia aveva oltremodo fatto esaurire la sua comunque poca pazienza.
-Metti giù le armi. E la bacchetta-gli ordinò, con un ringhio.- E consegnami la bacchetta del prigioniero.Questi ubbidì immediatamente, senza fare una piega, in volto il medesimo sguardo vacuo.
-Ora sdraiati a terra e fai cinquecento flessioni. Non potrai fermarti finché non avrai finito. Lentamente-aggiunse Mycroft, un ghigno appena accennato sulle labbra, non potendo resistere ad una piccola, seppur non letale, vendetta.
La guardia, sotto l'effetto dell'incantesimo, eseguì anche quell'ordine senza battere ciglio.
Mycroft ripose la bacchetta ottenuta nella tasca del cappotto, tenendo la sua, però, ancora sfoderata: con un ultimo ghigno di soddisfazione, socchiuse piano la porta della cella, ed entrò senza farsi sentire.

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The Wizard Detective
Fanfiction~SHERLOCK FANFICTION~ #338 Fantasy #92 Fanfiction Sherlock Holmes: geniale consulente investigatore dotato di poteri magici e di geniale intelletto. John Watson: ex Auror, dipendente al San Mungo, che sente la mancanza della sua vita avventurosa. ...