Amicizia

600 46 157
                                    

Scotland Yard
Ufficio di Lestrade
Sera tardi

-Nell'ambiente, lo chiamano "Il camaleonte".
Lestrade scartabellò alcuni rapporti redatti da Auror, e ne lesse uno a voce alta, mentre Mycroft, tempestivamente convocato dal detective, batteva le dita sulla tastiera del suo pc portatile, accedendo ad archivi del Ministero per loro altrimenti inaccessibili.
-Pare che cambi continuamente identità. Pozione Polisucco, Trasfigurazione... è un maestro del travestimento, in tutti i sensi-proseguì L'ex Auror, aggrottando le sopracciglia.-A volte usa identità già esistenti, uccidendo il suo bersaglio e prendendone il posto. Altre, invece, crea vere e proprie nuove identità. Ma sempre per brevi periodi. Questo è tutto quello che ho trovato.
-Eccellente lavoro, George. Anche se avevo già intuito e scoperto gran parte di queste cose...-commentò Sherlock con una sfumatura di ironia, il naso infilato in alcuni fascicoli del Wizengamot portati da Mycroft.

Lestrade emise uno sbuffo, ma sorridendo.
-...Hai sbagliato il mio nome. Di nuovo. Ma, stranamente, non mi interessa. Sono troppo felice che tu sia vivo.
-Temo che tu sia l'unico a pensarla così...-sfuggì al detective, nella voce una sfumatura di tristezza.
-...Grazie, eh! -borbottò Mycroft, risentito, battendo forse con più impeto sui tasti del pc.
Sherlock alzò gli occhi al cielo, e lo ignorò, tornando alla lettura del fascicolo. Lestrade, invece, gli posò una mano sulla spalla con fare comprensivo, richiamando di nuovo la sua attenzione.
-...John non l'ha presa molto bene la tua improvvisa resurrezione, vero?
-Brillante deduzione, Gus-borbottò l'altro senza guardarlo, la voce carica di sarcasmo, ma anche amara.-Sono queste che ti hanno fatto diventare Auror?
Lestrade, anziché offendersi, aumentò gentilmente la stretta sulla sua spalla.
-...Ti perdonerà. Lascia che sbollisca. È dura rivedere dopo tre anni vivo il tuo migliore amico dopo averlo visto suicidarsi. Dagli tempo.-Sorrise con una certa dolcezza al consulente.-È stato molto male. Più di quanto pensi. Ma sono più che certo che, nel profondo, fosse felicissimo. E tornerà. Credimi.
Il detective non incrociò il suo sguardo, e tenne il naso sepolto nel fascicolo: ma l'ex Auror avrebbe potuto giurare di aver visto brillare una lacrima, nei suoi occhi.
Con un sospiro, tolse la mano dalla sua spalla, e aprì un altro degli schedari.
-...Grazie, Greg.
Quel sussurro colse di sorpresa l'ispettore, mentre le sue labbra si tendevano in un largo e incredulo sorriso.
-Potrai sparare i fuochi d'artificio in Trafalgar Square per questo evento epocale più tardi. Ora abbiamo del lavoro da fare!-lo rimproverò Sherlock, con la sua consueta ironia: ma Lestrade notò che aveva un angolo della bocca sollevato, e il viso decisamente più disteso, come se le sua parole l'avessero rassicurato.
L'ex Auror aveva già avuto modo di notare un atteggiamento palesemente diverso, in lui, da quando era ricomparso: ben lontano da quello freddo e distaccato che aveva imparato a conoscere.
Decisamente più... umano.
Forse, si trovò a pensare, sfogliando l'ennesimo rapporto, è cambiato più di quello che pensavo, in questi tre anni...
Comunque fosse, gli piaceva quel cambiamento.

---

..."Non mi avevi chiesto un'ultima magia?"

..."Mi serve il tuo aiuto".

..."Sei o no il mio migliore amico?"

..."Ti prego. Fallo per me, per favore."

Tutte quelle frasi rimbalzavano nel cervello di John da quando era uscito da Baker Street sbattendo furioso la porta dietro di sè. Sentiva che gli stava arrivando una fortissima emicrania.
No, anzi: ce l'aveva già.
Sarebbe tornato indietro anche solo per lanciare una fattura contro quel bastardo di Sherlock Holmes.
Una bella fattura Orcovolante.
Si crogiolò quasi in quel pensiero: demonietti alati che volteggiavano sopra quella faccia da schiaffi del suo coinquilino... il suo migliore amico... che aveva deciso di fingere il suicidio... lasciandolo bellamente all'oscuro di tutto... come se lui non fosse stato altro che la sua spalla: e non nel senso nobile del termine.
Poco importava che l'avesse fatto a suo dire per tenerlo al sicuro.
Avrebbe potuto trovare un modo per avvertirlo-qualunque modo-e invece aveva deciso di fare tutto da solo, il bastardo. Fregandosene altamente dei suoi sentimenti.
Non solo: l'aveva obbligato ad assistere alla messa in scena.

The Wizard Detective Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora