-Oddio!! La signora Hudson! Mi ero completamente dimenticato di lei!-esclamò John, alzandosi di scatto dalla poltrona, gli occhi sgranati.-Grazie al cielo non era qui quando...!
-... John, ho fatto in modo io che non ci fosse, ovviamente-lo interruppe però Sherlock, tranquillissimo, alzandosi anche lui, ma con più calma, in volto l'accenno di un sorriso.-O Mycroft, per meglio dire: ha fatto bloccare tutti i treni dal Dorset a qui e, per precauzione, anche la Metropolvere, costringendo la nostra amabile signora, che non usa quasi mai neppure la Materializzazione, a posticipare il suo rientro. Ha bloccato praticamente tutti i mezzi di trasporto possibili. Perciò ovviamente è del tutto ignara della mia... resurrezione.
Il medico scosse la testa, incredulo per l'ennesima volta, ma preda anche del nervosismo: chissà come avrebbe reagito di fronte ad uno Sherlock redivivo.
Per fortuna ancora non era entrata: probabilmente stava frugando nella sua borsa, sempre piena di cose, in cerca delle chiavi. Doveva prepararla, quantomeno.
Prese un respiro profondo per farsi coraggio, e fece per scendere le scale: ma, quando si accorse di essere tallonato da Sherlock, lo fermò subito, mettendogli una mano sul petto, e fissandolo incredulo.
-... Non penserai mica di sbucare fuori così, come se nulla fosse?? Magari facendo pure "Cucù!"??
L'espressione comicamente colpevole del detective a quelle parole gli fece intendere che fosse più o meno quella, la sua idea, tanto che il biondo dovette trattenere una risata.
- Tu sei matto! Le faresti venire un infarto, a quella povera donna! Lascia che la prepari prima io. Non scendere da qui finché non ti chiamo!-gli intimò però, con un'occhiataccia.
Sherlock roteò gli occhi, seccato, e annuí: ma John fu sicuro di intravvedere una certa emozione, nel suo sguardo, che lo intenerì.Una volta assicuratosi però che Sherlock rimanesse al piano superiore, il medico scese gli scalini, andando incontro alla signora Hudson, che stava varcando proprio in quel momento la soglia del 221B, un grosso borsone a quadri tra le mani: quando lo vide, trasalì, ma poi gli sorrise, entusiasta.
-Oh, John! Santo cielo! E lei che ci fa qui?? Non ci vediamo da secoli!-esclamò, raggiungendolo e abbracciandolo con calore.
Lui ricambiò nervosamente: come diavolo avrebbe potuto iniziare il discorso??"... Sa, passavo di qui e... Ha presente Sherlock?
Beh, è resuscitato!"
"..."
"... No."
"Decisamente no."Fortunatamente, lei non gli diede il tempo di iniziare.
-Lasci che le prepari un tè! Ne ho bisogno anch'io. È stata una giornataccia. Sarei dovuta tornare ieri sera. E invece, tutti i treni hanno deciso di smettere di funzionare. E pure la Metropolvere o le Passaporte! Assurdo! Sembrava che qualcuno complottasse per non farmi tornare a casa!-gli raccontò, infatti, facendosi largo nella piccola cucina, frugando poi nel borsone.-Ma devo ammetterlo: il Dorset era davvero stupendo! È valsa la pena rimanere un giorno in più. Infatti ho scovato un negozietto delizioso, e ho comprato... Dove l'ho messo... ah! Ecco! Questo!
Estrasse un piccolo lunascopio dorato e glielo mostrò, orgogliosa. Dopo qualche secondo, però, gli angoli delle sue labbra si sollevarono in un mesto sorriso.
-Mi considererà una sciocca sentimentale, ma... mi ha fatto pensare a Sherlock... e a quanto odiasse il sistema solare, si ricorda?
Ridacchiò incerta, posandolo delicatamente sul tavolo, mentre i suoi occhi si inumidivano.
-Però, chissà... forse un oggetto per studiare le fasi lunari gli sarebbe piaciuto... Lui amava ampliare la sua conoscenza e...A quel punto, l'anziana donna non riuscì più a trattenersi, e scoppiò in singhiozzi, nascondendo il volto tra le mani: John si affrettò a stringerla delicatamente a sé, lanciando peró di soppiatto un'occhiata nervosa verso il piano superiore.
-... Mi dispiace, caro, non volevo... È solo che...-La loro padrona di casa cercò di asciugarsi gli occhi con le dita come meglio poteva, tentando di calmarsi, ma senza successo.-... Mi manca così tanto, a volte, quel ragazzaccio... mi mancano persino le volte in cui sparava al muro!! Certi giorni mi sembra quasi che lui sia ancora qui... Che non se ne sia mai andato...
E singhiozzò ancora: John, trattenendo a stento una risata isterica, le accarezzò gentilmente la spalla: forse, con quella frase, lei gli aveva, senza saperlo, facilitato la cosa.
-Stia tranquilla, la capisco. In effetti...-iniziò, seppur esitante.
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The Wizard Detective
Fanfiction~SHERLOCK FANFICTION~ #338 Fantasy #92 Fanfiction Sherlock Holmes: geniale consulente investigatore dotato di poteri magici e di geniale intelletto. John Watson: ex Auror, dipendente al San Mungo, che sente la mancanza della sua vita avventurosa. ...