Erano passate altre settimane, durante le quali avevano assistito alla seconda prova del Torneo e continuato l'indagine, senza però, purtroppo, venire a capo di nulla.
O meglio, quasi nulla.
Sherlock si era infatti premurato di informare John sulla misteriosa intrusione ai danni del professore di pozioni, e la questione della pozione Polisucco. La spia nel castello poteva dunque aver assunto le sembianze di chiunque: e ciò rendeva l'indagine ancor più complicata.
Erano poi tornati chiamati con urgenza da Lestrade, qualche giorno prima, al 221B, dove Sherlock aveva brillantemente risolto un caso di rapimento: la figlia di uno dei più alti esponenti del Wizengamot. Il detective era riuscito a risolverlo praticamente subito, grazie al ritrovamento di una singola impronta sulla scena del crimine.Sospettava che dietro ci fosse Moriarty: il padre della bambina erano uno dei più strenui difensori dei diritti dei babbani all'interno del Ministero. Dunque, quale bersaglio migliore per lui?
Purtroppo, non era riuscito a provare il suo coinvolgimento, e la bambina non li aveva potuti aiutare: anzi, non appena Sherlock era entrato nella stanza per provare a farle qualche domanda, la ragazzina aveva lanciato un urlo agghiacciante, e si era rifiutata di farsi anche solo avvicinare dal detective o di profferire parola con chiunque. Era come se Sherlock le ricordasse in qualche modo il suo rapitore. Probabilmente era stato lo shock...
Ma Sherlock, dopo quell'episodio, si era incupito. Si sentiva come se una tela gli si stesse avviluppando subdolamente intorno, persino con quella storia della bambina terrorizzata da lui: una parola scritta sul muro con un inchiostro rosso sangue, nel magazzino abbandonato dove avevano trovato la piccola.Quella parola...
Solo per lui e James Moriarty aveva un significato.
Come al solito, il sergente Donovan non aveva potuto far a meno di rimarcare come fosse "incredibile" aver risolto il caso solo grazie ad una misera impronta: ma non era ammirazione... quella di John lo era...
Lui era una delle poche persone a non guardarlo come se fosse un fenomeno da baraccone, o uno "strambo": altro "simpatico" termine con cui quella donna amava definirlo. L'ammirazione di John, invece, era sincera...
Sherlock si smarrì di nuovo nei ricordi e nelle sue riflessioni, mentre osservava distrattamente gli studenti che sciamavano da una lezione all'altra, da un'aula all'altra, chiacchierando con entusiasmo. Quella sera stessa ci sarebbe stata la terza e ultima prova del Torneo, e l'eccitazione era palpabile.In quella, John arrivò trafelato, gli occhi brillanti di quello che sembrava insieme orgoglio ed eccitazione.
-Sherlock, devi vedere questo!-gli disse subito, a voce bassa, sedendosi al suo fianco e mostrandogli un foglio di pergamena con scritte sopra, a quanto pareva, date e orari.-È da giorni che lo osservo. Moody, voglio dire. Lui beve dalla sua fiaschetta solo a determinati orari, sempre gli stessi, ossia dieci minuti prima che scatti un'ora. Potrebbe non essere acqua, dunque, ma...
-Pozione Polisucco. L'ho notato anch'io, John.-Le labbra del consulente si incresparono in un sorriso.-Da quando mi hai riferito i tuoi sospetti, ho focalizzato la mia attenzione su di lui.Il medico abbassò le spalle, un po' deluso.
-Ah... come sempre, sei tu il più geniale...-borbottò.
-Al contrario, John-lo corresse l'amico.- Sei stato tu, per primo, a voler seguire quell'intuizione. E hai fatto bene. Non bisogna mai ignorarle: sono dati processati velocemente ancor prima della mente stessa.
Rivolse all'amico un sorrisino orgoglioso, stavolta del tutto privo di ironia; e il biondo si sentì, suo malgrado, toccato da quel complimento appena accennato da parte sua.
-È per questo che ho creato un duplicato di quella famosa fiaschetta.
Fece un sorriso furbo, aprendo appena il cappotto e mostrandogli una fiaschetta del tutto identica a quella di Moody.
-Il piano è semplice: aspetteremo quando la prova di stasera starà per iniziare: poi le sostituiremo.
John aggrottò la fronte.
-Ma... se davvero contiene la pozione Polisucco, se ne accorgerà!-obiettò.
Sherlock annuì.
-È per questo che dovremo agire rapidamente. E lo faremo stasera, giusto poco prima della terza prova, quando ci saranno folle di studenti e insegnanti. Una volta sostituite, preleveremo un campione per esaminarlo, poi ripeteremo subito lo scambio delle fiaschette. Se tutto andrà come previsto, il nostro uomo non se ne renderà nemmeno conto.
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The Wizard Detective
Hayran Kurgu~SHERLOCK FANFICTION~ #338 Fantasy #92 Fanfiction Sherlock Holmes: geniale consulente investigatore dotato di poteri magici e di geniale intelletto. John Watson: ex Auror, dipendente al San Mungo, che sente la mancanza della sua vita avventurosa. ...