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La sensazione che tutto stesse andando troppo bene continuava a tormentare Luna. Le dispiaceva essere scappata così da scuola ma sentiva che non sarebbe riuscita a stare un altro secondo accanto al fratello di Paloma. "Vicino a lui ho sentito come una strana energia... ma strana nel senso buono" si disse mentre preparava il pranzo. "Forse è così che ci si sente quando... no Luna smettila!! Lui è troppo per te!" concluse poi scuotendo la testa come per scacciare via il pensiero che potesse avere qualche possibilità con Mika. "Però non so... ho voglia di rivederlo" pensò con gli occhi che brillavano. Forse sarebbe venuto a prendere Paloma a scuola tutti i giorni e forse sarebbe anche riuscita a parlargli e.... le sue fantasticherie furono interrotte da un rumore al piano di sopra. La ragazza si mise sull'attenti, spense il gas e drizzò le orecchie come i gatti. "Cos'era? A casa non c'è nessuno a quest'ora" sussurrò prendendo una scopa e salendo piano le scale. Era arrivata vicino alla camera dei suoi quando sentì il rumore venire proprio da dietro la porta della stanza. "Che cavolo..." si chiese avvicinandosi.  Stava per aprire la porta con un calcio quando vide la maniglia muoversi. Si preparò pronta a colpire con la scopa quando dalla stanza uscì... "Papà?????" esclamò stupita con l'arma a mezz'aria. "Luna ma che diavolo... che ci fai con quella scopa in mano vuoi forse tramortirmi?" chiese Lou Verras guardando la figlia con occhi assonnati. "Tu piuttosto che ci fai qui? Stamattina ti ho visto a tavola mi sembravi sano" disse la ragazza sospettosa cercando di sbirciare nella camera. "Ehm sì è solo che... quando sono arrivato al lavoro non mi sentivo molto bene forse ho preso freddo andando dal parcheggio all'ufficio". Luna scosse la testa e si trattenne dall'urlare addosso a Lou, non aveva mai sentito una balla più colossale di quella. "Ma smettila papà inventati una scusa migliore e ora scusami ma voglio vederci chiaro". Spinse via l'uomo dimenticandosi che era suo padre, spalancò la porta della stanza, accese la luce e.... "Kelly?????" esclamò non appena vide la segretaria di suo padre stesa sul letto dei SUOI GENITORI in lingerie. "Ciao Luna, ti prego non prendertela con tuo padre è colpa mia..." "No zitta brutta zoccola!" gridò Luna. "Signorina sono cose da dire??" domandò incredulo Lou. "E tu zitto brutto porco! Non riesco neanche a chiamarti papà DOPO QUELLO CHE HO VISTO!!" urlò la ragazza indicando il letto. "Luna..." "Basta, zitti tutti e due davvero. Lo dicevo io che mamma si fidava troppo. E sei addirittura arrivato a portarla a casa, la tua concubina...". Luna era sconvolta: non poteva credere che suo padre avesse ingannato così lei e sua madre, ma mentre Sabina era più ingenua lei non ci cascava così facilmente. Con la testa piena di pensieri scese le scale seguita dal padre. Appena la vide prendere la giacca le chiese: "Ehi dove vai? Non avrai intenzione di..." "Non sono cazzi tuoi! Potrei andare da mamma, oppure da qualche altra parte ma non tornerò a casa finché quella zoccola non se ne sarà andata da qui. E sappi che stasera non mangerò con voi. Non con te, ipocrita bugiardo!!". Luna stava vomitando addosso al padre tutta la rabbia per non essere stata creduta e il disgusto che stava provando. Non diede neanche il tempo di rispondere, uscì sbattendo la porta diretta chissà dove.

Erano quasi le 15:30 quando il campanello suonò in casa Penniman. Mika, seduto sul divano con Mel e Amira, si alzò e andò al citofono. "Sì chi è?". Gli rispose una voce abbattuta e moscia "Luna. Per caso c'è Paloma?" "È uscita un attimo con mamma ma se vuoi puoi entrare". Il cuore della ragazza perse un battito quando realizzò che a parlare era stato... "Mika. Scusa non ti avevo riconosciuto. Va... bene ok" rispose stupita. Quando il ragazzo le aprì la porta Luna rimase sbalordita. Si trovò davanti un ingresso spettacolare, enorme e con una scala a chiocciola sontuosa che di sicuro portava alle camere e ai bagni. "Oddio... che roba! Cioè voglio dire... è un ingresso molto bello insomma..." "Ahah tranquilla non serve tanta formalità" fece Mika ridendo. "A dispetto delle apparenze non siamo dei nobili con la puzza sotto il naso. Se aspetti un pochino potrai conoscere mia mamma Jonni" "O...ok" rispose Luna. "Ti va di sederti sul divano? Anzi, sulla poltrona" si corresse Mika indicando metà del divano occupato dalle girls, come lui chiamava Mel e Amira. "Ahah va bene. Sono molto carini i tuoi cani" disse sedendosi Luna. "Grazie. Comunque la cagnolina col pelo scuro si chiama Melachi (o Mel), l'altra è Amira" spiegò il ragazzo accarezzandole. "Ah... sono dei nomi bellissimi" commentò lei. Sentiva ancora molta angoscia dentro di lei e non si accorse di una lacrima furtiva che era scivolata veloce sul suo viso. Lo realizzò solo quando sentì la mano di Mika sfiorarle il viso. "Ehi ma cosa..." "Scusa è che... va tutto bene? Stai piangendo e non credo tu sia qui per una semplice visita di cortesia" considerò lui tenendo la mano a mezz'aria. "Ecco, io..." "Avanti, vuoi raccontarmi cos'hai?" chiese Mika prendendole la mano destra. Luna sentì il cuore accelerare i battiti e anche il respiro si faceva più veloce. Eppure... l'angoscia stava sparendo piano piano. "Va... va bene. Diciamo che ho scoperto che mio padre è un bugiardo, un porco un traditore un... un..." iniziò stringendo i pugni e riprendendo a piangere. "Sssshhh tranquilla" mormorò Mika carezzandole la mano. "Posso immaginare come tu ti senta. L'hai colto sul fatto?" "Sì. E ha iniziato a sparare una delle sue cazzate del tipo che era tornato a casa perché stava male ma ovviamente non ci ho creduto. Lo so, penserai che sono stata una codarda ma vedi Mika, io... volevo andarmene da quella casa". Luna sentì che lui non la lasciava. "E invece no. Hai agito d'istinto, io avrei fatto lo stesso. Che pensi di fare?" "Ancora non lo so. Pensi che Paloma tornerà presto?" domandò la ragazza liberando la mano e riprendendo a respirare normalmente. "Penso di sì, intanto ti va di stare qui con le girls? Vado a fare un tè" propose Mika alzandosi. "Ok. Grazie" rispose lei con un sorriso.

Io e te. Sole e lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora