Rivedere suo padre dopo qualche settimana le fece uno strano effetto. Quando era entrato nella piccola sala di visita di parenti e amici dei carcerati, Luna l'aveva visto con le maniche della camicia arrotolate e soprattutto la barba di parecchi giorni, cosa che l'aveva maggiormente colpita visto che Lou non amava molto la barba folta. Parlarono per quasi un'ora, lui le raccontò che giorni prima era arrivata KELLY, la sua segretaria, che a quanto pare aspettava un bambino e nonostante quello stava cercando un lavoro per non finire per strada mentre lui era dentro. Fino a nuovo ordine sarebbe rimasto in una cella del commissariato con l'accusa di effrazione e aggressione volontaria a persone indifese. "Ci ho pensato molto in questi giorni, figliola, e sono sinceramente pentito per quello che ti ho fatto. Prima ti ho schiaffeggiato, poi ti sei presa un calcio nella schiena... mio Dio, quanto sono caduto in basso". Quelle parole l'avevano particolarmente colpita, ma nonostante tutto sarebbe sempre stata arrabbiata con Lou, lei odiava quegli uomini che giuravano amore eterno alle loro donne e poi scappavano con altre. Non gli raccontò nulla di Mika o di Shawn, solo gli disse che tra qualche settimana avrebbe partecipato a una gara di pattinaggio, che le avrebbe permesso di accedere a un campionato dove in palio c'era un soggiorno in Inghilterra in una prestigiosa scuola di pattinaggio. "Ottimo, almeno qualcuno della famiglia ha la testa a posto" aveva commentato suo padre 'COME NO...' aveva aggiunto la vocina interiore di Luna. Ora la mora era uscita dal commissariato e si stava avviando verso casa, dove avrebbe dovuto raccontare un po' di cose a sua mamma. Era arrivata davanti a un semaforo, quando si sentì chiamare: "Ehi, Luna!". "OH, CIAO ROBY" rispose lei sorridendo nel vedere il suo maestro di pattinaggio venirle incontro. Sebbene ci fosse un leggero vento, l'uomo indossava un giubbotto di jeans aperto su una maglietta nera che faceva leggermente risaltare gli addominali. "Mi dici che fai qua? Non dovresti essere a scuola?" "Già, ma vedi... HO DECISO DI PRENDERMI UN GIORNO DI FERIE". L'uomo rise di gusto. "Ah, è così che si dice ora?" domandò divertito. "Scherzi a parte, torno DAL COMMISSARIATO". Roby si irrigidì di colpo. "Commissariato? Come mai? Ti è successo qualcosa?" "Semplicemente SONO ANDATA A TROVARE MIO PADRE". Di colpo Luna realizzò che il suo insegnante non sapeva nulla di quello che le era successo, e si diede della merda da sola per la seconda volta perché Roby era quasi un SECONDO PADRE, si era sempre sfogata con lui quando aveva qualche problema a scuola o litigava coi suoi genitori. Così, siccome lui non parlava, sospirò e disse: "Ebbene sì, c'è una cosa che devi sapere..." e così gli raccontò del tradimento di Lou, del fatto che avesse lasciato Sabina con un semplice biglietto e gli raccontò anche di quando era tornato a casa e aveva iniziato a picchiare sia lei che sua madre. "Per fortuna c'era Mika... a quanto pare sono stati lui e sua mamma a chiamare la polizia. E niente, adesso lo stanno tenendo in cella finché non ci sarà un giudizio definitivo" concluse completamente svuotata. Roby le posò una mano su una spalla: "Mi dispiace tantissimo, per tutto. Ti stanno succedendo delle cose poco belle che non meriti, ma ricordati che IO CI SARÒ SEMPRE PER TE, e a questo proposito volevo chiederti una cosa". Luna sollevò lo sguardo verso di lui. "Dimmi" "Hai mai pensato, non so... CHE TUO PADRE FOSSE DIVERSO?". La mora non capì. "In che senso scusa?" "Voglio dire... da come parli di tuo padre sembra una persona infedele, inaffidabile, capace di chiedere scusa ma poi non smette di far soffrire le persone... insomma, diceva di amare tua madre e poi stava con la sua segretaria... Luna, TU NON SEI COSÌ" 'Ah no certo, ho appena baciato un altro ragazzo e passato la notte a casa sua nonostante sia fidanzata con Mika' aggiunse la ragazza nella sua testa. "Davvero, Roby, non capisco dove tu voglia arrivare" disse disorientata. "Dimmi la verità Luna, TI PIACEREBBE AVERE UN PADRE COME ME?". La mora si bloccò in mezzo al marciapiede. Non sapeva proprio come interpretare quella frase. Trascorse qualche minuto di silenzio, in cui i due si fissarono occhi negli occhi. "MA MAGARI" rispose d'istinto. "Non sai quanto mi piacerebbe CHE FOSSI VERAMENTE MIO PADRE. Ci sei sempre per me, e nonostante tu abbia spinto Shawn ad aprirmi il suo cuore, non dimentico di certo le volte in cui mi hai consolata, mi hai incoraggiata e dato tanti consigli per fare la pace CON I MIEI GENITORI o non avere troppi problemi. Purtroppo NON È COSÌ, mio padre ora è un detenuto e non posso farci niente, ma credo che almeno una volta al mese cercherò di andarlo a trovare". Roby stava per replicare, quando un tintinnio interruppe la loro conversazione. 'Dove sei? Torna subito a casa, dobbiamo parlare'. "Mia mamma, scusami ma devo proprio andare. Ci vediamo domani a lezione, ciao" fece Luna salutandolo velocemente con un bacio sulla guancia. Mentre la guardava andarsene Roby sussurrò: "Beh, almeno ha detto CHE LE PIACEREBBE AVERMI COME PADRE".
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Io e te. Sole e luna
أدب الهواةLa vita di Luna sembrava una cosa normale, finché nella sua scuola non arriva Michael Penniman, meglio conosciuto come Mika. Ragazzo bellissimo ma molto riservato, Mika sembra nascondere un segreto, un segreto che Luna vuole scoprire. A poco a poco...