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"Luna, quante volte devo dirti di alzare un pochino la testa?". L'ennesimo rimprovero di Paloma che le sistemava i capelli la riportò alla realtà. Alla fine il grande giorno era arrivato, anche la settimana iniziata in modo burrascoso si era conclusa in meglio. Shawn era uscito dall'ospedale due giorni dopo, con l'invito a non sforzare troppo la spalla ferita (per questo avevano tolto all'ultimo i sollevamenti durante l'esibizione in coppia). Le ultime prove erano state cariche di tensione e, da parte della ragazza, anche di sensi di colpa e mille domande su cosa fosse successo tra Shawn e Katherine. Forse era vero che lei gli causava solo problemi e sofferenze. In tutto questo, Matt Gilbert era stato trovato in stato confusionario proprio da dei poliziotti che l'avevano portato in commissariato per fargli delle domande. Ora era chiuso in una cella, forse per degli accertamenti, ma Luna in cuor suo sperava che ci stesse per sempre lì dentro, e Camila insieme a lui. E ora eccola lì, con indosso il vestito che la sua amica Paloma aveva confezionato e ideato apposta per la gara a farsi sistemare i capelli e a farsi truccare dalle sorelle del suo ragazzo. "Luna, guarda in alto devo sistemarti dei brillantini sotto l'occhio" le disse Yasmine. "Attenta a non accecarla, sennò finirà con la faccia sul ghiaccio" l'ammonì Paloma raccogliendo quella massa corvina che erano i capelli di Luna in una coda alta. Vi spruzzò poi così tanta lacca che non si sarebbero mossi neanche con la tramontana. Yasmine le stava ritoccando il leggero fard sulle guance quando qualcuno bussò alla porta. "Mika, torna sugli spalti ti ho già detto che tu non puoi vedere Luna. È una sorpresa" "In realtà sono Shawn, ma se non è un buon momento posso aspettare fuori". Luna ebbe un sussulto, forse sarebbero riusciti a chiarirsi (durante gli ultimi giorni si erano scambiati poche parole e che riguardavano solo la gara). "No, vieni pure. Ragazze credo che così basti" disse rivolgendosi alle sorelle Penniman, che fecero spallucce come a dire 'Ok, come vuoi' e augurandole buona fortuna con sguardi complici aprirono la porta del camerino. Quando Luna si alzò vide Shawn come non l'aveva mai visto: bellissimo ed elegantissimo con il suo completo nero. Mancavano i pattini, li avrebbero recuperati più tardi. "Wow, sei bellissima" fece lui squadrandola da capo a piedi con meraviglia. "Grazie, anche tu sei molto elegante" disse lei senza staccargli gli occhi di dosso. Gli si avvicinò quasi titubante e sussultò di nuovo quando lui le prese la mano. Alzò lo sguardo verso quegli occhi che l'avevano sempre guardata con amore, anche dopo che lei gli aveva spezzato il cuore e che gli aveva fatto correre un enorme rischio. L'istinto le diceva di mettersi in punta di piedi e baciarlo, invece Luna decise di appoggiarsi al suo petto, non voleva abbracciarlo per paura di fargli male. Lui la avvolse con le sue braccia e lei iniziò a desiderare di stare così per sempre. "Ti prego non piangere. Non voglio che la tristezza rovini il tuo bel viso" le disse accarezzandole un braccio. "Credimi non sai quanto io mi stia trattenendo. Shawn mi sento un'autentica merda per quello che ti ho fatto passare, ha ragione Kate quando..." si interruppe, non voleva dire niente di male su quella ragazza che per lui sembrava così importante. "Quando?" la incalzò lui tentando di incrociare il suo sguardo. "Lascia perdere, io... io ti chiedo scusa per tutto. Mi dispiace che ti abbiano dovuto infilare un coltello nella spalla per farmi capire che sono stata ingiusta con te. Non solo ti ho spezzato il cuore, ti ho anche illuso quella sera" fece Luna con voce incrinata, ricordando i loro baci, baci che non avrebbero dovuto esserci. Shawn la staccò di poco da sé e le prese il volto tra le mani: "Luna, tu non devi scusarti di nulla. Qui lo stupido sono io, inseguivo una chimera e pensavo di farti dimenticare Mika per sempre, soprattutto quando avevate litigato per colpa di Andreas..." "Ma..." "Lasciami finire. Non potrei mai avercela con te, Luna. Oltre al mio primo amore sei un'amica preziosissima, e anche se non sei entrata nella camera d'ospedale con Katherine io ti sentivo vicina comunque". La mora sentì le lacrime premerle contro le ciglia, no non doveva piangere, fra poco sarebbe toccato a lei. "Prima di andare, volevo dirti una cosa che penso ti farà piacere..." disse il ragazzo staccandosi del tutto da lei. Prese un respiro, fece per parlare quando.... "Luna, Shawn, che fine avete fatto??? Fra poco inizia l'esibizione in gruppo delle allieve del Pala Blizzard, dopo tocca a noi!". Roby arrivò come un tornado ad interrompere una conversazione che finalmente era avvenuta, anche se aveva parlato maggiormente il ragazzo. "Sì, arriviamo" dissero i due in coro. "Shawn come ti senti la spalla?" domandò l'insegnante. "Tutto bene, devo solo ricordarmi di non sforzarla troppo" fece lui muovendola leggermente. "Ok, recuperate i pattini e sbrigatevi". Roby era molto teso, e non solo per la gara. Rimasti di nuovo soli, Shawn e Luna si guardarono per qualche secondo poi lui ruppe il silenzio: "Beh, allora buona fortuna" le disse, e prima di andare a recuperare i pattini la baciò all'angolo della bocca.

Io e te. Sole e lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora