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Non aspettò neanche una reazione da parte di Matt, scappò via in lacrime. L'unico dispiacere era non aver salutato Paloma, ma non poteva stare un secondo di più in quel posto. Voleva solo tornare a casa e cercare di dimenticare quello che era successo. Fece tutto il tragitto correndo senza mai voltarsi per vedere se Matt la stesse seguendo, e fu sollevata quando, arrivata a casa, non lo vide dietro di lei con un'espressione a metà tra la rabbia e la delusione. 'Beh, almeno a quest'ora a casa non c'è nessuno' pensò Luna tirando fuori la chiave per aprire il cancello. Risposta sbagliata: appena entrò sentì dei singhiozzi provenire dal salotto. Chiuse piano la porta e andò verso la stanza piano piano. Quale fu la sua sorpresa quando vide sua madre piangere sul divano con il viso nascosto e con tra le mani un bigliettino. "Mamma. Che è successo?" domandò Luna sedendosi di fronte a lei, mentre nella sua testa iniziava a farsi strada un atroce pensiero. Sabina alzò il viso arrossato e rigato di nero per il mascara colato. "Oh... Luna. Scusa non ti ho sentito entrare" "Lascia perdere e dimmi piuttosto cos'è successo" ribatté la ragazza prendendole il biglietto mezzo accartocciato tra le mani. Quando lo lesse le venne voglia di strapparlo. "Tesoro, scusa se lo dico così ma.... me ne vado. Non posso più stare in questa casa pensando di essere un mostro e ferendo i tuoi sentimenti con la mia segretaria. Luna aveva ragione sai? Non sottovalutarla mai perché è molto intelligente. Addio, ti ho amato veramente. Lou". "Pezzo di merda" sibilò Luna stringendo il pezzo di carta. "Dimmi la verità, tu lo sapevi?" le domandò sua madre asciugandosi il viso. "Ecco... diciamo che l'ho colto sul fatto ma non lo facevo così codardo. Pensavo che avesse almeno la decenza di dirtelo in faccia". Sabina la fissava come ipnotizzata, si alzò quasi automaticamente, si avvicinò alla figlia e la abbracciò forte. "Perdonami" sussurrò scoppiando a piangere di nuovo. "Mi sento un'autentica stupida avrei dovuto capirlo da sola ma forse ero troppo innamorata". "Cosa vuoi dire? Come facevi a capire che lo amavi?" chiese Luna, e subito le vennero in mente Mika e (non seppe come) anche il chitarrista del parco. "Beh sai... quando sei innamorata... pensi sempre a quella persona. Fai tutto in funzione di lui o lei, non pensi mai male cerchi di giustificare ogni sua azione. Insomma, quello che ho fatto io con... con..." "Tranquilla ho capito" la interruppe la ragazza abbracciandola. "Dobbiamo essere forti ed andare avanti. Dimostriamogli che siamo forti anche senza di lui. Io l'ho già fatto, tocca anche a te.... mamma". Le due donne rimasero abbracciate per un po', nel silenzio della casa. Poi Sabina decise che era ora di andare a preparare il pranzo e Luna che forse doveva portare il suo zaino abbandonato in camera. Quando lo appoggiò su una sedia sentì il cellulare squillare. Quando lo prese e vide la chiamata iniziò ad agitarsi. "Ehi Mika" rispose incredula. "Sì ehm ciao..." "È successo qualcosa?" domandò preoccupata dal tono di lui. "Luna.... io.... Luna non voglio più vederti." disse tutto d'un fiato e riattaccò prima che lei potesse replicare. E infatti non reagì, solo fissò l'apparecchio con un respiro affannoso e la mano tremante.

"Beh? L'hai fatto?" fece Paloma insistente. "Ti odio sorella!" sbottò Mika buttando il telefono sul letto. "Cambierai idea quando vedrai Andreas. Non capisci che stai prendendo in giro te stesso? Tu ami Andreas non Luna". Il viso di Mika fu solcato da due lacrime. "Non dire cazzate. Non capisci un cazzo dei miei sentimenti e comunque Andreas non verrà, gli ho detto che ho conosciuto una ragazza e ho intenzione di mettermi con lei". Poco dopo sentì la guancia bruciare: sua sorella dalla rabbia gli aveva tirato uno schiaffo. "COSA CAZZO HAI FATTO?" urlò la ragazza. "Michael sei impazzito??? Stai inseguendo una chimera con Luna non sarai felice. Lo sappiamo tutti che...." ".... Nessuno sa niente a parte me stesso. Se ti dico che voglio conquistare Luna e che di Andreas non mi importa più nulla dico LA VERITÀ. Non mi sbaglio sui miei sentimenti e sappi che se lei non mi vorrà più vedere potrei fare UNA BRUTTA COSA". Detto questo il ragazzo se ne andò dalla stanza lasciando Paloma con un grande senso di colpa.

'Non è da Mika comportarsi così. Deve essere successo qualcosa prima mi chiede di uscire poi mi dice di non volermi più vedere. AH QUESTI MASCHI!' pensò Luna mentre si dirigeva verso il palazzetto del ghiaccio. Quella era stata una giornata troppo intensa e aveva bisogno di scaricare la tensione sul ghiaccio e grazie ai consigli del suo formidabile maestro Étoile del pattinaggio. "Ciao Luna. Che bello vederti" la salutò appena fece il suo ingresso in pista. "Roby. Che bello vederti oggi è una giornataccia" commentò lei appoggiandosi al parapetto. "Oh poveretta allora rimediamo subito. Già fatto il riscaldamento?" "Certo" "Ottimo proviamo la coreografia quella dell'ultima volta?". Luna annuì, ed iniziò a volteggiare nel suo vestitino celeste, a saltare e a cercare di buttare tutte quelle brutte situazioni nel ghiaccio perenne. Senza saperlo però, il ragazzo del parco era entrato nel palazzetto e la osservava dagli spalti rapito.

Io e te. Sole e lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora