Capitolo 20

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C'è sempre una via d'uscita e se non  la trovi sfonda i muri,

In camera, dopo avere avuto il mio orripilante attacco, mi sono messa a dipingere.
Da un semplice cerchio sono riuscita a ricavare una rosa estirpata da una mano grande, stretta a pugno.
In un certo senso, in quella rosa sono rispecchiata io...
È irta di spine, messe per allontanare la gente, come dice Cameron, com'era Mike, le radici strappate sono il mio legame con mia madre, rotto, sto cercando di riavvicinarmi, ci provo davvero, ma succede sempre qualcosa che mi porta ad allontanarmi.
La mano gigante è mio padre, mi stritola la coscienza perseguitandomi anche adesso che è lontano miglia di chilometri.
Sbuffo stanca, mi passo una mano sul viso.

"Hey sorellina" Brayan mi si avvicina riservandomi dai miei pensieri.
"Sembri stanca" e io gli faccio un sorriso, non di quelli falsi o tirati, un sorriso che parla, che ringrazia il mio fratellastro perché si è accorto di questa mancanza, perché sta attento a me e alle cose che mi accadono.

"Beh ovviamente... non so se vorrai parlarne mah... cioè... per la scenata di oggi... mi piacerebbe si sapere..." si mordicchia il labbro.
Beh certe volte troppo curioso.
Inevitabile.

"Ahm..." tossisco fintamente.
Suona il campanello.
"Le pizze..." scatto come una molla, salvata dal campanello una seconda volta.
Sento sbuffare dietro di me e mi viene da sorridere.
"Cavolo che fame" prendo velocemente il mio cartone di pizza e ci adagiamo sul tavolo. Mio fratello mi da un buffetto sulla guancia felice mentre Mike, arrivati assieme a Jennifer mi ruba una patatina.

"Scemunito non toccare la mia pizza" gli schiaffeggio la mano ridendo seguita da lui.
"Egoista" borbotta divertito.
Mentre addento il primo pezzo di pizza guardo come Jennifer parla sognante con Brayan come Thomas lancia un würstel a mio fratello beccandolo in un occhio e a seguire la risata di Cameron e Mike, si è creata un'atmosfera davvero pacifica che tuttavia viene interrotta da mia madre.

"Ciao ragazzi!" Saluta tutti con cordialità e tutti rispondono al saluto.
"Alexandra cara, stai meglio adesso?" Si rivolge direttamente a me e tutti gli sguardi sono puntati sulla mia figura.
Lascio cadere i capelli davanti alla fronte per non far vedere il mio imbarazzo.
La odio.
La odio.
La odio.
Adesso cosa penserà di me Cameron?
Cameron? Da quando ti interessa cosa pensa lui?
No! Non intendevo solo lui ...
"Ehm.. sisi sto meglio. Tutto apposto." Sorrido fintamente.
"Sono felice" mi accarezza una guancia e mi trattengo dal commettere un suicidio...
"Stasera vado a cena con il padre di Brayan potremmo tornare tardi. Ciao" mi bacia la fronte.

"Perché cosa è successo oggi?" Chiedono quasi in contemporanea Cameron, appunto, e Mike appena se n'è andata mia madre.

Io alzo gli occhi al cielo e mi mordo forte il labbro inferiore.
"Niente... carenza di forze, giramento di testa. È tutto ok..." rispondo e vedo dallo sguardo di Mike che non ne è affatto convinto.
"Beh sai... se non mangi non hai forze." Inspiro rumorosamente, chiudo gli occhi e cerco la pace interiore, apro gli occhi e vedo Jennifer tirare un pungerti sulle spalle a Cameron intimandogli di smetterla.
"Scusa se ti faccio preoccupare prometto che la prossima volta mangerò di più papà." Imito una faccia dolce e al tempo stesso bambinesca e tutti si mettono a ridere compreso Cameron che scuote la testa, mentre un ciuffo ribelle gli cade sulla fronte coprendogli un occhio.
Cazzo che bei capelli che ha...

"Ma sorellina non è dignitoso sbavare in pubblico" mi sussurra Derek ed io abbasso la testa arrossendo.

"Ma cosa stai blaterando." Controbatto in onore della mia dignità.

"Cameron? No dai!" Continua lui "anche se devo dire che è proprio un bel figo, rinomato nella sua scuola..." assume una faccia maliziosa.

"Ma cosa stai dicendo!" Sarò di un colore rosso scarlatto.

Ti odio, ma sei già mia ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora