Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte.
È l'una e siamo appena saliti sull'aereo.
Ci sediamo nei posti assegnati e dopo una quindicina di minuti la voce metallica dell'hostess smorza l'atmosfera informandoci di allacciare le cinture e tutte quelle robe lì..
Il volo durerà circa dodici ore, che sono un'eternità.
A Londra oggi sarebbe stata una giornata di sole, un'eccezione alla regola rispetto al tempo uggioso della meravigliosa capitale Inglese.
Nonostante tutto, qui, sopra le nuvole, il paesaggio rimane immutato, lo stesso per chilometri e chilometri.
Quando atterreremo, saranno circa le 15:30 per il fastidioso fuso orario, tuttavia mi sembra una magia far tornare indietro il tempo, sembra così surreale, se il fuso orario si potesse avere nella realtà di tutti i giorni avrebbe risparmiato molto sofferenza a tutta quella gente che soffre compresa me. Quante volte non si vorrebbe tornare indietro nel passato per evitare il dolore?Sono seduta vicino al finestrino con al mio fianco Derek, sto guardando il cielo azzurro che lentamente stiamo attraversando e intanto mi perdo nei miei pensieri.
Mi viene in mente il piccolo bigliettino che abbiamo lasciato a nostro padre, in poche parole gli abbiamo detto che avremmo raggiunto mamma, che era stato un padre schifoso e che aveva perso due figli oltre una moglie.
Quindi in poche parole non aveva più nessuno, tuttavia non riuscivo a provare pena per lui.Con tutte queste riflessioni nella testa, con la musica deprimente che mi rimbomba nelle orecchie, mi addormento con la mia mano intrecciata in quella di Derek.
Finalmente ho ritrovato il fratello che avevo perso."Sorellina.. avanti svegliati" un bacio si impregna sulla mia fronte.
Dopo essermi stropicciata gli occhi ed essermi un'attimo ripresa capisco che siamo arrivati a destinazione.
"Mmm.. arrivo"
Scendiamo all'aereoporto e subito vedo turisti felici e concitati afferrare le proprie valige e dirigersi verso il taxi più vicino.
Io guardo tutto inespressiva, sentendo i caldi raggi del sole di Los Angeles perforarmi la pelle chiara e pallida abituata al clima rigido di Londra.Ci dirigiamo verso il veicolo più vicino e indichiamo al taxista la via della casa del signor Stevenson, il fidanzato di mia madre. Mentre osserviamo il paesaggio di questa enorme città scorrerci sotto gli occhi noto..
Cosa?!
La città è piena di manifesti pubblicitari che indicano concessionarie, hotel, locali tutti sotto il cognome Jonson..
Non pensavo che nostro padre avesse così tanto potere.
Sono scioccata.. strabiliata..
Faccio notare ciò a mio fratello e la reazione è identica, occhi sgranati e bocca spalancata, è talmente divertente che decido di imprimere questa sua espressione all'interno del mio telefono attraverso una foto.
Continuo a guardare la città finché una scritta luminosa attira la mia attenzione e il mio entusiasmo fa in modo che il moro di Mike fermi l'autista e ci faccia scendere.
"Grazie grazie grazie Mikee!"
"Niente ragazzina" dice sorridendomi beffardo.
"Ma se proprio vuoi un modo per ringraziarmi c'è" dice lui ammiccando verso di me in modo malizioso.
Facendo così, si ritrova uno scherzoso schiaffo dietro la nuca da mio fratello.
Dopodiché entriamo nell'immensa libreria difronte a noi e già un odore di carta s'imprime nelle mie narici.
Questo è il Paradiso!
Corro da uno scaffale all'altro sotto lo sguardo divertito di alcuni clienti per non parlare dei commessi che, pensando che io sia cieca, si stanno sbellicando dalle risate, proprio dietro di me, tanto che Mike mi viene a riportare all'inferno di tutti i giorni.
Almeno al Purgatorio no eh?
"Ragazzina calma, i libri non saltellano come capre imitando te, quindi puoi camminare semplicemente"
"Ma come sei simpatico" cantileno io non prestando minimamente attenzione a quello che sta dicendo, troppo concentrata a leggere trame di libri a me sconosciuti.
"Sai che quel libro sta vomitando arcobaleni di praline di cioccolato alla vaniglia?"
"Si si hai pienamente ragione"
"Wow ragazzina, tu che mi dai ragione è un caso davvero unico"
"Mmm.. si sì.."
"Neretta giuro che mi sto preoccupando"
Non lo ascolto e neanche gli rispondo ma continuo a guardare i libri esposti.
In lontananza sento Derek chiedere a Mike di prendere i libri delle materie scolastiche per tutti e tre, così ci troviamo avanti e domani possiamo già andare a scuola.
Ma tutta sta voglia dove la trovano?
Impreco sotto voce, quando finalmente trovo un libro, a parere mio fantastico, pronto per essere acquistato da Alexandra Jonson.
In tutta fretta mi dirigo verso la cassa e paghiamo tutti i libri.
"Ma quanti cavolo sono?" Sento dire da mio fratello quando, per prenderne la metà, deve fare uno sforzo immane.
Stessa cosa Mike.
A seguire ci sono io, bella tranquilla, con il mio unico libro sottobraccio.
"Ma aiutarci no eh?!" Dice il biondo sbuffando.
"Sto portando il mio libro ed è già tanto.. vuoi pure questo?!"ribatto io seccata. Lui sbuffa.
"Almeno cerca un taxi per favore"
Dopo aver trovato la macchina ci dirigiamo verso la casa di mia madre senza più intoppi.
Appena arriviamo ci troviamo dinanzi a una villa maestosa.
"Si tratta bene eh?" Afferma Mike incollando le sue pozze verdi sulla casa di fronte a noi.
È attorniata da un muretto di mattoni rossastri, tuttavia la cosa che mi colpisce più di tutte è l'enorme spazio verde a lato della casa.
C'è perfino un amaca all'ombra di due alberelli, quel posto è ormai diventato di mia proprietà. Apro il cancelletto e mi dirigo a passo svelto verso l'amaca e quando sono dinanzi a lei mi stravacco su di essa.POV'S DEREK
Seguo con lo sguardo mia sorella e sorrido quando la vedo stravaccarsi sull'amaca. Ormai questa casa è già sua. Suono il campanello d'ottone e vede comparire un uomo davanti alla porta con lo sguardo distratto sul suo telefonino.
"A Brayan sei già arrivato?"
"Sono felice di assomigliare a suo figlio, ma purtroppo per lei io sono Derek"
Lui alza subito la testa dall'apparecchio elettronico.
Lo guardo da capo a piedi e lui fa lo stesso.
Wow.. è l'esatto opposto di mio padre, è un bell'uomo, mia madre se lo è scelto bene.
"Pia-piacere, non pensavo venisti"
"In realtà neanche io, ma per disguidi in famiglia eccoci qua, posso entrare?" Dico duramente. Sento il continuo ridacchiare di Mike nell'orecchio.
"La smetti di ridere" dico anche a lui con tono serio
"Scusa ma.. cioè.. hai visto la sua faccia?" Sorrido scuotendo la testa, dopodiché entro e noto che anche all'interno la casa è meravigliosa, perfettamente in ordine.
"Allora? Quindi.. tu saresti il nuovo amante di mia madre e io avrei un fratellastro?"
"Beh.. si.. amante sembra un po' duro.. ma fa come vuoi"
"Ovvio che faccio come voglio" lo trucido con lo sguardo e lui alza le mani in segno di difesa.
"Sai... non mi stai simpatico"
"Non è a te che devo stare simpatico ma a tua madre" wow, ha tirato fuori gli artigli.
"Vuoi una birra?"
"Oddio.. adesso si, che mi stai simpatico.. io ho proprio una vera attrazione per la birra.."
Lui ride e prende una bottiglia per me e per lui.POV'S ALEXANDRA
"E tu chi cazzo saresti?" Chiede una voce alle mie spalle.
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Ti odio, ma sei già mia ||Cameron Dallas||
Hayran KurguAlexandra Johnson, una ragazza sarcastica -molto- porta tanta tanta rabbia nel suo corpo -scappi chi può-. Fredda più di un icesberg -guarda! Gli orsi polari!- Si è ormai rassegnata al suo destino ma una lettera imprevista e due occhi nocciola -e ch...