I due elfi erano davanti a me, non smettevano di guardarsi negli occhi come se stessero facendo un conversazione solo con gli sguardi, a volte uno dei due interrompeva il "contatto" mi guardavano con un sguardo indecifrabile così che io non potessi capire le loro intenzione. Non che se mi avessero fatto un sorriso sarebbe cambiato qualcosa... o forse si. Non ci pensai molto, troppo impegnata a guardare dove mettevo i piedi tra una radice e l'altra, anche se sentivo il mio nuovo corpo molto più agile la mia solita goffaggine non mi aveva abbandonato; dopo una decina di minuti e qualche ramo in faccia i due elfi si fermarono davanti ad un bellissimo arco composto da rose, quest'ultimo dava ad un lungo sentiero in mezzo agli alberi, sentiero che sapevo avrebbe portato alla città della principessa, o meglio, alla mia città.
la città non era altro che un gigantesco giardino! Il sentiero principale era costellato ai lati da fiori coloratissimi che impregnavano l'aria di un profumo leggere ma buonissimo. Dalla strada principale si diramavano altre stradine che finivano tutte davanti a degli alberi; siccome avevo scritto la storia sapevo bene che gli alberi erano come delle case per gli elfi. non ebbi il tempo di fare altri passi che tutti gli abitanti, come se avessero percepito la mia presenza, si riversavano tutti nella strada principale; praticamente tutta la città era intorno a me: chi urlava il mio nome, chi mi stringeva la mano e chi mi dava il bentornata. Se non fosse intervenuto Aeglos ad allontanare la folla sarei rimasta lì per ore a stringere mani e a salutare persone... pardone elfi che non avevo mai visto, non ancora del tutto cosciente di cosa fosse successo in quelle poche ore.
superata la folla che continuava a chiamare il mio nome, l'elfo dai capelli biondi mi si avvicinò all'orecchio - sorridi, sei una principessa e quello è il tuo popolo, devi sempre sembrare forte in ogni momento. Adesso entriamo nel castello dove incontreremo la regina, tua madre. Ricorda, nessuno nemmeno tua madre deve scoprire la tua vera identità-
-Ma allora mi credete?- mi guardò negli occhi per qualche secondo e poi, senza rispondermi si girò dall'altra parte verso le porte del castello che si aprirono senza l'aiuto di nessuno -Magia- sussurrai, poi entrammo.
le porte si chiusero dietro di me come a ricordarmi che ora non potevo più tirarmi fuori da tutto questo e, a dirla tutta, anche se avessi potuto farlo non avevo la minima idea di dove andare o di chi fidarmi. L'unica cosa che potevo fare era fidarmi di quel mondo che io stessa avevo creato; i miei pensieri furono interrotti da due braccia che mi strinsero energicamente la vita fino a farmi male - Elettra, amica mia, non sai quanto mi hai fatto preoccupare. Quante volte ti ho detto di non allontanarti troppo, a volte sei peggio di una bambina! e come sei vestita!- mi girai di scatto al suono di quella voce così famigliare, ma quando la guardai in volto capii di essermi sbagliata, almeno in parte.
L'elfa era bellissima (non che avessi notato degli elfi brutti), aveva dei lunghi capelli castani da dove spuntavano le orecchie appunta decorate con molti orecchini, gli occhi erano di un blu intenso e indossava un abito lungo dello stesso colore che faceva risaltare le curve perfette; a quella vista mi si formò un nodo allo stomaco, quell'elfa assomigliava fin troppo alla mia amica e conoscevo molto bene il motivo; nella mia storia la principessa aveva una compagna, una sorta di dama da compagnia, quest'ultima non era una principessa ma apparteneva ad una famiglia molto conosciuta e per questo erano state cresciute insieme. Avevo deciso che la dama fosse la copia sputata della mia migliore amica, persino il nome era lo stesso.
-scusami Althea, non lo farò più- le dissi, l'elfa voleva aggiungere qualcos'altro ma fu interrotta dall'entrata di un'altra persona: anche lei era molto bella, ma di una bellezza matura, il suo sguardo severo si posò sul mio, i suoi occhi sembravano studiarmi, un brivido percorse la mia schiena.
mi maledissi mentalmente, non potevo immaginare la regina con un carattere solare e positivo? certo che no.
-figlia finalmente ti sei degnata di tornare a casa, era ora. -
... così fredda.
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Ciao a tutti! Ecco un nuovo capitolo spero vi piaccia.
Al prossimo venerdì 😋
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Il pericolo di sognare
FantasyIl mio unico pensiero? Correre. Non facevo più caso al dolore dato dai rami che graffiavano la mia faccia, al respiro che diventava sempre più affannoso mentre il cuore batteva così forte che avevo timore potesse scoppiare; non facevo più caso alle...