capitolo 24

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mentre il suono del corno echeggiava ancora nell'aria, nessuno di noi osava muoversi, come se avessimo paura di rompere un filo, un filo così sottile che ogni piccolo movimento avrebbe potuto spezzarlo. quel suono mi era famigliare, anzi era famigliare alla principessa. Erano qui, erano arrivati. erano qui per me, per salvarmi

i miei occhi incrociarono quello di Scar, il suo volto era scuro, sapeva che ci sarebbe stata una battaglia ed era pronto per combattere, l'ultima cosa chiara che vidi fu l'elfo che estraeva da dietro la schiena due pugnali, poi scoppiò il caos.

decine di elfi scesero dalla chioma degli alberi, sopra di noi; non erano semplici elfi, la loro armatura diceva tutto: verde chiaro per mimetizzarsi meglio con le foglie e una stella come stemma: i soldati della regina. 

prima che potessi fare qualcosa, un elfo mi tirò indietro così all'improvviso da farmi perdere l'equilibrio, caddi a terra senza avere le forze per alzarmi, sapevo che quella era la mia occasione, avrei potuto combattere contro i miei rapitori, avrei potuto avere la mia vendetta, ma le gambe avevano smesso di ascoltarmi, ero paralizzata. Davanti a me si apriva la battaglia: i soldati avevo formato un cerchio fatto dei loro corpi e di armi affilate, si muovevano in fretta cercando di stringere il cerchio in modo tale da costringere i due all'interno alla difesa non avendo spazio a sufficienza per combattere; ad un certo punto qualcosa nello schema cambiò, una luce colpì il petto di una delle guardie che cadde a terra immobile, un altro fascio e un'altra guardia cadde a terra, seguita da un'altra ancora. Il cerchio non era più regolare, ormai si formavano troppe voragine, poi vidi: Steve era con gli occhi chiusi mentre muoveva la bocca in una specie di  cantilena, anche se non sentivo le parole, dal suo palmo steso in avanti scaturiva della luce che colpiva una dopo l'altra i miei soccorritori.

- magia proibita- sussurrai più a me stessa che a qualcuno in particolare

come se mi avesse sentito, cosa impossibile data la distanza, Scar, che stava difendendo Steve dagli attacchi, si girò a guardarmi, sul suo volto comparì un sorriso, ma non un sorriso normale, vero, sincero, un sorriso che mi fece gelare il sangue. 

senza staccare gli occhi da me, iniziò ad avanzare imperterrito, una guardia cercò di fermarlo ma senza difficoltà l'elfo parò l'attacco e con un affondo deciso affondò la lama nel petto della guardia, uccidendola. no, non era possibile, l'aveva davvero fatto? aveva ucciso un elfo solo perchè stava cercando di salvarmi... perchè ...perchè ....

no, non poteva finire così, no, non potevo morire senza aver fatto niente per impedirlo.

mi alzai, le gambe mi tremavano un pò ma non ci diedi peso, presi un bel respiro mentre mi dirigevo verso una della guardie non lontana la quale  era stata presa in pieno dall'incantesimo, mi feci coraggio e presi il pugnale appeso al fodero. il manico non combaciava con la mia mano e la lama era troppo corta, ero abituata ad una spada, ma dovevo farmela andare, non avevo scelta. 

con tutte le mie energia mi girai mantenendo fermo lo sguardo davanti a me, dritto verso Scar. anche lui come me mi stava fissando, studiandomi, ormai quel sorriso non c'era più, aveva lasciato spazio ad uno sguardo scuro, determinato, nella mano aveva stretto un solo pugnale grondante di sangue.

respirai poi attaccai.

menai un fendente mirando alla spalla, ma lui riuscì a bloccare l'attacco cercando di colpirmi al fianco, schivai il colpo facendo una giravolta su me stessa per poi fare una finta mirando al braccio destro per spostare all'ultimo il pugnale verso il suo collo, Scar però capendo il mio intento intercettò il mio polso, che stava mirando al collo, ruotandomelo a tal punto da farmi mollare la presa sul pugnale, non capii come, ma subito dopo mi trovai con la schiena attaccata al suo petto e il pugnale puntato sulla mia gola. Per qualche secondo si sentirono solo i nostri respiri pesanti poi, affianco a noi, si sentì un urlo; le guardie, mentre io ero occupata con Scar, avevano combattuto contro Steve, quest'ultimo era a terra con un ampia ferita da taglio sul collo, morto.

sentii Scar imprecare, sapeva che non aveva più tempo e che, anche se aveva me, sarebbe stavo comunque impossibile sbarazzarsi delle guardie, si avvicinò velocemente al mio orecchio

- ora ti devo lasciare, ma la prossima volta tu sarai mia- 

poi scomparve senza lasciare traccia


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ciao a tutti! ecco un nuovo capitolo, devo dire che ci ho messo praticamente tutta me stesso per scrivere questo pezzo, spero vi piaccia. COMMENTATE!! 

alla prossima  

Il pericolo di sognareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora