capitolo 41

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non volevo crederci, forse c'era un errore, non poteva essere così, Scar e  io saremmo scappati lontano, lontano dalla vita di corte che tanto odiavo, lontano dalle regole scomode, lontano da tutte le persone che ci odiavano e ci squadravano. insieme. 

era questo il piano, avremmo vissuto insieme in una piccola casa, ai margini della società, solo noi due, nessuno ci avrebbe più impedito di vivere le nostre vite felici... questo era il piano... forse, solo il mio. Incredula i miei occhi si spostavano da Scar agli elfi incappucciati, l'elfo affianco a me, lo stesso che amavo, evitava il mio sguardo troppo codardo per affrontare la sua decisione, l'unica cosa razionale in quel momento era il pensiero di  scappare, ma le mie forze mi avevano abbandonata, ero come svuotata. anche se sarei fuggita, dove sarei andata? 

- dimmi che non è vero! SCAR DIMMELO!- urlai, non sapevo più che cosa fare, non sapevo più di chi fidarmi, la vista cominciò ad annebbiarsi per via delle lacrime che mi stavano scendendo senza tregua. 

-tutte quelle parole, quelle consolazioni, quei gesti carini erano solo finzione per te?Immagino che tu ti sia divertito a giocare con i miei sentimenti, d'altronde sono solo una stupida principessa che si invaghisce del primo che si comporta in modo gentile con lei, si, sono proprio una stupida. Come ho fatto a crederci, dovevo arrivarci, tu sei un mercenario, una persona falsa che si diverte a vedere gli altri soffrire, che si diverte a indossare maschere diverse per abbindolare la gente... tu sei come tutti gli altri- mi sorpresi quando lui parlò, aveva una voce rotta ma non capivo perchè, durò solo un attimo.

- no, non devi paragonarmi agli "altri" non sono come Zachiel che vuole te solo per il potere, non capisci, io...io...- si fermò, le lacrime che continuavano a scorrermi sul viso mi impedivano di capire perchè si era fermato, aveva alzato la testa ma non stava guardando me, stava guardando qualcosa davanti a sè, o qualcuno - io ti odio, ti detesto, odio il tuo modo finto di comportarti con le persone, odio quando ridi, odio quando mi parli, non ti sopporto. ebbene si, per tutto questo tempo ho mentito, ho fatto finta di innamorarmi di te con l'unico pretesto di portarti dal mio capo. sai, lui vuole qualcosa che solo tu puoi dargli- 

non volevo più sentire, non poteva essere vero, lo Scar che conosco io non si sarebbe mai comportato in questo modo, i giorni trascorsi con lui mi avevano fatto ricredere sul suo conto. mi sbagliavo. anche se con tutta me stessa non  volevo crederci, l'evidenza dei fatti confermavano solo le parole di quell'elfo con una cicatrice sull'occhio, ormai non era più lo Scar che conoscevo, sempre se era mai esistito. Delle gocce di pioggia caddero sul mio viso, mischiandosi alle lacrime, le mie labbra si incresparono in una specie di sorriso, un sorriso amaro, era così ironico che iniziasse a piovere proprio in quel momento, come se anche il cielo piangesse per me, ironico come gli eventi accaduti in  quelle poche ore: il matrimonio con Zachiel, la comparsa di Scar, il duello per la mia libertà, la breve fuga e infine un fantastico tradimento.  

la pioggia continuava a scorrermi addosso ma non mi dava fastidio, ero concentrata a guardare Scar, quest'ultimo aveva smesso di guardarmi negli occhi, come se fosse pentito di qualcosa, anche se non ci avrei giurato, infondo aveva recitato per tutto il tempo. una voce mi distolse dai miei pensieri, era una voce familiare, sapevo perfettamente a chi apparteneva, quello che non capivo era che cosa ci facesse lui qui. 

-complimenti Scar, hai fatto un ottimo lavoro, sai, all'inizio nutrivo dei dubbi nei tuoi confronti ma dopo questo mi hai fatto cambiare idea. un pò mi dispiace per te, sarà stata dura sopportare la principessa, a volte è davvero insopportabile- a parlare fu uno dei tanti elfi che mi circondavano, però era diverso, era vestito con un mantello più verso il marrone che gli arrivava fino a terra, il cappuccio era calato sulla testa e a coprirgli la faccia c'era una maschera bianca semplice con inciso un sorriso. L'insieme dava un'aria quasi grottesca all'elfo. quest'ultimo posò lo sguardo su di me, o almeno era quello che pensavo, come se si fosse accorto della mia presenza solo in quel momento.

- oh, ma che maleducato, non mi sono ancora presentato, anche se penso che tu mi abbia ormai riconosciuto, sempre che la tua stupidità non arrivi a certi livelli, cosa da non escludere. forse ti stai chiedendo il perchè di tutto ciò... ma penso che per il momento non te lo dirò- 

anche se non vedevo la sua faccia sapevo che aveva stampato un ghigno a mò di sorriso; anche lui come tutti gli altri mi aveva usato, era una persona di cui mi fidavo, e anche lei mi aveva tradita, anzi era il capo di questo piano. sapevo che da un momento all'altro qualcuno avrebbe fatto la prima mossa, anche se il mio cuore era ferito dovevo dirlo, almeno per una volta dovevo dirglielo. mi girai verso Scar, una lacrima solitaria scese sulla mia guancia, mi guardò questa volta veramente, la sua espressione era glaciale, aveva rimesso la sua solita maschera, ma questo non importava.

- Scar, io ti amo-  

per un attimo il suo sguardo cambiò, intravidi qualcosa di lucido all'angolo dell'occhio, non mi servì molto tempo per capire, all'improvviso un dolore lancinante scoppiò nella mia testa, anche se me l'aspettavo l'impatto fu così violento che sentii subito dopo il mio corpo che toccava l'erba bagnata dalla pioggia... l'ultima immagine che vidi fu l'espressione che aveva Scar un attimo prima, stava piangendo.

poi il nulla. 

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ciao a tutti! spero che questo capitolo vi sia piaciuto, il prossimo sarà un capitolo speciale dedicato alla figura di Scar. 

alla prossima 

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