Da quando, aprendo gli occhi, mi ero svegliata nella mia stanza sotto una decina di coperte, non facevo altro che rigirarmi nell'enorme letto mentre fissavo intensamente la carta bianca che avevo fra le mani, come se quest'ultima potesse cambiare da un momento all'altro.
Gemetti, prendendomi la testa fra le mani, nel momento che chiusi gli occhi vidi lo sguardo di quella creatura, presentatasi come la Veggente, che mi ripeteva di non dimenticare la mia vera identità o sarei rimasta in quel mondo per sempre nei panni della principessa. Presa da uno scatto d'ira lanciai il cuscino dall'altra parte della stanza urtando con il mobile che fungeva da armadio, tutto quello che stava succedendo non aveva senso;anche se passassero anni io non potrei mai dimenticare chi sono, dimenticare la mia casa, i miei amici, mia madre, quell'elfa non sapeva niente di me e io niente di lei.
Per la paura che da un momento all'altro la mia testa sarebbe potuta esplodere, decisi di alzarmi dal letto; anche se non riuscivo a godermela del tutto, dovevo ammettere che la mia stanza era stupenda, le pareti e il pavimento erano completamente costituita dal tronco dell'albero, persino i mobili che la decoravano non erano altro che delle formazioni di quest'ultimo, ovviamente create dalla magia degli elfi; la stanza erano una sorta di rettangolo diviso in due da una sorta di piccolo rialzamento che divideva il letto da una sorta di zona studio. ovviamente, appena entrati nella stanza si trovava un'altra porta più piccola che dava al bagno, di fianco c'era una bellissima scrivania sempre piena di pergamene, mentre dall'altra parte c'era l'armadio pieno di vestiti; il letto che contava una piazza e mezza era a baldacchino pieno di cuscini di tutte le forme, il tutto era sul tono del verde chiaro; dall'alta parte, nella parete libera si estendeva un'enorme libreria stracolma di libri di tutti i generi mentre l'unica fonte di luce era data da una finestra che fuoriusciva leggermente dalla parete, formando una sorta di angolo di lettura.
Mi avvicinai alla finestra cercando di distrarmi da tutti i pensieri che mi passavano per la testa, guardai in basso, verso il villaggio; era tutto così calmo, alcuni elfi uscivano dalle case per allenarsi con la magia, altri in armatura passeggiavano per il villaggio controllando la situazione. Sembravano così felici, felici nella loro ignoranza, loro non sapevano, nessuno di loro sapeva o poteva immaginare che la loro principessa, così amata, era stata rimpiazzata da una studentessa liceale ignara delle regole di corte e disperata per la sua sorte.
Solo in quel momento realizzai che non potevo più comportarmi come la me stessa di sempre, avevo degli obblighi e dei doveri, non potevo deludere tutta la popolazione che mi adorava, che adorava la principessa.
-Io Elettra, riuscirò in questo compito...- si, sapevo che cosa dovevo fare, il mio istinto mi avrebbe guidato, perchè ormai non sono la Elettra di prima, non sono solo una studentessa, no ero molto di più. Ero una principessa
-...lo prometto-
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lo so che questo capitolo è cortissimo ma Elettra doveva convincersi in qualche modo. prometto solennemente (sulla stige, ovvio) che proverò a fare un capitolo bonus! quindi in questi giorni pubblicherò un altro capitolo. il prossimo sarà molto più interessante e LUNGO
ciao a tutti
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Il pericolo di sognare
FantasyIl mio unico pensiero? Correre. Non facevo più caso al dolore dato dai rami che graffiavano la mia faccia, al respiro che diventava sempre più affannoso mentre il cuore batteva così forte che avevo timore potesse scoppiare; non facevo più caso alle...