capitolo 14

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Lo ammetto, ho guardato molte volte il cartone animato Rapunzel della Disney, e si, volevo fare come la protagonista, che in una scena del cartone dava una bella padellata piazzata al ladro, stendendolo. Anche io come lei volevo mandarlo KO con un libro (siccome non ero sicura che le padelle esistessero  in questo mondo), dimenticandomi di una cosa fondamentale: questo non è un cartone animato, e le persone di 70Kg non svengono se li  colpisci con un libro anche se quest'ultimo è un tomo con almeno novecento pagine. 

in quel momento stando distesa sul pavimento della mia stanza con sopra di me uno sconosciuto decisi di annotarmi questa importante perla di saggezza: cercare di tramortire un presunto assassino senza una vera arma porta alla morte.

perchè era questo che pensavo, che mi avrebbe uccisa, d'altronde perchè mai uno sconosciuto dovrebbe irrompere nella mia camera senza aver un piano diabolico in mente?beh lo stavo per scoprire.

A interrompere le mie riflessioni su come mi avrebbe uccisa fu la sua risata, si certo, era una risata trattenuta per non far rumore (come se io non avessi fatto casino durante la lotta, se si può definire tale), ma comunque una risata. 

- e tu saresti una principessa?-  mentre parlava la cicatrice si muoveva a seconda del movimento delle labbra, non dava fastidio, anzi, era come una calamita che attraeva lo sguardo. Decisi che sarei stata al suo gioco, almeno così avrei pensato ad un piano per avvisare le guardie.

-si, esatto, e tu uno sconosciuto che si trova nel posto sbagliato- quella posizione stava diventando scomoda

- che caratterino... comunque questo "posto" mi piace molto, penso che resterò così per un bel pò- mentre parlava l'elfo mosse gli occhi per evidenziare i nostri corpi messi in una posizione.... imbarazzante.

-..pervertito! lasciami andare o...-

- o che cosa? chiamerai le guardie? che stupida! pensi davvero di poter sopravvivere per così tanto?- per enfatizzare le sue parole estrasse dalla schiena un pugnale, probabilmente lo stesso che avevo intravisto prima, appoggiandolo vicino alla mia gola con una leggere pressione, non tanto da farmi uscire del sangue.

fantastico, il mio piano di distrarlo con le parole era andato decisamente in fumo. peccato che un piano B non c'era. il piano (okay, la mezza  idea)di scappare dalla porta è stato eliminato dalla comparsa del pugnale, come tutti gli altri. 

- bene, ora tu verrai con me- la sua voce era cambiata drasticamente, forse era la luce fioca delle lanterne che mandavano un ombra sinistra sul suo volto o il fatto  che la cicatrice sembrava in , qualche modo più evidente a tratti spaventosa, ma rabbrividì, mi ero fatta distrarre dalle sue parole, dimenticando completamente il pericolo che lui consisteva. 

-....c-come...- balbettai spaventata

- non hai ancora capito?!? ti sto rapendo- questa fu l'ultima frase che sentì prima di piombare nel buio.


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ehilà, ciao a tutti! ecco un nuovo capitolo spero vi piaccia ^_^

alla prossima 

Il pericolo di sognareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora