pov. Scar (prima parte)
Non ho scelta, ormai quella frase mi rimbombava da giorni nella testa, più precisamente da dopo il ballo quando ho incontrato Lui, voleva rinfrescarmi la memoria, è quello che disse, il modo in cui gli era uscita quella frase mi fece accapponare la pelle. Sapevo fin dal principio che l'unica cosa che voleva era lei, non era un segreto, lui mi ha ingaggiato per questo... lei, però, era l'unica cosa che non potevo dargli. Ridei di me stesso, un sicario come me innamorato di un'elfa testarda che per di più era una principessa...
mi scostai le ciocche di capelli che erano fuoriuscite dalla coda, cadendomi sugli occhi; quando mi girai vidi che avevo combinato un bel casino, il pavimento era ricoperti di corpi di soldati accasciati l'uno sopra l'altro, molti avevano delle ferite procurate da me, che con ogni probabilità non gli avrebbero portati alla morte, gli altri erano solo svenuti, alcuni quadri attaccati alla parete erano caduti formando così una specie di barriera, altri invece erano rovinati dai colpi delle spade che non erano andati a segno, ovviamente non i miei, speravo che Elettra non se la sarebbe presa.
mentre correvo per i corridoi di quel castello, che erano davvero tanti, cercai di capire che cosa avrei fatto, come mi sarei comportato davanti a lei, infondo stavo facendo qualcosa di terribile nei suoi confronti, sapevo di non avere scelta ma mi sentivo uno schifo. presi un profondo respiro, ormai non potevo tirarmi indietro o la sua vita sarebbe stata in pericolo.
Tutta la mia sicurezza scemò quando la vidi, era bellissima, il suo volto però contrastava con l'atmosfera serena del giardino, era triste, sembrava che in quei giorni non avesse fatto altro che piangere... in quel momento realizzai con amarezza quanto il nostro lieto fine fosse troppo lontano.
- flashback-
- ti lascerò andare solo perchè oggi mi sento particolarmente felice, non trovi anche tu che io e Elettra formiamo una splendida coppia? è vero, a volte è davvero...irritante, ma a questo posso sempre rimediare, l'unica vera pecca in un quadretto così bello sei tu. devo dirti la verità, all'inizio volevo ucciderti ma dopo una... chiacchierata con la principessa siamo scesi ad un accordo equo, la tua vita in cambio della sua. - la sua voce odiosa mi arrivava ovattata, respirare mi procurava fitte di dolore, probabilmente mi avevano rotto un paio di costole, forse di più. mi tirai su a fatica, mi avevano portato molto lontano dal villaggio, non avevo idea di dove mi trovassi, ero stato portato contro la mia volontà in un carro, i ricordi del viaggio erano confusi e sbiaditi, però, grazie al mio infallibile orientamento, ero sicuro che con due giorni a cavallo sarei tornato al castello. mi mollarono lì senza troppo convenevoli, mi avevano lasciato letteralmente nel nulla, per un pò mi guardai attorno, ero circondato da rocce, niente alberi in vista e non c'era traccia di un paese o di esseri viventi, istintivamente mi portai una mano verso la cicatrice, ormai era un segno che mi portavo da tempo, il sapore metallico del sangue mi riportò alla realtà troppo tardi per sentire dei passi che provenivano alle mie spalle, mi girai di scatto portando la mano verso il fodero della spada di cui però non c'era traccia, probabilmente gli scagnozzi di Zachiel me l'avevano rubata, quando vidi di chi si trattata i miei muscoli non si stesero, essere disarmato con un elfo come lui non era certo una cosa ragionevole.
- ah, sei tu, cosa vuoi?- dissi stizzito, volevo andarmene in fretta da qui, e il più lontano possibile da lui, quest'ultimo però non sembrava della mia stessa idea, probabilmente aveva capito dal mio tono che non avevo la minima voglia di avere una conversazione con lui. il suo tono divertito confermò i miei pensieri, sapevo che per lui io ero una pedina come tante.
- volevo solo essere certo che tu stia facendo il tuo lavoro, le mie spie mi hanno riferito che tu stai prendendo troppo a cuore questo compito... io però non penso sia un male, anzi.- si mosse verso di me con passo leggiadro, un soffio di vento fece alzare leggermente il mantello scuro lasciandomi intravedere l'elsa di una spada, anche se mi sarei rifiutato di continuare la missione, lui non avrebbe esitato ad uccidermi sul colpo.
- evidentemente le tue spie hanno frainteso qualcosa, io sto facendo solo quello che tu mi hai ordinato, mi hai solo detto di portare la principessa da te viva, non è così facile rapirla di nuovo, ma è molto più semplice farla innamorare di me così da farla cadere facilmente nella mia trappola- sperai con tutto me stesso che il bluff riuscisse a convincerlo, infondo non era così lontano dalla realtà. non era propriamente un piano geniale e non c'erano molte percentuali di vittoria quello che era sicuro era il fatto che non dovevo farmi scoprire, avrei portato Elettra via con me, lontano da questo posto pieno di egoismo.
- invece io penso che tu mi stia sottovalutando, è da molto che ti osservo e devo dire che da quando ti sei avvicinato alla principessa non sei più imprevedibile come eri prima, anzi, forse ti vedo addirittura più rammollito. Speravo di arrivare ad un accordo pacifico, ma vedo che dovrò cambiare i miei piani... o forse non ce ne sarà bisogno, dipenderà solo dalla tua disponibilità. Sarò chiaro e veloce: tu mi porti la principessa e io ti prometto che non le torcerò un capello, nessuno dei miei scagnozzi oserà farle del male... oppure, mi vedrò costretto ad usare le maniere forti, per tua fortuna non posso ucciderla o il mio piano non funzionerà, ma posso sempre ferirla e torturarla. devo dire che la vista del sangue mi disgusta quindi cerco sempre di evitare questo tipo di cose. allora?che ne dici?-
-fine flashback-
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Il pericolo di sognare
FantasyIl mio unico pensiero? Correre. Non facevo più caso al dolore dato dai rami che graffiavano la mia faccia, al respiro che diventava sempre più affannoso mentre il cuore batteva così forte che avevo timore potesse scoppiare; non facevo più caso alle...