dopo tre giorni di marcia non avevo concluso niente. Non sembrava mai il momento adatto per ucciderli, che poi non ero così sicura di poter fare una cosa del genere; si avevo battuto Aeglos, ma quella era tutta un'altra storia e poi ero convinta che quella era stato soltanto la fortuna del principiante... insomma la parte dell'assassina spietata non mi riusciva bene.
D'altro canto la parte della principessa viziata mi riusciva alla perfezione anche se lo facevo solo per divertirmi, e soprattutto, per rompere le scatole a i due assassini. si, lo ammetto, avevo una paura boia, a volte c'era un aria così seria che non mi sembrava più di stare solo in un libro, e senza la carta dei tarocchi era difficile per me rimanere me stessa, come in quel momento.
-Uff... mi fanno male i piedi....- dissi usando un tono stizzito, sentii subito la pazienza di Steve incrinarsi, infatti mi sbraitò subito contro
-Ma allora sei davvero stupida! non hai ancora capito che sei nostra prigioniera?-
-si lo so non hai fatto altro che ripeterlo in questi giorni, ma potete anche trattarmi meglio, infondo sono una principessa- risposi a tono, quanto mi divertivo
- oh giusto- disse Steve inchinandosi- che sbadato, mi dispiace principessa, non volevo offenderla- disse trasudando sarcasmo da tutti i pori; non badando, volutamente, al sarcasmo, spostai con la mano i capelli all'indietro, meglio delle bionde viziate che si vedono nei film americani.
-finalmente, un pò di rispetto...-
-basta voi due! sembrate due bambini che litigano per delle caramelle- Scar che era dietro di me non aveva aperto bocca fino a quel momento, non era una persona di tante parole.
Il cappuccio dell'elfo era abbassato, infondo non c'era nessuno intorno a noi,visto che stavamo percorrendo una strada secondaria a ridosso di un fiume; si poteva così, vedere benissimo il suo volto: non era serio come le altre volte, anzi, l'angolo della bocca era leggermente alzato. No, forse quello era un sorriso! si stava divertendo a vederci litigare, infondo.
quando i nostri sguardi si incrociarono, tornò subito serio, e con lui anche io; non mi ero accorta di stare sorridendo come una deficiente, girai la testa di scatto per non far vedere il mio imbarazzo trapelare dalla solita maschera da snob. Steve, come al solito, era davanti a me per impedirmi di scappare un'altra volta; ad un certo punto mi era perfino venuto il dubbio che avesse un occhi anche dietro alla testa, ad un movimento sospetto, come guardarmi intorno o, quando avevo le mani legate e cercavo di togliermele, lui arrivava davanti a me e come risposta mi dava un calcio, ormai ero piena di lividi ma mi ero abituata. Una sera Scar mi confessò che Steve aveva un udito finissimo e che riusciva a sentire il minimo rumore.... che fregatura.
dopo dieci minuti buoni di camminata arrivammo davanti ad una baracca, era un piccolo edificio molto mal messo con un insegna storta e sbiadita da cui si poteva leggere a mala pena "taverna del salice piangente"... ma che caspita di nome era!?
- ci fermeremo a dormire qui stanotte, vai a prendere una camera, noi entreremo dentro a prendere qualcosa da mangiare- esclamò Scar a Steve, non ci posso credere, finalmente un letto comodo su cui dormire, non più le scomode radici sotto la schiena, non più una misera pagnotta di pane rafferma, finalmente cibo caldo...
prima che potessi fiondarmi letteralmente dentro quella catapecchia, qualcuno mi prese per il cappuccio fermandomi, era Scar
-se mi prometti che starai buona senza farti notare potrei anche lasciarti le mani libere stanotte-
feci un cenno con la testa... sarei stata buona, per il momento.
⚀⚁⚂⚃⚄⚅⚀⚁⚂⚃⚄⚅⚀⚁⚂⚃⚄⚅⚀⚁⚂⚃⚄⚅⚀⚁⚂⚃⚄⚅⚀⚁⚂⚃⚄⚅⚀⚁⚂⚃⚄⚅⚀⚁⚂⚃⚄⚅⚀⚁⚂⚀
Ciao a tutti! Eccomi con un nuovo capitolo, scusatemi se non ho aggiornato a Natale ma ero decisamente piena di compiti.
Chiedo umilmente perdono
Alla prossima
STAI LEGGENDO
Il pericolo di sognare
FantasyIl mio unico pensiero? Correre. Non facevo più caso al dolore dato dai rami che graffiavano la mia faccia, al respiro che diventava sempre più affannoso mentre il cuore batteva così forte che avevo timore potesse scoppiare; non facevo più caso alle...