capitolo 37

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vi è mai capitato di vivere certi momenti senza riuscire a comprendere veramente quello che vi circonda?figure sfocate che vi passano affianco, parole ovattate simili a sussurri, ombre che vi circondano, vi sfiorano, vi parlano. Vi  è mai capitato di sorridere davanti alle persone, di mentire  per non farle preoccupare, mentre desideravate solo piangere, magari con una persona cara a fianco, che vi accarezza la testa e vi consoli con parole dolci? vi è mai capitato di guardarvi intorno, in cerca di qualcosa, qualcosa di importante magari di bello, e di non riuscire a trovarlo?

vi è mai capitato di guardarvi allo specchio e di non riconoscervi? 

era vestita bene quella ragazza, era un vestito importante quello: ampio, pieno di ricami, profumava di rose; la gonna ampia contrastava con il corpetto nella parte superiore, molto stretto in vita, le braccia erano scoperte rivelando un pallore quasi preoccupante; ai polsi aveva degli ornamenti vistosi, un pretesto per nascondere i lividi lasciati quella notte del ballo. Per quella ragazza, quel giorno, doveva essere importante, ma non sorrideva, non ce la faceva, aveva mentito per molti giorni, non aveva più la forza di sorridere; i suoi occhi, non più brillanti come un tempo, erano contornati di occhiaie scure, niente che si potesse nascondere con del trucco. A finire il tutto era la coroncina che le ornava i capelli, quest'ultimi ricadevano sulle spalle nascondendo la voglia a forma di stella. 

guardavo il mio riflesso senza capire, quella ragazza ero veramente io? era quello l'aspetto di una che si arrendeva? probabilmente si. Una lacrima scese sulla mia guancia, mi sorpresi, dentro di me sapevo che nessuno mi avrebbe potuta salvare, e perchè mai? in fondo la principessa stava sposando un fantastico principe, si vede quanto sono innamorati, perchè deve essere salvata... perchè... 

una mano delicata si posò sulla mia spalla, toccando l'abito bianco, solo allora mi accorsi che affianco a me c'era Althea; era da quella notte che non parlavamo più, o meglio, lei cercava in tutti i modi di abbattere i muri che mi ero costruita intorno a me, ma io non rispondevo, non era cattiveria, sapevo che se avessi detto le cose che sentivo saremmo state male tutte e due, quindi le sorridevo... aprire bocca sarebbe stato un suicidio, sapevo che i muri erano piene di crepe, bastava una goccia, un passo falso, e sarebbero crollate. io con loro. 

- Elettra, non ti ho mai visto così, sei ridotta in uno stato penoso, è da giorni che non mangi e non dormi, ti comporti come se la tua vita ora non dipendesse più da te. La mia Elettra non si sarebbe arresa, avrebbe combattuto fino alla fine!-

combattere? e per che cosa? ormai era finita, fra poco sarei diventata la sposa  di Zachiel e tutti sarebbero stati contenti, sarei diventata sua moglie e avremmo fatto dei figli che sarebbero diventati anche loro re o regine... istintivamente guardai la finestra, mi immaginai una figura, snella, alta, i capelli che gli ricadevano sul viso lasciando però intravedere la cicatrice, quest'ultima, smorzata da un sorriso furbo, un pò come quello dei bambini. si, a volte lui mi ricordava un bambino.... lui....

Scar.

Oltre la finestra, tra gli alberi mi sembrò di vedere qualcosa di scuro muoversi velocemente, per un momento pensai fosse lui, venuto a prendermi, ma durò solo un attimo, probabilmente l'avevo solo immaginato, forse avevo bisogno solo di dormire, chiudere gli occhi e magari non aprirli mai più.

-Elettra, so che ti manca...lui.. anche se non riuscirò mai a capire cosa ti attira in quel barbaro, ma non puoi rovinarti così la vita, sposando uno che odi. Sei molto cambiata, non sembri più tu-

Quelle parole mi colpirono, la guardai, distogliendo lo sguardo dal bosco, la guardai, come non facevo da tempo, attentamente. Vidi la sua preoccupazione, anche lei aveva un accenno di occhiaie sotto gli occhi, forse era per colpa mia, forse no. Era così strano, perchè quella frase mi aveva colpito così tanto? si, ero cambiata per via del matrimonio, ma qualcosa nella sua frase mi disse che intendeva qualcos'altro... sentivo che mi stava sfuggendo qualcosa, qualcosa di davvero importante... ma cosa...cosa? centrava con la mia vita? forse si. 

sentivo che la risposta era vicina, come se fosse scritto da qualche parte a mò di appunto, la domanda era sospesa in aria, in cerca di risposta...

-E' il momento dobbiamo andare, gli invitati ci aspettano- 

...una risposta che non arrivò.

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ciao a tutti!!!

ebbene si, ora riprenderò a scrivere la storia, ma prima di lasciarvi vorrei ringraziare Giorgia per aver disegnato di suo pugno la copertina, che è DAVVERO bella. spero vi piaccia.

alla prossima  


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