quella sconosciuta... era la Veggente.
Aprii di scatto gli occhi, anche se non ricordavo di averli mai chiusi, la carta bianca che poco fa tenevo in mano era sparita e con essa tutta la stanza, al suo posto era ricomparsa la navata, gli invitati e Zachiel. Mi stavo muovendo, anche se non ero del tutto cosciente di questo... ero confusa, quello che era successo un attimo prima non poteva essere solo il frutto della mia immaginazione, era stato troppo vivido. mentre mi avvicinavo sempre di più al principe ripercorsi i giorni passati, ora ricordavo di aver già incontrato la Veggente, il ricordo di lei, delle sue parole riaffioravano solo adesso, come se qualcosa mi avesse impedito di ricordare quell'incontro... ma perchè... sapevo di conoscere le risposte alle mie innumerevoli domande, ma era come se qualcosa mi sfuggisse, qualcosa di estremamente importante...
mi guardai intorno, con lo sguardo percorsi le facce delle persone che mi stavano guardando, niente, i loro tratti, le loro fattezze, era come se non gli avessi mai visti fino ad oggi, cosa completamente assurda, era gente importante quella, nella mia vita da principessa le avrò viste molto spesso... la mia vita da principessa... principessa... come suonava buffo e distorto nella mia mente... principessa... così sbagliato quasi privo di senso.
io sono Elettra principessa degli elfi.
io sono Elettra principessa degli elfi.
io sono Elettra... una normale ragazza.
io sono Elettra principessa degli elfi. o forse no.
io, chi sono, in realtà? CHI SONO! non lo ricordo. la testa mi stava scoppiando, vedevo un'infinità di immagini, di flashback uno dietro l'altro. uno in particolare mi colpì. Ero in una stanza, le luci non erano accese ma riuscivo ad intravedere i banchi che riempivano l'aula "l'aula di scienze", vicino a me c'era una persona, Althea, ma era diversa dall'altra Althea, non era vestita con abiti eleganti, non era la mia solita dama di compagnia, era un Althea più scontrosa, più decisa...la mia migliore amica. ALTHEA. volevo urlare, ma la mia voce non voleva uscire. Solo in quel momento mi accorsi che le stavo mostrando qualcosa, nella mia mano, aperto, c'era un quaderno, all'interno era tutto scritto. Riuscì a leggere solo una parola:imboscata.
Girai di scatto la testa, quella strana visione era passata, ero tornata al giardino. davanti a me c'era Zachiel con addosso un abito bianco che faceva risaltare il nero dei suoi capelli, lo sguardo era puntato su di me, pronto ad intervenire in qualsiasi momento. ora però era come se tutto fosse in secondo piano, persino mia madre, una presenza costante alle mie spalle non era più tanto importante. c'ero solo io, Althea e i miei pensieri.
quando la guardai, qualcosa mi disse che c'era qualcosa di sbagliato. continuavo a rivederla seduta su quel banco, con dei vestiti semplici, i capelli sciolti. ora, mentre guardavo l'elfa, provavo solo incertezza. perchè ad un certo punto tutto mi sembrava così sbagliato, confuso, senza nessuna logica.
- devo andare dalla Veggente...- bisbigliai con scarsa attenzione
-Elettra stai bene?- la confusione nella mia testa continuava a persistere senza darmi un attimo di tregua, solo per miracolo mi accorsi di essermi fermata, quando? non lo ricordo, le mie gambe mi avevano portata fino alla fine della navata e si erano fermate vicino al principe, anche se non lo stavo guardando, sentivo il suo sguardo bruciarmi la pelle. la voce di Althea mi riportò alla realtà, quella voce era identica alla mia migliore amica... ma che dico? quella scena, quella stanza, non esisteva, era solo la mia immaginazione che mi faceva brutti scherzi... Althea è la mia dama di compagnia, io sono una principessa, io abito in un castello non è possibile che io sia stata in una scuola... scuola?... la mia scuola, il liceo artistico G. Cimabue.
mi presi la testa fra le mani, era come se mi stesse scoppiando. non aveva senso, niente di tutto questo era giusto... tutto SBAGLIATO.
- oh no, tu non rovinerai tutto- la voce stizzita del principe mi arrivò alle mie orecchie ovattata, lontana, la sua voce... non mi faceva più paura. lo guardai, ma come con gli altri invitati non trovai niente di familiare, era come se non l'avessi mai visto come se non fosse veramente esistito.
- scusa, e tu chi saresti?- la mia voce uscii in un sussurro, ma quel tanto che bastava perchè solo Zachiel potesse sentirla. anche se tutto di lui mi sembrava sbagliato, la sua voce continuava ad irritarmi, qualcosa in me scattò, era come se solo in quel momento mi fossi svegliata, o almeno in parte. ormai era chiaro che qualcosa non andasse in me, era come se i ricordi di due persone si fossero fuse dentro di me, qual'ero io...non lo sapevo ancora, l'unica cosa certa in quel momento era la presenza fastidiosa di Zachiel, iniziava ad irritarmi.
-stupida ragazzina, ti farò pentire di questo-
-c'è stato un periodo in cui io mi sono arresa, in cui io credevo di poterti sopportare, ma ora è passato. forse sarò egoista, forse dopo la morte sarò destinata all'inferno, ma stai sicuro che se io andrò all'inferno ti porterò con me. - iniziai ad alzare la voce, non mi importava più degli invitati, dei soldati, di quello che poteva farmi il principe, persino mia madre non mi faceva più timore.
- ah si, allora io ucciderò il tuo amato elfo davanti ai tuoi occhi, voglio vedere che cosa farai quando toglierò la vita al tuo bel principe azzurro- si vedeva che Zachiel si stava trattenendo, ovviamente non poteva far cadere la sua maschera davanti a degli invitati così importati.
- pensi davvero che Scar si farà uccidere così facilmente e da uno come te? inoltre il tuo vero problema non è lui, sono io. Zachiel io non ho più paura di te, sei solo un idiota e un narcisista se pensi davvero che io ti permetta di sposarmi.-
- oh si invece. tu mi sposerai perchè se non lo farai ti pentirai amaramente della tua scelta, ti distruggerò pian piano, finchè quella tua maschera da strafottente non inizierà a creparsi per poi frantumarsi in mille pezzi. ricordati che io ottengo sempre ciò che voglio- mentre parlava si era avvicinato sempre di più a me per poi afferrarmi il polso violentemente per evidenziare le sue parole.
-lasciala andare! lei è mia.- quella voce...
Scar.
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ciao a tutti!
nuovo capitolo, scusate per la settimana di assenza, perdonatemi, in cambio ecco un capitolo pesatissimo, prometto che il prossimo sarà più movimentato
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Il pericolo di sognare
FantastikIl mio unico pensiero? Correre. Non facevo più caso al dolore dato dai rami che graffiavano la mia faccia, al respiro che diventava sempre più affannoso mentre il cuore batteva così forte che avevo timore potesse scoppiare; non facevo più caso alle...