Capitolo 35 (NO NON PUÒ!)

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(ALMENO TU FRANCESCA MICHELIN - TI LUCCICANO GLI OCCHI RIKI)

Il viaggio in macchina sembrava non finire mai; poi la cosa ancora peggio è che incontrammo un bel traffico neanche a due minuti dall'ospedale (proprio a farlo apposta!).

"In che stanza è?" Chiesi slacciandomi la cintura. "nella stanza 39. Perché?" Chiese. Ma io mi limitai ad aprire lo sportello e scendere. "ok! Capito!" Concluse lei mentre io a tutta velocità mi diressi all'intero dell'ospedale alla ricerca della sua stanza.

"scusi dottore, dove si trova la stanza 39?" Chiesi fermandone uno lungo il corridoio. "al 3 piano." Disse. "grazie!" Me ne andai correndo; mi bloccai accorgendomi che l'ascensore era rotto così mi dovetti fare 3 piani a piedi. Corsi..corsi..senza fermarmi, poi...

Ecco la sua stanza: La porta era accostata e da fuori riuscivo solo a vedere delle ombre grigie attraverso il piccolo vetrino.

Cercai di entrare ma appena i dottori sentirono aprire la porta mi risbatterono fuori senza neanche farmela salutare e senza farmela vedere.

"ti hanno fatto entrare??" Arrivò con il fiatone Anita. "no ancora no. Mi hanno sbattuta fuori." Risposi rosicandoci e incrociando le braccia. "tranquilla! Tra poco ce la faranno vedere!" Disse accostandosi a me poggiandomi un braccio sulle spalle.

Aspettammo un bel po' (all'incirca un'ora e mezza) poi alla fine ci diedero il consenso di entrare.

"mamma!!!?!" Dissi correndo verso il suo letto abbracciandola forte. "oh tesoro! Sono felice che sei venuta!" Disse prendendo il mio viso con le mani e poi baciandomi sulla fronte. "come stai?" Chiese dietro di me Anita. "sto meglio di ieri, ma peggio di domani." Disse sorridendo e la cosa fece sorridere sia me che Anita. "i dottori che dicono?" Chiesi sedendomi su uno sgabello al suo fianco. "beh..che devo sottopormi ad un intervento urgentemente, perché se non mi opero il tumore potrebbe uccidermi." Concluse con gli occhi lucidi e senza dire nulla la strinsi tra le braccia e sussurrai al suo orecchio "ti voglio bene mamma!" E lei aggiunse "anch'io tesoro mio!" Sussurrò. "tra quanto subirai l'operazione?" Domandò preoccupata Anita avvicinandosi a noi. "tra 2 giorni." Rispose. Anita le afferrò la mano e sorridendogli "ti resterò accanto amica mia! E penserò io a tua figlia." Concluse e immediatamente mia madre incominciò a piangere ed io e Anita l'abbracciamo per sostenerla.

Restammo qualche oretta poi i dottori ci invitarono a d'aspettare fuori perché dovevano parlare con lei.

"chi sa che gli dicono!?!" Dissi mentre camminavo avanti ed indietro per il corridoio giocando con i miei braccialetti. "forse gli stanno parlando dell'operazione.." Disse Anita, ma la cosa non mi tranquillizzò così, quando Anita decise di andare a prendere un caffè, io cercai di origliare ciò che stavano dicendo i medici a mia madre.

Riuscì a sentire poche parole: 'Lei sarà sottoposta all'operazione a breve, ma non sappiamo se ciò funzionerà o non servirà a nulla...' Dopo quelle parole ul cuore iniziò a battere come non mai, ed i miei occhi iniziarono a lacrimare, mentre le mani tremavano più di quanto tremassero le gambe. Non mi reggevo più in piedi!

Avevo ritrovato mia madre e l'idea di perderla mi faceva paura.

Uscì dall'ospedale di tutta fretta, con gli occhi spalancati come se avessi visto un fantasma.

Cercai di riprendermi mettendomi a sedere su una panchina e poi afferrai il mio cellulare e chiamai Blake.

'Pronto?!' Rispose lui ed io ... 'Blake!?!' 'tesoro tutto bene? Hai una voce strana?!' 'ti prego ho bisogno di te!' (iniziai a piangere senza neanche volerlo) 'Katie sta tranquilla, sarò lì molto presto! Sta tranquilla piccola.. arrivo!' 'ok.' Lui attaccò ed io cercai di riprendere fiato e di tranquillizzarmi ma non ci riuscivo.

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Pov. Blake

Ero sdraiato sul letto con una piccola pallina che facevo rimbalzare sul muro (giusto per rilassarmi). Poi.... Il mio cellulare squillò: Era Katie. Non aspettai un secondo di più e risposi subito: 'Pronto?!' 'Blake!?!' (aveva una voce stranissima) 'tesoro tutto bene? Hai una voce strana?!' 'ti prego ho bisogno di te!' (la sentì piangere) 'Katie sta tranquilla, sarò lì molto presto! Sta tranquilla piccola.. arrivo!' 'ok.' Attaccai e corsi subito giù per dirlo a papà (era l'unico a casa).

"papà papà!" Strillavo mentre correvo giù per le scale. "che succede Blake?!" Chiese venendo verso di me. "devo raggiungere Katie!" Dissi riprendendo fiato. "cosa?! Non puoi andare fino lì da solo.." Disse. "papà ti prego! Le ho promessi che se avrebbe avuto bisogno di me io ci sarei stato..non posso deluderla!" Mio padre non era molto convinto nel mandarmi così continuai dicendo, "ti prego pa! Lei ha davvero bisogno di me!" Conclusi e subito lui sospirò e, "va da lei..." Disse ed io lo ringraziai abbracciandolo. "forza ti aspetta..." Disse cosi corsi e presi le chiavi dell'auto e aprì la porta di casa per uscire ma, "Blake?!!" Mi richiamò. "si?" Chiesi girandomi. "facci sapere come va." Disse e con un semplice sorriso ci salutammo.

Salì in macchina e a tutto gas partì per arrivare il prima possibile da lei.

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