Capitolo 3 (JUSTIN)

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(CARRY ON OLIVIA HOLT - THE GREATEST SIA)

Il giorno seguente mi alzai tranquillamente dal letto, con un grandissimo sorriso stampato sul volto. Dopo essermi vestita e truccata scesi giù andando verso la cucina.

"Buongiorno!" Dissi mentre cercavo di finirmi di fare la coda. "Ben alzata cara! Dormito bene?" Chiese Alexia. "Si si. Benissimo!" Sorrisi mettendomi seduta pronta a fare colazione con loro, ma a tavola mancava ancora qualcuno: Blake. Dopo poco vidi lui, ancora in pigiama, entrare nella cucina strofinandosi gli occhi. "Giorno" disse sbadigliando. "Buongiorno tesoro." Rispose Alexia. "Su forza dormiglione vieni a fare colazione!" Disse Kendall dandogli una pacca sulla schiena. Blake si sedette difronte a me, ma mai mi rivolse uno sguardo.

"Katie so che sei arrivata solo ieri ma oggi io e Kendall abbiamo molte cose da fare quindi dovrai passare la giornata con Blake e magari potrete girare per la città e ti potrà far vedere i parchi o il mare. Non so! Decidete voi insomma!" Sorrise.

Appena finito di fare colazione, mentre Maia sparecchiava, Kendall ed Alexia si prepararono per uscire, così io e Blake li accompagnammo alla porta.

"Passate una buona giornata ragazzi!" Ci auguro Alexia baciandoci entrambi sulla fronte. "Fate i bravi, mi raccomando!" Disse Kendall facendo l'occhiolino.

Quando chiusero la porta alle loro spalle, mi girai verso Blake sorridendo ma lui già stava salendo le scale. "Dove vai?" Chiesi. "Fatti gli affari tuoi!" Rispose scorbuticamente. Lo seguì e, nonostante mi chiuse la porta della sua camera in faccia, bussai entrando e dissi "Per favore! Perlomeno oggi!" Lui mi interruppe e disse"Che vuoi?" Girando gli occhi. "voglio solo che mi fai vedere i posti di questa città poi ti lascio stare per sempre." Lo supplicai e alla fine accettò. Quindi, mentre lui si preparava, io aspettai in giardino a bordo piscina con i piedi nell'acqua.

Poi... "Andiamo!?!" Disse lui da lontano. Mi alzai da lì e mettendomi le scarpe corsi verso di lui per poi entrare in macchina. "quest'auto è tua?" Chiesi mettendomi la cintura. "Si, me l'hanno regalata i miei perché ero riuscito a superare il test di guida." Rispose accendendo il motore.

Per tutto il tragitto non feci altro che sorridere e guardare fuori dal finestrino, come se fossi una bimba.

Scendemmo dall'auto dopo averla parcheggiata e mi limitai a seguirlo poi però Chiesi "Dove andiamo di bello?" girandomi verso di lui. "Ti faccio vedere i parchi e i musei della città." Disse fermandosi vicino alla mappa della città. "ecco!" Disse indicandola. Lo guardai perplessa dopo aver guardato la mappa e lui disse "Volevi vedere i parchi, i negozi, i musei e eccetera? Eccoli sono tutti segnati sulla mappa cosi ogni volta che vorrai potrai andare dove vuoi." Ad un certo punto iniziai a pensare che mi stesse prendendo in giro, ma poi capi che la sua espressione era seria. "Vuol dire che siamo usciti solo per venire qui per farmi vedere la mappa della città?" Chiesi sconvolta. "Beh tu hai chiesto di voler visitare la città ed io te l'ho mostrata!" Fece un sorriso da tipo convinto e la cosa mi fece arrabbiare, ma cercai di rimanere calma e controllarmi. Cosi presi un bel respiro, tirai fuori dalla tasca il mio cellulare e fotografai la mappa, e mentre lo facevo... "Che fai?" Chiese stupito. "Visto che mi hai portato a vedere la città faccio una foto alla cartina così, come hai detto tu, posso andare dove voglio." Dissi Convinta e la cosa lo scosse un po', poi mi ridiressi verso l'auto.

Salimmo e lui iniziò ad avviarsi verso casa; arrivati li scendemmo e lui entro subito in casa, mentre io preferì rimanere in giardino ad osservare il cielo azzurro e a fare qualche giretto nella serra dietro casa.

"Katie!" Mi chiamò lui. Entrai in casa e andai li dov'era lui, cioè in cucina. "che ce Blake?" Chiesi. "È ora di pranzare!" Mi passo il mio piatto e ci sedemmo a tavola.

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Pov. Blake

Dopo pranzo la domestica sparecchiò, mentre io mi diressi verso la camera, ma qualcuno mi bloccò per il braccio, mentre salivo le scale. Mi girai verso di lei e mi soffermai a fissare i suoi occhi da cerbiatta e il suo viso chiaro. "Ti prego non andare in camera, perché non facciamo qualcosa insieme?" Chiese lei con gentilezza. Per un attimo restai a pensare a cosa fare, ma il mio corpo reagì distinto (come per difendersi) la respinsi... (Lei cadde a terra)

Maia sentì la sua caduta così si affacciò dalla cucina con gli occhi spalancati puntati su entrambi. Dai loro occhi capì che erano impaurite dal mio atteggiamento.

Riguardai Katie che continuava a fissarmi con gli occhi pieni di paura; mi sentì uno schifo in quel momento, quindi corsi in camera mia e mi ci chiusi dentro.

'Perché l'ho fatto?! Perché?? Che motivo cera di reagire cosi?' Pensai.

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Pov. Katie

La reazione di Blake, alla mia domanda, mi spaventò tanto. "Tutto apposto signorina Katie?" Chiese preoccupata per me Maia. "Emm... Si si, grazie." Forzai un sorriso e andai in camera mia.

Ora avevo davvero paura di quel ragazzo, come mai prima e il fatto di rimanere ancora li mi terrorizzava, così uscì di tutta fretta da quella casa ed iniziai a correre. Tra me e me pensavo 'Perché a reagito cosi? ' ...

(Booh!!)

"Ahi!" Esclamai cadendo a terra: Non ero stata molto attenta a guardare avanti ed avevo intruppato una persona, o meglio dire un ragazzo.

"Scusami! Mi dispiace!" Mi aiutò ad alzarmi da terra. Ero ponta a dirgliene 4, ma poi appena alzai lo sguardo incontrai i suoi occhi color ghiaccio che mi fecero sciogliere all'istante. "Non ti preoccupare! Non è niente e poi è colpa mia, devo stare più attenta!" Sorrisi. "Piacere io sono Justin." Mi porse la mano. "Piacere Katie." Mi presentai. "Non sei di qui vero? Perché non ti ho mai vista!?" Chiese. "No sono qui da poco." Risposi. "e di dove sei?" Domandò. "Beh io...io prima stavo in un collegio a circa 1 oretta da qui." Dissi. "Oh scusa io non volevo..." Ma io lo interruppi dicendo, "Non ti preoccupare... Tu invece dove abiti?" Chiesi sempre sorridendo. "Abito tre case più avanti." Rispose. Poi ce ne stemmo zitti a fissarci per qualche istante ed entrambi sorridemmo. "Scusami ma ora devo andare...ci si vede in giro, ciao!" Disse mentre si incamminava per la strada. "Ciao!" Salutai io.

Qualche minuto prima ero triste ed impaurita mentre ora ero felicissima.

Dopo quell'incontro mi riavviai piano piano verso casa e quando stavo per aprire la porta, qualcuno l'aprì prima di me: Mi ritrovai davanti Blake con un espressione un po' sconvolta. "Ti stavo venendo a cercare!" Disse lui spalancando la porta di casa per farmi entrare. "Tranquillo.. la so ritrovare la strada di casa." Risposi senza neanche rivolgergli lo sguardo; poi me ne andai in camera senza aggiungere altro.

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