Mi stringo nel cappotto e guardo l'orologio: a quest'ora sarei ancora sulla macchina di Aubrey a rimproverarla di essere in ritardo.
Invece ho dovuto prendere l'autobus e mi ritrovo qui in anticipo, per i corridoi della SFSU a camminare da sola, non sapendo bene dove dirigermi. Cosa potrei fare, chiederle scusa anche se non è colpa mia?Vado in caffetteria a prendere una ciambella ripiena di cioccolato e mi siedo a un tavolo. Più in la vedo Camilla con Edric e mi fanno cenno di unirmi a loro. Come previsto sono diventati amici. Mi viene in mente l'incontro di ieri e ciò mi impedisce di guardarla con gli stessi occhi. È così strano, cosa farei al suo posto se avessi un figlio? Non riesco ad immaginarlo. Sembra troppo giovane per una tale responsabilità.
«Non vi avevo visto.» dico sedendomi.
«Ci volevi evitare di proposito.» scherza lui.
«Non sono io quella che ignora la gente.» sospiro riferendomi ad Aubrey.
«Oh, le passerà.» Interviene lei. Lo sa già?
«Me lo ha detto.»
«Grande.» Commento.
«Ma secondo me non ha il diritto di arrabbiarsi.» fa lei. Il suo sguardo si indurisce e la sua reazione mi sembra insolita.
«Calma, non vi seguo.» Dice Edric.
Camilla mi guarda perché è giusto che sia io a spiegare tutta la vicenda.
«Aubrey è interessata a un ragazzzo, Davis. Forse lo hai visto qualche volta.»
«Ah, si. E' il tipo che distribuiva volantini vestito da pollo.»
Scoppio a ridere. Non posso fare a meno di ricordare quell'incontro divertente. Sembra ieri.
«Si. Comunque noi due diciamo che... ci frequentavamo. Ma non abbiamo mai detto nulla a nessuno, non solo a lei.»
«Noo!» Esclama spalancando la bocca. «Che stronzi.» Scoppia a ridere e noi lo guardiamo serie.
«Edric.» lo ammonisce. «È una cosa seria. Non si parlano da... quanto?»
«Tre giorni.»
«Wow.» dice ironico.
Sospiro e do un morso al dolce mentre osserviamo Clarissa che si dirige spedita verso il bancone e chiede il suo cappuccino con latte parzialmente scremato.
«Non sia mai che ingrassi.» Camilla alza gli occhi al cielo. Ma non erano diventate amiche?
Edric invece è pensieroso. «Io avrei voluto saperlo. Scoprire qualcosa da soli è peggio, sei davvero passata per l'amica falsa.» esordisce. «E poi da quanto vi frequentate? Questa me la sono perso.»
Camilla si gira di scatto verso di me.
«No.» mi affretto a dire. «Non stiamo proprio insieme. L'ho solo aiutato.» mi limito a rivelare il minimo ma insiste.
«Per cosa?»
Camilla mi fissa impaziente. Non sarà che anche lei è interessata a Davis? Sospiro cercando di cercare una scusa credibile. Alla fine rifilo la stessa che ho usato per i miei genitori. «Mi ha detto di avere problemi in famiglia, e non aveva un posto dove dormire.»
Non sembrano convinti. «Così, dal nulla? Tipo: ehi ciao, posso dormire da te?»
Mi viene in mente la prima volta che ci siamo incontrati, quando si è catapultato nella soffitta dalla finestra. Ero così terrorizzata che avevo in mente di chiamare la polizia. Sorrido.
«Ci eravamo parlati già qualche volta.» rispondo ricordando quella volta che mi ha difesa da Jonas. Non l'ho nemmeno ringraziato.
Proprio mentre stanno per ribattere Aubrey entra dalla porta e ci individua immediatamente.
Saluta loro due e fa finta di non vedermi, cosa che mi urta profondamente. Che bambina.
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Inside our souls
RomanceSiamo persone, abbiamo modi di comportarci e di sbagliare molto simili tra loro. Solo le nostre anime hanno qualcosa di caratterizzante: segnate da ricordi, segreti, esperienze. Per questo Nora ha un solo hobby: studiare il linguaggio del corpo per...