Inside our souls

33 ~ Nora ~ Giorno 13

C'è qualcosa di diverso nel mio letto. È forse più piccolo?
Cerco di capire se la sagoma a cui sono abbracciata sia un cuscino, ma la consistenza sembra troppo solida.  I miei pensieri diventano più nitidi e mi rendo conto che io e Davis ieri sera ci siamo addormentati qui. Abbiamo dormito insieme.
E non ha provato a baciarmi, niente battute ammiccanti, non mi ha toccata.
Sono abituata a vederlo come uno che ci prova con tutte e questo suo comportamento nei miei confronti mi sembra strano.
Forse cerca di ottenere fiducia, ma spesso mi sono sentita inferiore alle altre.
Per non parlare del fatto che sono stata io a baciarlo, altrimenti lui non lo avrebbe mai fatto. Per rispetto o per indifferenza? Non lo saprò mai e non glielo chiederò.

È da ieri che ci penso: forse mi sono lasciata trasportare dalle emozioni. Ma cosa mi è saltato in mente?
Sospiro. Nessuno comunque ne ha parlato e di certo non inizierò io.
Resta solo un giorno: non ho più pensato a cosa succederà, ma domani è già vicino e adesso mi tocca farlo.

Mi giro a guardarlo: posizione a soldato come sempre, stavolta però ha la testa poggiata sul braccio. La bocca è severamente chiusa e gli occhi rilassati, i capelli spettinati.
Non voglio che vada via, lo ammetto solo a me stessa. Non lo saprà mai ma da quando è comparso nella mia vita non solo quel nero che mi circondava è diventato grigio, giurerei di aver visto qualche sfumatura bianca.

Se non fosse stato per lui, forse non avrei mai avuto il coraggio di andare a cercare Jonas.
È riuscito a distrarmi dai miei ricordi, qualche volta.
Mi ha ascoltata senza giudicare e persino quel suo modo di sorridere quando non trovo le parole adatte per spiegarmi mi piace, quel suo stare attento a ogni mio racconto.

Non mi fido di lui, ma non mi fido nemmeno degli altri per cui non vedo differenza.

Certo, è strano abbia scelto proprio questa casa ed è strano che sia interessato all'incidente ma d'altronde lo sono anch'io. Probabilmente è curioso come me.
Non ho risolto nessuno dei miei dubbi, né quello più importante.
Cosa ho capito in questi giorni? L''ho baciato per impulso o perché sta diventando importante per me?

Mi giro su un fianco sperando non si svegli e con un dito traccio delle linee leggere sul suo petto. Sarebbe perfetto se ci conoscessimo già, se dovessimo saltare la parte in cui scopro cose che non mi piacciono.  Ma lui ha una sua vita e di essa so ben poco.

L'unica certezza che ho al momento è che questo mistero mi attira, ciò che potrei scoprire mi invoglia ad andare avanti.
Ma qui non si tratta di giocare al detective, nella realtà significa rischiare, perché se ci sono di mezzo le emozioni tutto diventa pericoloso.

Lentamente mi alzo e tolgo l'allarme alla sveglia prima che suoni.
Vado a farmi una doccia ma non appena apro il getto d'acqua mi accorgo di aver dimenticato i vestiti in camera. Ormai è troppo tardi perciò finisco di lavarmi e mi avvolgo nell'asciugamano. Apro la porta e facendo attenzione a non svegliare Davis cerco la biancheria nel cassetto. Dovrò ricordarmi di fare nuovi acquisti perché i reggiseni che ho si sono allargati e alcuni persino scoloriti. Non ho nulla di elaborato, sono sempre andata sul sobrio. Nero o bianco senza ricami, al massimo qualche fiocchetto. Gli unici che avevo li ho buttati nell'immondizia perché mi ricordavano cose che avrei preferito dimenticare.

Esco nel corridoio e mi accorgo che qualcuno è entrato in bagno. Sbuffo. Ma perché con tutte le case che c'erano disponibili ne hanno scelta una con un solo bagno?
Guardo Davis che sta ancora dormendo perciò infilo le mutandine alla svelta.  Lascio cadere la tovaglia per riuscire ad indossare il resto e sobbalzo quando sento una risata. Era sveglio.

«Sei un maniaco!» urlo imbarazzata. Mi copro in fretta e lo guardo in cagnesco.

«Sei tu che sei troppo ingenua.» dice con un sorriso sornione.