39 ~ Nora ~ + 10

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«Questo va bene, lo prendo.»

«Confezione regalo?» chiede la commessa. È una donna sui trent'anni e indossa un cappellino natalizio rosso, un colore che le dona un sacco.

«Si, grazie.»

Continuo a guardare i completini in mostra sui manichini. Alcuni sono eccessivamente vistosi e altri costano troppo, quello che ho scelto per Aubrey però fa al caso suo: reggiseno in pizzo rosso con due piccoli pon pon bianchi, mutandine coordinate con il bordo bianco che ricordano il costume di Babbo Natale. Adora questo genere di cose e so che ne ha uno per ogni occasione, persino per Halloween.
Sorrido immaginando la sua faccia appena lo vedrà.

«Ops, scusa.» qualcuno mi urta la spalla. Mi giro e con mia grande sorpresa vedo Joanna. Mi guardo intorno perché ciò può significare una sola cosa: lui è qui.

«Che c'è, hai perso qualcosa?»

Probabilmente questa sarà l'unica volta in cui potrò guardarla da vicino, perciò ne approfitto e cerco di studiarla.

«No.» dico seria. È leggermente più bassa di me e ha la pelle chiara, capelli mossi che sembrano più rossi del solito e occhi chiari che in questo momento sono socchiusi come se mi stesse squadrando.
La supero e torno davanti alla cassa, pago ed esco dal negozio titubante. Nemmeno qui sembra esserci traccia di lui e questo mi tranquillizza.

«Guarda che lo so che non mi sopporti.» dice una voce dietro di me.

«Cosa?» mi giro verso di lei.

«Mi odi da quella volta, ma io non sapevo ti piacesse.» dice in tono fermo. Ha davvero aperto questo discorso?

Sbuffo. «Non mi piace.»

«Vedo come mi guardi male a scuola. Solo perché sono del primo anno non significa che sia stupida.»

Alzo le spalle. «D'accordo.» non so che altro rispondere.

«Ma non preoccuparti, l'antipatia è reciproca.»

Faccio una risatina scettica e giro i tacchi. Chi si crede di essere? Non è mica al centro del mondo.

Joanna mi viene dietro. «Possiamo smetterla? Sappiamo entrambe che ha sempre preferito te, non hai motivo di serbarmi rancore.»

Mi fermo in mezzo alla gente. «Per questo abita a casa tua?»

«Questo non significa che sia interessato a me. Mio fratello Alex e lui sono amici.»

È vero, non ci avevo pensato. Ma questo non cambia le cose. Poteva andare da chiunque altro, invece ha scelto lei. «Non importa.»

La sua espressione si indurisce. «Io ho sempre cercato di essere carina con lui, ma è uno stronzo. Se n'è andato già da qualche giorno se ti può consolare, credevo fosse tornato da te ma evidentemente non è così.»

Mi prende in giro? «Allora dov'è?»

«Avrà trovato un appartamento.»

Non so cosa dire, nella mia testa tutto è confuso.

«Era sempre freddo, sempre nel suo mondo. A chi poteva pensare se non a te?» sospira abbattuta.

Ho un tuffo al cuore, come può dirlo? Non è rimasto con me e questo non... prima che possa chiedere qualcosa mi accorgo di essere da sola. Mi guardo intorno, Joanna è già sulle scale mobili e mi da le spalle. Non so se abbia detto la verità ma non riesco a trattenere un sorriso di vittoria. Avrei dovuto insistere per sapere di più, ma ormai è tardi.

Guardo il mio riflesso nelle vetrine mentre mi dirigo verso la macchina. Mi sistemo i capelli, raddrizzo la schiena e stringo le buste nelle mani.
Cerco di restare calma e respirare profondamente, ma la vita non si è ancora divertita abbastanza.

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